Dopo l’approvazione, e il varo, del reddito di cittadinanza, alcune cose sono state modificate anche per ciò che riguarda lo stato di disoccupazione.
Attraverso il decreto legge n. 4/2019 convertito in legge n. 26/2019, che contiene le normative sul reddito e sulla pensione di cittadinanza, sono stati modificati alcuni regole sulla disoccupazione, fondamentalmente sui requisiti necessari per poter presentare la domanda di accesso a questo importante sostegno economico.
Vediamo insieme di quali modifiche si tratta, l’argomento è di grande interesse e le richieste di informazioni che arrivano da parte dei lettori sono sempre molte.
In questo articolo parliamo di:
Nuove regole sullo stato di disoccupazione
L’ANPAL – Agenzia Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro – lo scorso 30 Marzo 2019 ha diramato una circolare – la N° 1 2019 – per chiarire le nuove regole sullo stato di disoccupazione.
Iniziamo col chiarire che lo stato di disoccupazione si certifica rilasciando la cosiddetta DID – Dichiarazione di Immediata Disponibilità – e, in alternativa, le persone che:
- Non svolgono attività lavorativa autonoma o subordinata
- Lavoratori con reddito da lavoro autonomo o dipendente, a cui corrisponda un’imposta lorda che sia pari o inferiore alle detrazioni d’imposta e quindi siano esenti da imposizione fiscale.
Nei casi sopra citati, non solo si può certificare lo stato di disoccupazione, ma anche mantenerlo tale fino a eventuale modifica della condizione.
Lavoro dipendente e mantenimento dello stato di disoccupazione
Tra le novità recentemente introdotte su questo tema, uno dei più interessanti per i cittadini italiani è certamente quella che rende possibile il mantenimento dello stato di disoccupazione pur conservando un lavoro dipendente.
Come spiegato nel paragrafo precedente, se i redditi generati dal lavoro dipendente non superano certi livelli, ecco che il lavoratore può continuare a percepire la disoccupazione.
I redditi annui sono fissati in 8.145 euro lordi, e questo indipendentemente dalla durata del rapporto lavorativo. Superando questa soglia, si perde il diritto a percepire la disoccupazione.
Lavoro autonomo e stato di disoccupazione
Anche i lavoratori autonomi possono contemporaneamente percepire la disoccupazione, a patto di rientrare anch’essi entro un determinato limite reddituale annuo.
In questo caso, i redditi da lavoro non dovranno superare il tetto annuo di 4.800 euro lordi. Da questa cifra, devono essere anche detratti gli eventuali contributi versati obbligatoriamente agli enti previdenziali.
ATTENZIONE: da questo caso restano esclusi:
- I compensi percepiti dai soci lavoratori di cooperative di servizi, cooperative agricole e di prima trasformazione di prodotti agricoli, delle cooperative di produzione e lavoro, delle cooperative della piccola pesca – solo nel caso in cui il reddito da tale attività sia compreso entro i limiti dei salari correnti maggiorati del 20%
- I redditi percepiti per lavoro come revisore o sindaco di società, ufficio di amministratore, associazioni e altri enti, collaborazione con giornali, i compensi prodotti da altri rapporti di collaborazione che hanno per oggetto la prestazione di attività svolte in assenza di vincolo di subordinazione, all’interno di un rapporto continuativo e unitario e senza l’impiego di mezzi organizzati. In tal caso la retribuzione deve essere periodica prestabilita.
Come si presenta la domanda
La domanda si effettua online, accedendo alla piattaforma online di ANPAL. Per presentare la domanda è necessario procedere alla registrazione attraverso la compilazione del modulo online.
Dopo aver effettuato la registrazione, si dovrà accedere – coi propri dati di login – alla sezione apposita per dichiarare la disponibilità al lavoro.
Questa dichiarazione è importante, perché attraverso essa il cittadino comunica la propria disponibilità a essere collocato al lavoro, e quindi ad accedere ai servizi erogati dai Centri per l’Impiego.
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