divorzio senza avvocato

Divorziare senza avvocato: quando è possibile, quanto costa e come fare

Quando una coppia arriva alla decisione di divorziare, si pensa immediatamente di dover obbligatoriamente rivolgersi alla consulenza di un avvocato.

Non sempre è così, perché esistono casi in cui non è affatto necessario doversi sobbarcare anche il costo delle spese legali che, spesso, incidono notevolmente nel budget di chi, peraltro, magari sta passando un brutto periodo, economicamente parlando.

Ecco, quindi, tutte le informazioni utili sui casi in cui è possibile divorziare senza avvocato e come procedere al divorzio.

Divorzio senza avvocato: quanto tempo deve passare dalla separazione

Innanzitutto, per procedere al divorzio è necessario prima separarsi. La separazione deve avvenire sei mesi prima della presentazione dell’istanza di divorzio.

E’ questo il termine minimo. In caso di divorzio senza avvocato, si presuppone che la coppia abbia stabilito, consensualmente, di divorziare, e ha trovato l’accordo per tutto ciò che riguarda gli aspetti economici, patrimoniali e inerenti la cura e il collocamento dei figli.

Anche se la separazione è avvenuta in forma giudiziale – cioè senza l’accordo delle parti e con un giudizio espresso dal giudice – passati 12 mesi dalla separazione si potrà procedere al divorzio congiunto senza dover sostenere le spese della consulenza legale.

Condizioni necessarie

Per procedere al divorzio congiunto, è però necessario rientrare in alcune caratteristiche, condizioni senza le quali non sarà possibile scegliere questo tipo di opzione. Ecco quali sono:

  • La coppia non deve avere figli minori portatori di handicap grave oppure figli maggiorenni ma non economicamente indipendenti. Non si considerano figli nati da relazioni instaurate in precedenza
  • L’accordo tra i coniugi non deve presupporre alcun tipo di patto per il trasferimento di proprietà, come per esempio quello relativo alla casa. Sono invece ammessi eventuali obblighi economici stabiliti dal giudice, come l’assegno divorzile
  • Essersi accordati su tutti gli aspetti della separazione, compresi il mantenimento e la decisione su chi abiterà la casa

L’accordo tra i coniugi che divorziano

Questo accordo, in un divorzio consensuale – o congiunto – deve contenere tutti i punti che prendono in considerazione gli aspetti economici e non solo.

In sintesi, per procedere alla richiesta di divorzio senza avvocato, da inoltrare al sindaco o all’ufficiale di stato civile, deve contenere:

  • L’eventuale assegno di mantenimento – nel caso si tratti di divorzio consensuale – o dell’assegno divorzile (in questo caso si parla di richiesta congiunta di divorzio)
  • Nel caso in cui l’abitazione sia in affitto, è necessario creare un documento di voltura dell’affitto a beneficio del coniuge che continuerà ad abitare presso la casa coniugale

Stabiliti questi punti, si redige il documento che contiene gli accordi intrapresi e ci si reca personalmente dal sindaco della città di residenza dei coniugi o della città in cui è avvenuto il matrimonio, o – in alternativa – presso l’ufficio dell’ufficiale di stato civile o di un suo delegato.

Ricevuto l’atto, viene compilato un apposito modulo che conterrà la copia dell’accordo e che va firmato dal sindaco o dall’ufficiale di stato civile o suo delegato, e controfirmato dai due coniugi.

Entro 30 giorni dalla ricezione dell’accordo, la coppia che ha deciso di divorziare sarà convocata  per quello che, in gergo legale, si chiama diritto al ripensamento. Serve per stabilire che non vi sia alcun dubbio alla decisione presa.

ATTENZIONE: se non ci si presenta alla seconda convocazione, l’accordo viene annullato.

Se viene confermata la volontà di divorziare, l’atto sarà depositato nei registri di stato civile presso la cancelleria del tribunale in cui è stata iscritta la causa di separazione o divorzio. In alternativa, potrà essere registrato presso la cancelleria del giudice a cui è stato presentata la richiesta di divorzio.

Gratuità del divorzio senza avvocato

Se tutto procede come previsto, non ci sono costi da sostenere, se non – in alcuni Comuni – quelli relativi al pagamento dei diritti di segreteria, pari a 16,00 euro.

Altrimenti la gratuità è totale.

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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