Come presentare reclamo al Comune in caso di disservizi nella raccolta dei rifiuti

La raccolta dei rifiuti è uno dei servizi essenziali forniti dai Comuni e per cui i cittadini italiani sono chiamati a versare la relativa tassa.

Agli enti locali è data la libertà di decidere come gestire la raccolta dei rifiuti urbani, e questo ha portato, nel corso del tempo, un sistema diversificato a seconda del territorio di attuazione. Questa situazione, però, genera una difformità nel servizio che a volte crea non pochi problemi alla cittadinanza.

Ricordiamo tutti le immagini dell’immondizia accatastata ai margini delle strade ai tempi in cui Napoli divenne tristemente nota a causa dei disservizi sulla raccolta dei rifiuti.

Oggi, però, sono diverse le città italiane che mostrano serie difficoltà nella gestione di questo servizio essenziale, che quando non è ben organizzato può creare serie problematiche anche in ordine di salute pubblica.

A fronte di quello che a volte diventa un disservizio, i contribuenti devono comunque pagare la TARI la tassa per lo smaltimento dei rifiuti, creando così uno scontento generale anche a causa delle tariffe di importo non esattamente basso.

Possibile che non si possa far nulla per tutelarsi contro questo tipo di problema?

In realtà qualcosa si può fare, ma è necessario conoscere cosa e con quali modalità, ricordando anche che se un buon numero di cittadini ricorresse al reclamo formale i Comuni sarebbero dunque costretti a trovare forme risolutive a quello che sta diventando un problema sistematico.

Lo scopo di questo articolo di approfondimento è proprio quello di fornire le informazioni utili per presentare un reclamo a fronte dei disservizi nella raccolta dei rifiuti: i prossimi paragrafi contengono infatti le nozioni utili a sostenere un diritto e a cercare di risolvere una situazione che genera problemi di diversa natura.

Le leggi sullo smaltimento dei rifiuti

Anche per ciò che riguarda il sistema di smaltimento dei rifiuti esistono norme e leggi dello Stato.

Nel nostro paese la gestione dello smaltimento della spazzatura è regolata dal DPR 915 del 10 settembre 1982 che fu emanato in attuazione delle seguenti direttive europee:

  • CEE 75/442 relativa ai rifiuti pericolosi;
  • N° 76/403 relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili;
  • N° 78/319 relativa ai rifiuti in genere.

All’interno di questi documenti sono descritte tutte le norme che sono poi state recepite dal nostro ordinamento giuridico divenendo legge dello Stato.

Emergenza rifiuti: di chi è la responsabilità

Diversi anni fa in Italia fu lanciato il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti, una soluzione che, si pensò, avrebbe anche risolto la cosiddetta “emergenza rifiuti” che oberava diverse città, in special modo nelle regioni del Sud.

Nella realtà dei fatti non fu così, o meglio, non del tutto e non in tutti i Comuni. Su questo aspetto, evidentemente pesa anche il fatto della diversa organizzazione e gestione delle raccolta della spazzatura a livello territoriale. I Comuni più virtuosi possono offrire servizi migliori rispetto a quelli che hanno problemi sia nella gestione di questo settore sia in merito alle risorse economiche nelle casse comunali.

L’emergenza spazzatura continua a essere una triste realtà e aggredisce anche le grandi città, a cominciare da Roma che offre un triste scenario ai cittadini e ai tanti turisti che ogni giorno solcano le strade della città eterna.

Disservizi nella raccolta dei rifiuti: di chi è la responsabilità?

Quando si creano problemi nel servizio di smaltimento dei rifiuti, su chi cade la responsabilità? Chi è l’interlocutore dei cittadini se il processo di raccolta della spazzatura funziona male o addirittura viene interrotto?

A rispondere è sempre il Comune, anche se la gestione della raccolta è affidata a una società esterna. Ciò dipende dal fatto che è ai Comuni che i contribuenti versano la relativa tassa, di conseguenza questo fa sì che l’amministrazione locale debba assumersi in ogni caso la responsabilità qualora dovessero nascere problemi.

Dopo aver individuato il soggetto responsabile, è importante capire come muoversi e quali azioni possono essere avviate per reclamare contro problematiche di questo genere. Continua a leggere per capire quali azioni concrete puoi mettere in atto.

