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Come segnalare e chiedere rimborso per addebiti Google Play non autorizzati

Google Play Store è il negozio virtuale preinstallato sui sistemi operativi Android, sviluppato e gestito da Google LLC, e che consente agli utilizzatori di scaricare e installare una vastissima gamma di applicazioni, suddivise in generi diversi, tra entertainment, sport, gestionali, e molto altro.

Tutto ciò che gli sviluppatori di App creano per il mercato Android viene reso disponibile su Google Play o in forma gratuita con alcune limitazioni sul loro uso, oppure a pagamento nelle versioni complete.

Quando si acquista un’applicazion, il pagamento avviene direttamente attraverso il dispositivo mobile, e la transazione può essere effettuata tramite carta di credito oppure con PayPal o scalando l’importo dal credito residuo della SIM.

Accade a volte che alcune transazioni non siano realmente state effettuate, e quindi è necessario segnalare gli addebiti non riconosciuti. Come si deve procedere?

In questo articolo analizziamo punto per punto tutti i passi da effettuare per il disconoscimento di un addebito su Google Play Store e per procedere alla richiesta di rimborso.

Addebiti non riconosciuti: cosa verificare prima di procedere alla segnalazione

È consigliabile verificare se tali addebiti provengano effettivamente da Google Play Store, e questo prima di procedere con una formale segnalazione di uno o più addebiti non riconosciuti.

Per verificare gli addebiti è sufficiente leggere  l’estratto conto della propria carta di credito, oppure accedere al proprio conto PayPal o verificare dalla fattura dell’operatore telefonico nel caso in cui, solitamente, si preferisce pagare scalando l’importo dal credito residuo della SIM.

Ecco qualche esempio di diciture corrette che appaiono sugli estratti conto quando si acquista su Google Play Store:

  • GOOGLE*Deemedya INC
  • GOOGLE*BearbitStudios
  • GOOGLE*Hutch
  • GOOGLE *FluffyFairyGam
  • GOOGLE*Halfbrick
  • GOOGLE*MyA
  • GOOGLE*Mobirate
  • GOOGLE*Noodlecake

Nel caso in cui non appaia una dicitura simile a quelle sopra riportate, non si tratta di addebiti provenienti dallo Store Google Play. Da notare che il nome che appare dopo la scritta Google è quello dello sviluppatore dell’applicazione.

Nel caso in cui, quindi, dovessi trovare addebiti da diciture diverse da quelle che hai letto nella lista, sarà meglio che tu proceda immediatamente con una segnalazione che potrai anche effettuare direttamente a Google, come scoprirai nel paragrafo successivo.

Potrai anche contattare la banca che ha emesso la carta di credito, oppure segnalare il problema a PayPal o all’operatore telefonico: potrebbe trattarsi di una truffa informatica ed è meglio avviare una verifica approfondita. Più avanti troverai anche questo tipo di informazioni utili per risolvere il problema che stai riscontrando.

Segnalare a Google gli addebiti non riconosciuti

Hai effettuato la verifica e gli addebiti non corrispondono a una dicitura composta da Google+nome dello sviluppatore?

Procedi immediatamente con una segnalazione online direttamente a Google.

Ecco cosa devi fare:

Non appena la tua pratica sarà presa in carico dal centro di assistenza di Google, riceverai una prima replica e avrai comunque avviato la procedura per comprendere cosa sia accaduto.

BUONO A SAPERSI: troverai utile la lettura delle norme sui rimborsi di Google Play. Leggile per capire meglio in funzionamento in relazione ai rimborsi in caso di addebiti non autorizzati.

Acquisti accidentali Google: è possibile chiedere il rimborso

A volte il proprio cellulare o il tablet viene dato in uso a parenti, anche minorenni, e agli amici. Meglio chiedere se, per caso, è stato effettuato accidentalmente l’acquisto di una o più App.

Al giorno d’oggi gli smartphone sono infatti dati in uso anche ai bambini piccoli, che possono involontariamente accedere al negozio virtuale e, senza rendersene conto, procedere all’acquisto.

La buona notizia è che è possibile chiedere un rimborso per uno o più acquisti effettuati accidentalmente. Ecco la procedura da seguire:

  • Il rimborso va chiesto entro le 48 ore successive dal momento in cui ti accorgi dell’addebito
  • Solo nel caso in cui l’acquisto sia relativo a libri, film, musica e altri tipi di contenuti digitali, la richiesta di rimborso può essere inoltrata anche dopo 48 ore
  • Accedere alla sezione sul sito web di Google cliccando sul seguente link: richiesta di rimborso

Questa procedura ti consente anche di ottenere una soluzione più rapida.

Addebiti Google non riconosciuti: le soluzioni per chiedere il rimborso

Oltre al metodo diretto che hai scoperto nei paragrafi precedenti, puoi inoltrare la tua segnalazione scegliendo tra:

  • accesso al sito web di Google Play;
  • accesso sul sito via smartphone;
  • accesso da dispositivi con sistema operativo iOS.

