Dalla fine di Gennaio 2020 l’assetto sociale, a livello internazionale, ha subito uno scossone. Il motivo? Si chiama Coronavirus, o per meglio dire: Covid-19. Questo virus polmonare, il cui primo focolaio si presume essere scoppiato in Cina, nella città di Wuhan per cause che restano ignote, in breve tempo – ma anche a causa del mancato allarme da parte del sindaco della cittadina cinese, che inspiegabilmente ha atteso circa un mese per comunicare la notizia, si è propagato a livello mondiale.
Perché la sua diffusione è stata rapida? La risposta è semplice: ai nostri giorni le popolazioni viaggiano molto più di un tempo, e se nel periodo della Sars – altro virus che provocò molti contagi e vittime – l’impatto, anche economico, della popolazione orientale sull’occidente si attestava sul 4%, oggi è arrivato a oltre il 32%.
La Cina è la prima potenza economica mondiale, con gli USA che fanno di tutto per contendersi il primato.
L’Italia è la terza nazione su scala mondiale per la maggiore incidenza di soggetti contagiati da Coronavirus, dopo la Cina e la Corea del Sud, che presenta il maggior focolaio infettivo nella città di Daegu.
Nel belpaese i territori del nordest sono i più colpiti, tanto che il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana ha dovuto concordare un’ordinanza di concerto con l’attuale Ministro della Salute Roberto Speranza, il DCPM del 23/02/2020, per stabilire regole anche molto restrittive, come quella che ha imposto – nel momento in cui scrivo e quindi salvo diverse disposizioni – a 11 comuni della bassa lodigiana la quarantena forzata per i residenti, al fine di non rischiare il propagarsi del contagio.
Contemporaneamente, diverse nazioni stanno rispondendo a questa situazione molto complessa arrivando a ostacolare i viaggi degli italiani verso i loro territori. Un vero caos da cui non si sa quando usciremo.
In questo articolo parliamo di:
Collegamenti aerei e ferroviari bloccati a causa del COVID-19
Tutto questo, ovviamente, mette in allarme l’intera popolazione italiana e non solo. Diversi voli sono stati cancellati, certi collegamenti ferroviari cancellati, alcune attività commerciali sono state chiuse a tempo indeterminato, molte aziende hanno deciso di fare lavorare i propri impiegati da casa, col sistema dello smartworking per non rischiare senza motivo e produzioni industriali ferme fino a nuovo ordine.
Mai visto nulla di simile, uno scenario da guerra nucleare!
A questo punto, abbiamo deciso di fare un poco di chiarezza su alcuni punti, per dare modo ai nostri lettori di comprendere a fondo la situazione, in special modo per ciò che concerne la possibilità di chiedere un rimborso per i viaggi cancellati, oppure nel caso si decida di rinunciare, perché circola parecchia confusione e in molti ci chiedono disperatamente quali siano i casi in cui ciò è possibile.
Non solo: anche le prenotazioni degli hotel in molti casi sono saltate per chi doveva andare in vacanza o viaggiare per lavoro.
Insomma, servono chiarezza e informazioni precise. Quando è possibile chiedere il rimborso se il motivo che ostacola la partenza ha un nome, e questo nome è Coronavirus?
Per scoprirlo, continua a leggere i paragrafi successivi.
Coronavirus: in questi casi non si ha diritto al rimborso
Iniziamo con il chiarire che il diritto al rimborso ha regole precise, anche in presenza dell’attuale situazione sviluppatasi a causa del dilagare, a livello internazionale, del Codiv-19.
È bene sapere che, se la rinuncia al viaggio è dettata da un timore personale e non da regolamentazioni sviluppate dalla nazione ospitante, o dalla regione italiana verso cui si dovrebbe viaggiare, non si ha diritto a riavere il denaro indietro.
Questo perché, come avviene normalmente, se il consumatore decide per ragioni personali di non partire, e nulla osta il viaggio, la conseguenza è che se ne dovrà accollare i costi anche se decide di non viaggiare.
Ecco chi può chiedere i rimborsi
Le compagnie aeree, quelle ferroviarie e le strutture alberghiere possono rimborsare i viaggiatori che provengono dalle aree considerate a rischio contagio, come per esempio le cosiddette “zone rosse” poste in quarantena nella bassa lodigiana: 11 comuni e circa 50.000 cittadini.
Se tra costoro vi fossero persone che non possono partire a causa dell’isolamento forzato, ecco che scatta il diritto al rimborso del viaggio o dei pernottamenti. In tal caso, infatti, scatta il motivo di forza maggiore, causato peraltro da un’Ordinanza istituzionale.
Stessa cosa nei casi in cui determinate nazioni ostacolino l’arrivo sul loro territorio di persone residenti in zone considerate a rischio.
Recentemente queste nazioni hanno precluso agli italiani, o a chi è stato in Italia, la possibilità di arrivare oltre i loro confini e fino a nuovo ordine:
- Israele
- Territori Palestinesi
- Capo Verde, Giamaica
- Giordania
- Arabia Saudita, Bahrein
- El Salvador
- Figi
- Iraq
- Kuwai
- Libano
- Madagascar
- Mauritius
- Seychelles
- Turkmenistan
ATTENZIONE: per quanto concerne Mauritius il divieto comprende esclusivamente le persone che provengono dal Veneto, dal Piemonte, dalla Lombardia e dall’Emilia. Non basta: le autorità locali si riservano il diritto di bloccare l’accesso sul territorio e senza alcun tipo di preavviso, a cittadini provenienti anche da altre regioni italiane.
Compagnie aeree e informazioni per i viaggiatori
Sono molti i siti ufficiali delle compagnie aeree che hanno pubblicato le informazioni utili a comprendere la situazione per i viaggiatori che non sanno come comportarsi e come chiedere il rimborso del viaggio mancato a causa del Coronavirus.