I diritti dei contribuenti in caso di disservizi

Non tutti i cittadini sono messi al corrente dei propri diritti, in special modo quando si tratta di tasse.

Una tassa si versa in cambio di un servizio che si riceve, come nel caso dello smaltimento dei rifiuti urbani.

Il cittadino contribuisce economicamente a un servizio utile, anzi fondamentale, per la collettività. Se questo servizio però è mal gestito, funziona male o addirittura è carente, ecco che scatta un diritto: quello alla riduzione percentuale da calcolare sulla TARI.

Per ciò che riguarda l’emergenza rifiuti, i cittadini possono infatti ottenere il diritto alla riduzione della TARI.Tassa sui Rifiuti – in alcuni casi fino al 60% in altri addirittura fino all’80% e a seconda di diverse situazioni che la legge in vigore ha considerato.

Non si tratta però di un automatismo, nel senso che non sono i Comuni a calcolare automaticamente l’abbattimento percentuale sulla tassa che i contribuenti devono versare.

Per tutelarsi è necessario ricorrere al diritto di reclamare contro il disservizio che genera problematiche di varia natura e a tutta la collettività, senza dimenticare che il ritiro della spazzatura è un pubblico servizio e quindi non può cessare di essere fornito ai contribuenti e nemmeno può subire problemi di raccolta a singhiozzo.

DA RICORDARE: non importa se le criticità dipendono direttamente dal Comune o dalle imprese esterne a cui esso si appoggia: in ogni caso è l’amministrazione locale a rispondere dei disservizi e ad assumersene la responsabilità.

Quando si può presentare reclamo per problemi con raccolta dei rifiuti

Prima di passare alla spiegazione su come si presenta una diffida o un reclamo al Comune di residenza per segnalare problemi in merito allo smaltimento dei rifiuti, è bene soffermarsi sui tipi di disservizio che contribuiscono ad assumere il diritto al reclamo.

In generale si tratta di tre diversi tipi di problematiche:

  • la grandezza dei cassonetti;
  • la distanza dei cassonetti di raccolta dei rifiuti:
  • la periodicità della raccolta della spazzatura.

Analizziamo le tre situazioni: per ciò che riguarda la grandezza dei cassonetti contenitori per la raccolta dei rifiuti, essi devono avere una capacità di contenimento dei sacchetti di spazzatura calcolata anche in base alla concentrazione di residenti nella zona.

Se un cassonetto ha una capacità minore rispetto all’utenza media, è normale che si riempirà rapidamente costringendo ad abbandonare i rifiuti al di fuori dei contenitori. Se si conferma il fatto che i cassonetti hanno una insufficiente capacità di raccolta della spazzatura scatta il diritto alla decurtazione pari al 60% sulla tassa di smaltimento dei rifiuti.

E’ importante anche valutare se nella zona sono presenti attività di tipo commerciale, poiché esse contribuiscono al riempimento dei cassoni dedicati alla raccolta dei rifiuti.

Anche la distanza dei cassonetti dalle abitazioni è un punto importante: non devono infatti trovarsi a una distanza superiore ai 300 metri in linea d’aria al domicilio del contribuente: cioè non si possono installare i cassonetti troppo lontani dalle abitazioni.

E’ inoltre indispensabile che la raccolta periodica della spazzatura sia organizzata in maniera precisa. Se il servizio di ritiro dei rifiuti è incostante o addirittura mancante periodicamente, scatta il diritto allo sconto fino all’80% sulla tassa dei rifiuti.

Dopo aver analizzato i casi in cui il contribuente ha diritto alle decurtazioni sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti, passiamo alla parte relativa a come presentare un reclamo al Comune di residenza: scoprirai tutte le informazioni nei prossimi paragrafi.

La diffida da presentare al Comune

La prima soluzione che si può attivare quando la società a cui è affidato il compito di occuparsi della la raccolta dei rifiuti non espleta a dovere il servizio, è rappresentata dalla presentazione di una diffida al Comune.

In ogni caso, infatti, come hai già letto nei paragrafi precedenti, è sempre il Comune a rispondere e quindi, ad avere la responsabilità in caso di disservizi. Per tale ragione, la diffida va inviata al Comune di residenza.

