libero accesso alla battigia

Spiagge private e battigia pubblica: cosa prevede la legge

L’estate arriva, e come ogni anno, le agognate vacanze smettono di essere un lontano miraggio. Tutti o quasi, ci accingiamo a partire per un periodo di meritato riposo, altri restano nella zona di residenza, magari facendo qualche breve viaggio per passare una giornata in campagna o al mare.

Proprio in tema di mare e di vacanza, ogni anno si riaccende una tematica che fa discutere parecchio: gli stabilimenti balneari e la spiaggia  pubblica. E’ vero oppure no, che l’accesso alla spiaggia deve essere consentito a tutti, e anche il suo libero utilizzo?

Scopri come stanno davvero le cose, leggendo di seguito…

Libera battigia: tra bufale e realtà

E’ la solita questione che si riaccende ogni anno al riavvio della stagione estiva: è possibile transitare liberamente attraverso uno stabilimento balneare, per poi stendersi al sole – gratuitamente – sulla battigia?

Innanzitutto, è bene chiarire una cosa: esistono due terminologie, spesso usate impropriamente per definire la spiaggia, o meglio, quel tratto di spiaggia che si trova a ridosso delle onde del mare.

Per “battigia”, si intende proprio il tratto di spiaggia in cui le onde vanno a infrangersi. E’ quindi l’ultimo tratto di sabbia, prima dell’entrata in mare.

Esiste però un secondo termine, il cosiddetto “bagnasciuga” che non si trova però sulla spiaggia, quanto nel tratto di acque marine, con una distanza dalla riva che può andare, secondo le regolamentazioni vigenti, dai cinque ai dieci metri.

Se qualcuno ricorda un famoso discorso di Benito Mussolini del 24 Maggio del 1943, riferito allo sbarco alleato nella regione siciliana, deve però apprendere che, col termine “bagnasciuga” Mussolini intendeva le acque al limite della spiaggia, e non il tratto di spiaggia adiacente alle onde.

Fatta questa premessa, torniamo al tema centrale: si ha o no diritto di accesso libero a tutte le spiagge?

Per comprendere meglio la questione, ecco che ci vengono in aiuto le normative.

Cosa dice la Legge

All’interno della Legge 296/2006 in materia di “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)” e così come confermato nella Legge 217/2011 esiste “Il diritto libero e gratuito di accesso e fruizione alla battigia, anche ai fini di balneazione” così come recita il più recente articolo N° 11 della Legge 217/2011.

Ciò detto, non è però chiaro in quale modo, poi, chi transita attraverso uno stabilimento balneare possa utilizzare il tratto di spiaggia che, a tutti gli effetti, è sotto il controllo del demanio che però lo da in concessione a privati che gestiscono i vari stabilimenti balneari.

In pratica: la normativa prevede da un lato il libero accesso e la libera fruizione della battigia, ma il legislatore non ha minimamente pensato di chiarire approfonditamente la questione.

Serve infatti un chiarimento ulteriore, per determinare l’effettivo diritto dei cittadini a utilizzare liberamente la battigia sia per sostarvi, sia per fare il bagno.

A questo, si deve aggiungere anche che ogni comune ha il potere di deliberare diversamente, impedendo – ove lo ritenga opportuno – il libero accesso alla battigia.

Insomma: la confusione regna sovrana. Che fare dunque? Come comportarsi? Per non ritrovarsi a dover affrontare discussioni, è meglio – prima di recarsi sulla spiaggia di destinazione, informarsi sulle regolamentazioni vigenti nel luogo presso il quale ci si reca.

Conclusioni

Quando non si può fare riferimento a una legge univoca e chiara, ecco che si creano incertezze e confusione, proprio come nel caso del libero utilizzo della battigia.

Hai avuto un’esperienza relativa al transito e all’utilizzo gratuito della battigia, e vuoi raccontarlo ai nostri lettori? Scrivici, compilando il modulo Storie di consumatori. Come sempre facciamo, leggeremo la tua storia, e se la riterremo di interesse generale, la pubblicheremo.

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

6 commenti

  • Premetto, sono un cliente dello stabilimento balneare presso il quale è accaduto l’evento.
    Usciamo dall’a Io e mia moglie, poggiamo la stuoia sulla sabbia e ci tratteniamo a parlare stando seduti in quella zona limite dove le onde ogni tanto raggiungono le gambe e ti rinfrescano. Sopraggiunge il gestore del lido che con modi alquanto pittoreschi e sbraitando ci invita a toglierci di la poiché l’avremmo messo in difetto con la legge.
    Chiedo, al di là della maleducazione, il gestore era in uno stato di diritto ?
    La spiaggia in questione si trova a Diamante CS.
    Buongiorno e grazie.

  • Chiedo scusa se mi intrometto ma non condivido la risposta della Sig Emilia non è niente vero ciò che stato detto in quanto tutte le spiaggie ma non solo dell’Italia ma a livello mondiale tutte le spiagge sono libere perche la spiaggia il mare e di tutti indistintamente ogni uomo o donna che esiste su questa meravigliosa terra ha diritto sia delle spiaggie sia del mare se qualche furbone che paga le tasse perché vende il suo prodotto in spiaggia pensa di essere padrone assoluto del territorio si sbaglia di grosso lui ha diritto di vendere il proprio prodotto senza dar noia a nessuna persona che non intende comprare il suo prodotto e come chi fa mercato nelle piazze o nelle vie vende le proprie mercanzie ma non è padrone del suolo pubblico lo stesso e sulle spiagge io titolare di un baracchino posso affittarti una sdraio un ombrellone un salvagente una bibita un pedalò una qualsiasi cosa stabilità secondo le vigenti leggi ma non posso farti pagare il suolo cioè la spiaggia o la battigia o le onde del mare nel modo più assoluto non fatevi infinocchiare da questa legge dei furboni esiste un trattato internazionale che parla chiaro sull’argomento spero che sono stato chiaro approfondite e non arrendetevi a questa cosa vergognosa

    • Lei fa confusione tra opinione personale, la sua, e Leggi dello Stato.
      Pur essendo la sua riflessione molto suggestiva, esistono normative in vigore. Che piaccia o meno.
      Poi, a livello comunale, esistono delibere. Che vanno rispettate.
      Di conseguenza, prima di scrivere che “non è niente vero” ciò che ho riportato fedelmente dalle norme in vigore, rifletta.
      Al signore del commento precedente, infatti, ho fornito proprio la regolamentazione del comune. Non la mia opinione personale.

  • Ritengo che sia terribile la recente introduzione del termine ” privata” per definire la spiaggia in concessione.
    Già ci stanno privando delle spiagge , se poi le spiagge CONCESSE ai defraudatori vengono definite PRIVATE, l’ esproprio si perfeziona anche a livello semantico.
    Questa mossa nefasta risale agli ultimi anni.
    Iosaoevo, prima, che non esistono in Italia spiagge private , perché non sono di proprietà dei concessionari.

  • la confusione a livello legislativo esiste. Ma proprio in questi casi mi sembra che il “diritto naturale” assurga a riferimento e che anche molti Tribunali lo abbiano recepito con sentenze che fanno giurisprudenza!

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