Alitalia ha pubblicato notizie interessati sulle nazioni che stanno imponendo restrizioni di accesso sul territorio. Ecco la sezione apposita: Restrizioni all’ingresso di diversi paesi
Anche sul sito di Ryanair hanno pensato di sviluppare una sezione per aggiornare sulla situazione provocata dal Covid-19. Ecco il link su cui cliccare per accedere: Covid-19 ultimi aggiornamenti.
Compagnie ferroviarie
Nel caso di Trenitalia, sul sito è stata pubblicata una sezione attraverso la quale si avvertono i viaggiatori che, se hanno acquistato biglietti fino al 23 Febbraio 2020 su tutte le linee e i treni della compagnia, sarà riconosciuto il rimborso integrale in caso di rinuncia al viaggio.
Per leggere le informazioni cliccare sul link: Trenitalia rimborsi per rinuncia al viaggio.
Chi intende rinunciare al viaggio può compilare il modulo di richiesta di rimborso oppure recarsi direttamente presso la biglietteria della stazione.
Anche la compagnia ferroviaria nazionale Italo ha adottato alcune misure a sostegno dei viaggiatori che rinunciano a causa del Coronavirus. La sezione su cui informarsi sugli aggiornamenti si trova a questo link: Italo informa – Misure e iniziative per Coronavirus. È bene accedere per verificare eventuali aggiornamenti che possono dipendere da nuove disposizioni governative e ordinanze emanate a livello regionale.
Booking.com: le linee guida
Molti viaggiatori hanno l’abitudine di prenotare i loro viaggi attraverso le piattaforme online di viaggi e vacanze che consentono questo tipo di servizio. In questi giorni ovviamente in tanti stanno cercando di capire se potranno ottenere il rimborso del viaggio acquistato e dell’hotel prenotato.
Ecco quindi che, almeno i portali più importanti stanno cercando di chiarire ai viaggiatori quali sia la situazione e chi ha realmente diritto al rimborso.
Booking.com, la piattaforma più importante per ciò che riguarda le prenotazioni di strutture alberghiere, ha deciso di pubblicare alcune linee guida al fine di spiegare cosa fare e come comportarsi, dal momento che non sono pochi i casi in cui è prevista la cancellazione della prenotazione e gli utenti possono stare tranquilli.
Nei casi in cui, invece, non sia possibile avvalersi del diritto alla cancellazione, accedendo alla sezione HELP si possono ottenere tutte le informazioni necessarie.
Sulla piattaforma è integrato un Forum di discussione, e uno degli amministratori ha di recente aperto questa discussione: «Al momento non abbiamo un piano preciso per l’Italia, ma se l’ospite volesse cancellare senza penale nonostante la cancellazione non sia gratuita, potete farlo tranquillamente accettando la sua richiesta. In tal modo annulleremo anche la commissione».
Per chi volesse contattare il customer service di Booking ecco il numero da digitare: 02 2333 1342.
Cosa dice la FIAVET
La FIAVET è la Federazione Italiana Associazione Imprese Viaggi E Turismo, e attraverso alcune dichiarazioni della Presidente Ivana Jlenic, ha diffuso alcune importanti dichiarazioni che provano a mettere un poco di ordine in questa situazione alquanto ingarbugliata.
In un’intervista che la Jlenic ha di recente rilasciato all’Ansa ha affermato: «Ha diritto al rimborso o alla ri-protezione – cioè a un pacchetto sostitutivo – solo il viaggiatore che ha un viaggio nelle zone rosse e ha in programma una partenza entro il 7 marzo, in tutti gli altri casi ci sono le solite regole e le solite penali» e ha proseguito «il Governo deve intervenire, le imprese turistiche (che muovono il 13% del Pil di questa nazione) non possono essere lasciate da sole. I vettori aerei, quasi tutti stranieri, devono essere messi nella condizione di dover provvedere ai rimborsi perché non è ipotizzabile che tutto sia scaricato sulle imprese italiane, lo abbiamo già chiesto al ministro De Micheli».
C’è poi da considerare la situazione relativa ai paesi stranieri che stanno decidendo regole restrittive per l’accesso nei loro territori, e in questo caso la presidente di Fiavet è più cauta: «Su questi dobbiamo capire cosa c’è di vero e ufficiale. Prima di generare il panico totale anche lì e bloccare definitivamente tutti gli spostamenti dei connazionali e creare altri gravi danni al settore, dobbiamo aspettare e avere le idee più chiare. Poi andranno visti caso su caso, perché ogni situazione ha le sue specifiche. E ripeto concentriamoci sui prossimi giorni. Chi vuole disdire viaggi di aprile aspetti perché tutto potrebbe normalizzarsi. Non si può pensare di cancellare tutto tout court perché non se ne esce più».
Risorse utili per chi viaggia
Conclusioni
La situazione è delicata, mai prima d’ora era avvenuto qualcosa del genere e a livello internazionale. Cosa ne pensi? Abiti in uno dei territori considerati “Zona rossa” o nei pressi? Conosci qualcuno che ci abita e si trova in isolamento? Oppure vuoi raccontarci la tua esperienza con la richiesta di rimborso che hai dovuto presentare a una compagnia aerea o ferroviaria?
Scrivici utilizzando il modulo online Storie di consumatori. Pubblicheremo le storie più interessanti, i racconti dai territori in isolamento, per dar modo a tutti i nostri lettori di avere una panoramica sulla realtà ai tempi del Coronavirus.
Complimenti per le utili informazioni concise, essenziali ed esaurienti. Grazie per l’ottimo sevizio offerto a tutti coloro che ne hanno bisogno. Luigi Pelagi
Grazie Luigi per l’apprezzamento.
Un cordiale saluto