L’inoltro della diffida presuppone che all’interno del documento siano presenti:

  • i dati del o dei cittadini;
  • la descrizione degli accadimenti;
  • eventuali prove come fotografie che confermino la continuità del mancato ritiro dei rifiuti.

E’ quindi possibile che un gruppo di cittadini si organizzino per diffidare il Comune ad attivarsi per far sì che il servizio di raccolta dei rifiuti sia ripristinato secondo le regole del decoro urbano e in virtù della tassa sui rifiuti urbani che tutti siamo tenuti a pagare per ottenere il servizio.

Collezionare prove del mancato ritiro della spazzatura contribuisce a confermare l’esistenza di un problema che deve essere risolto al più presto: fotografie e filmati saranno molto utili in casi simili.

Oltre alla descrizione dei fatti, va fissato un tempo entro il quale il Comune può adempiere alle azioni utili alla risoluzione del problema riscontrato, periodo che non deve essere inferiore ai 15 giorni dalla data di ricezione della diffida.

BUONO A SAPERSI: è consigliabile mettere per conoscenza anche l’Azienda Sanitaria Locale in maniera da chiedere l’intervento degli specialisti che possano verificare lo stato reale della situazione e controllare che nella zona di installazione dei cassonetti dei rifiuti non vi siano topi, altri animali o comunque una carenza di igiene che, in special modo durante la stagione estiva, può causare problemi alla salute pubblica.

Come inviare la diffida al Comune

La diffida può essere inoltrata al Comune di residenza scegliendo una tra le seguenti modalità:

  • via PEC (Posta Elettronica Certificata);
  • tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

BUONO A SAPERSI: gli indirizzi di PEC così come quelli delle sedi comunali si trovano facilmente cercando online i siti di ogni Comune.

Esposto per mancato ritiro della spazzatura

Se la diffida non ha dato gli esiti sperati e sono passati i termini perentori per sanare le criticità sul servizio di ritiro della spazzatura, si deve passare all’esposto.

Attraverso la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica, si può anche esercitare la richiesta di risarcimento del danno quando dovessero anche presentarsi problemi di questo genere:

  • i rifiuti abbandonati ai margini delle strade esalano cattivi odori;
  • a causa del caldo i sacchetti di rifiuti abbandonati rilasciano liquami;
  • gli animali sono attratti dalla spazzatura abbandonata.

In alcuni casi, la spazzatura abbandonata per le strade può prendere fuoco: basta un mozzicone di sigaretta lanciato fuori dal finestrino di una macchina per provocare un incendio.

Sarà la Procura della Repubblica, a questo punto, a dover accertare la presenza di reati e a decidere il da farsi.

ATTENZIONE: quando si presenta un esposto è sempre molto importante produrre anche le prove fotografiche o filmati girati per confermare quanto si sta denunciando.

La richiesta di risarcimento dei danni

In sede civile è poi possibile presentare una richiesta di risarcimento dei danni.

In questo caso, sarà necessario provare che la spazzatura non ritirata genera, per esempio, esalazioni che non permettono ai cittadini di aprire le finestre, oppure di camminare sui marciapiedi in quanto sono spesso invasi dai sacchi di rifiuti.

Contestualmente all’invio della diffida o alla presentazione dell’esposto alla Procura della Repubblica, il cittadino ha il diritto di chiedere la riduzione della tassa sui rifiuti che, a seconda del tipo di problematiche riscontrate e confermate dalle prove fotografiche o video che devono essere sempre allegate, possono arrivare fino all’80% di riduzione.

Conclusioni

Hai avuto problemi con la raccolta dei rifiuti nella zona in cui abiti e stavi cercando le soluzioni per far valere i tuoi diritti? Oppure hai già reclamato presso il Comune ma non hai ricevuto risposta o comunque, la situazione non è cambiata di molto?

Ci piacerebbe conoscere la tua esperienza in merito al tema trattato in questo articolo di approfondimento. Purtroppo è una realtà: sono diversi i Comuni italiani che mostrano serie difficoltà per ciò che concerne la raccolta dei rifiuti. La raccolta differenziata non funziona a dovere e,oltre a questo, le problematiche sono di diversa natura.

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Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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