Continua a leggere i paragrafi che seguono per tutti i dettagli dei tre metodi in questone.

Chiedere rimborso Google tramite sito web

Se vuoi chiedere un rimborso, o comunque segnalare uno o più addebiti non autorizzati accedendo via web, segui le seguenti istruzioni:

  • Accedi alla sezione Play Google Account;
  • Clicca dove appare la scritta “Cronologia acquisti”;
  • Seleziona l’acquisto per cui si desidera chiedere il rimborso;
  • Clicca su “Segnala un problema” oppure su “Richiedi un rimborso”;
  • Sul modulo online che apparirà inserisci i dati richiesti.

Dopo aver inviato il modulo entro circa 15 minuti si otterrà la risposta tramite email da parte del team di Google che, dopo aver verificato la richiesta, emetterà la decisione.

ATTENZIONE: nel caso in cui le richieste di rimborso siano più di una, è necessario procedere ripetendo l’iter per ogni singolo acquisto non riconosciuto.

Per ottenere il rimborso da cellulare

Preferisci procedere direttamente dal tuo smartphone oppure dal tablet? Ecco le istruzioni che cercavi:

  • Apri il browser del dispositivo mobile;
  • Nella casella di ricerca scrivi play.google.com;
  • Clicca su Menu;
  • Clicca su Account;
  • Clicca su Cronologia acquisti;
  • Seleziona quindi “Segnala un problema” oppure “Richiedi il rimborso” e seleziona, tra quelle proposte, una delle  opzioni che descrive il motivo della richiesta;
  • Compila il modulo;
  • Seleziona la casella che evidenzia la richiesta di rimborso.

Dopo aver inviato la segnalazione riceverai direttamente sullo schermo un messaggio di conferma. Anche in questo caso, entro un quarto d’ora in genere si riceve la mail con la decisione da parte del team.

Per chiedere il rimborso da dispositivo Apple

Infine, ecco la guida se procedi da un dispositivo con sistema operativo iOS:

  • Dal browser accedi alla pagina play.google.com/store/account;
  • Clicca su Cronologia acquisti;
  • Clicca su Segnala un problema o su Richiedi il rimborso;
  • Seleziona una delle opzioni che descrivono il motivo della richiesta;
  • Compila il modulo con i dati richiesti;
  • Attendi la replica via mail che dovrebbe arrivare entro 15 minuti.

ATTENZIONE: non sempre la replica arriva entro 15 minuti. È possibile in alcuni casi che essa giunga entro i successivi 4 giorni, dipende dal numero di richieste in coda.

Addebiti non riconosciuti con pagamento effettuato con PayPal o credito residuo

Una procedura a parte è stata sviluppata nei casi in cui gli addebiti siano stati effettuati con pagamento tramite PayPal o sul credito residuo della propria SIM.

In questo caso devi accedere alla sezione dedicata cliccando sul link: chiedi rimborso per addebito su PayPal o credito residuo.

Rispondere ai quesiti che vengono posti dal questionario e completare la procedura.

Addebiti non riconosciuti su YouTube

Sei titolare di un canale YouTube e hai acquistato alcune funzionalità? Da diverso tempo i canali video si arricchiscono di diversi servizi e funzioni, per creare video e presentazioni di livello professionale.

Se invece non hai autorizzato uno o più pagamenti, accedi alla sezione richiedere un rimborso per prodotti a pagamento YouTube.

Stai riscontrando problemi con la richiesta di rimborso? Leggi le indicazioni che trovi accedendo alla pagina: assistenza rimborsi YouTube.

Conclusioni

Hai trovato addebiti sospetti provenienti da Google Play Store? Hai già chiesto il rimborso? Che tipo di esperienza hai avuto?

Se ti fa piacere raccontarla ai nostri lettori, così da dar loro altre informazioni dirette, scrivici compilando il modulo online Storie di consumatori.

Diamo sempre molto volentieri voce ai nostri lettori e anche l’opportunità di scambiare opinioni sulle esperienze quotidiane come consumatori: lo riteniamo molto utile per creare dibattiti costruttivi sui temi che trattiamo.

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

1 commento

  • Buona sera, io purtroppo credo di essere rimasto vittima di una semi truffa di google, dico semi perchè ancora non mi hanno contabilizzato la somma e sto attendendo per vedere cosa accadrà. Mi spiego meglio, qualche giorno fa mi sono accorto di aver ricevuto delle richieste di addebito sulla mia postepay, ho a questo punto seguito la procedura di richiesta rimborso sul sito apposito. Dopo qualche giorno google mi risponde e accetta alcune richieste, ma non tutte. La cosa che mi fà più rabbia è che impongono una decisione, ma non ne chiariscono il motivo. Questo atteggiamento arrogante di chiusura, non è accettabile e sicuramente mi fa ricredere sulla serietà del gruppo. Vorrei sapere come intervenire legalmente e se qualcuno ha avuto un esperienza simile.

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