Brutte notizie per gli evasori del bollo auto. Se fino a poco tempo fa, chi non pagava l’imposta sulla proprietà dell’autovettura, si vedeva poi recapitare un primo avviso di pagamento, e via via fino alla temuta cartella esattoriale gonfiata di oneri di ogni sorta, ecco che – con le novità introdotte nel Nuovo Codice della Strada, la situazione si aggrava.
Eh si, perché è cambiato qualcosa, ma in molti cittadini non ne sono al corrente.
Vediamo un po’ di capire di cosa si tratta.
In questo articolo parliamo di:
Radiazione d’ufficio dell’autovettura
Il bollo auto è un’imposta che si paga per la proprietà dell’autovettura. È una delle imposte più odiate dagli italiani, e come non essere un po’ d’accordo? Le imposte, contrariamente alle tasse, sono gabelle che si versano per il solo fatto di essere proprietari di qualcosa. In pratica lo Stato fa questo ragionamento: hai acquistato un’autovettura? Non basta che tu l’abbia pagata. Devi pagarmi una gabella annuale per il solo fatto che ne sei proprietario e che utilizzi il bene che hai acquistato.
A differenza delle tasse, quindi, che si corrispondono a fronte di servizi che si ottengono, come ad esempio la nettezza urbana, ecco che le imposte sono vere e proprie imposizioni fiscali. Lo dice lo stesso nome…
Ma ecco che, per contrastare l’evasione del bollo auto, che nel nostro paese tocca una cifra ragguardevole – circa un miliardo di euro l’anno – si sta facendo in modo di rientrare di questa bella fetta di denaro. Con metodi un po’ forti in verità, dal momento che, in un così pesante e prolungato periodo di crisi economica, sono molte le famiglie che devono scegliere a cosa dare priorità, tra le spese fisse del bilancio familiare, le tasse e le imposte.
Insomma: è un cane che si morde la coda. Da un lato l’imposizione di dover pagare la condizione di essere entrati in possesso di un bene mobile, l’autovettura, dall’altro il fatto che questa imposta sia tra le più evase, ed ecco che le misure restrittive e al limite della vessazione arrivano…
Cosa dice il codice della strada
Per comprendere meglio di cosa si stia parlando, ecco cosa recital’art. 96 del Codice della Strada:
“Ferme restando le procedure di recupero degli importi dovuti per le tasse automobilistiche, l’A.C.I., qualora accerti il mancato pagamento di detti tributi per almeno tre anni consecutivi, notifica al proprietario del veicolo la richiesta dei motivi dell’inadempimento e, ove non sia dimostrato l’effettuato pagamento entro trenta giorni dalla data di tale notifica, chiede la cancellazione d’ufficio del veicolo dagli archivi del P.R.A., che ne dà comunicazione al competente ufficio della Direzione generale della M.C.T.C. per il ritiro d’ufficio delle targhe e della carta di circolazione tramite gli organi di polizia, con le modalità stabilite con decreto del Ministro delle finanze, sentito il Ministro dei trasporti e della navigazione”.
In pratica, ciò che accade è un iter che si avvia con la procedura di richiesta di quanto non pagato, attraverso le notifiche tradizionalmente inviate dall’agenzia della riscossione. Se a queste richieste non si risponde con il pagamento, secondo quanto prescritto anche in termini di tempo messo a disposizione, e si reitera l’evasione fiscale per tre anni consecutivi, ecco che scatta la procedura di radiazione della vettura, come chiarisce il Codice della Strada.
Conclusioni
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