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Multe Autovelox e ricorso: quando e come è possibile contestare la multa

Per i milioni di automobilisti italiani, uno dei peggiori momenti è rappresentato dal ricevere una o più multe. In Italia, le persone in possesso di patente di guida attiva sono 36,8 milioni. Ma pochi sanno quante multe vengono elevate in un solo anno: i dati relativi al 2017 evidenziano un volume davvero importante, ben 78,5 milioni di multe. Più di due per singolo patentato, comminate ogni anno.

E’ immaginabile quindi, anche il volume economico che il sistema di sanzioni amministrative comunali raccoglie attraverso le sanzioni automobilistiche.

Oltre ciò, in Italia dal 1972 viene utilizzato – sulle strade – il sistema di rilevamento della velocità denominato Autovelox.

Nel corso degli anni, diverse problematiche sono scaturite sull’utilizzo di questi rilevatori, che servono a misurare l’effettiva velocità di auto e motoveicoli in zone in cui vige un determinato chilometraggio orario massimo consentito.

Ad esempio, anni fa si creò il problema della privacy degli automobilisti, che venivano ripresi all’interno dell’abitacolo della vettura, nel momento in cui il sistema rilevava una velocità superiore al consentito, scattando – contemporaneamente – una fotografia, che veniva inviata insieme alla multa, salata, da pagare.

Insomma: le multe non sono mai un argomento piacevole da trattare.

In questo articolo però, scoprirete quali sono i casi in cui è possibile contestare una multa elevata con Autovelox e, nel caso si abbia diritto a presentare ricorso, scoprirete anche come fare per inoltrarlo.

Casi in cui è possibile presentare ricorso

Iniziamo col dire che una multa, per presentare un’opposizione, deve presentare dei vizi di forma o degli errori. Sono infatti gli unici casi che permettono all’automobilista di avvalersi del diritto di presentare un’opposizione.

Una multa, rilevata anche con Autovelox, deve necessariamente presentare questi elementi:

  • Il tipo di postazione utilizzata
  • Le modalità di utilizzo, ossia il Telelaser
  • La targa del veicolo che ha compiuto l’infrazione al Codice della Strada
  • Il modello di Autovelox
  • La verifica relativa al perfetto funzionamento dell’Autovelox
  • L’articolo di Legge, o la Legge che è stata violata
  • La data e il luogo in cui è stata rilevata l’infrazione

In mancanza di uno o più di questi elementi, ci sono i termini per presentare ricorso. Vediamo quindi cosa fare.

Come si inoltra un’opposizione a una multa con Autovelox

Per cominciare: se la multa elevata con Autovelox presenta uno o più elementi che la rendono praticamente nulla, e si desidera presentare ricorso, è assolutamente necessario NON procedere al pagamento della stessa.

Può apparire banale, eppure ogni giorno migliaia di persone corrono a pagare le multe pur avendo certezza di aver diritto a presentare ricorso.

Se si paga, si ammette di avere torto in qualche modo, e la procedura per richiedere indietro quanto versato non solo è irta di ostacoli, ma non vi è certezza che la risultanza vada a favore dell’automobilista.

Accertato quindi che la multa che è arrivata è contestabile, ci sono due diversi modi per opporsi:

  • Presentando ricorso direttamente al Prefetto
  • Recandosi dal Giudice di Pace affinché decida in merito

Le differenze sostanziali tra questi due  metodi, risiedono nelle tempistiche e nei costi da sostenere.

Se si decide di affidare il ricorso al Prefetto, si deve presentare entro 60 giorni dalla notifica del verbale. Oppure, se l’infrazione è stata contestata sul posto, l’opposizione si può presentare dal giorno successivo.

Se invece si preferisce rivolgersi al Giudice di Pace, i tempi per la presentazione dell’istanza, si accorciano a 30 giorni per i residenti in Italia, e si allungano a 60 giorni per i non residenti.

I costi del ricorso

Presentando il ricorso al Prefetto, non si paga praticamente nulla. Diverso è il discorso nel caso in cui si decide di rivolgersi al Giudice di Pace. Eh si, perché se la multa è inferiore ai 1033,00 si deve pagare un contributo unificato di 43,00 euro, se la cifra arriva a 1.100,00 euro, ai 43 euro è necessario aggiungere una marca da bollo di 27,00 euro.

ATTENZIONE: se il ricorso viene rigettato, si dovrà pagare il doppio dell’importo della multa comminata.

Conclusioni

La cosa migliore, sarebbe di non compiere alcuna infrazione al codice della strada, così da evitare di beccarsi qualche multa. Cosa che è praticamente impossibile o quasi: nel nostro paese, esistono tante di quelle norme sulla circolazione stradale, da essere praticamente impossibile non vedersi – prima o poi – comminare una multa.

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Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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