Hai mai sentito parlare di “Class Action”? E’ – di fatto – un’azione collettiva che un gruppo di cittadini mette in atto per ottenere il risarcimento di un diritto negato ad esempio quando stipula un contratto di abbonamento per ottenere un servizio o quando acquista un bene presso un’azienda e questo, dopo esser stato pagato, non viene consegnato al cliente.
Questa è la forma semplificata del suo significato.
Faccio un esempio pratico: un’azienda che vende mobili, dopo aver ricevuto il pagamento da parte dei clienti per l’arredamento dei propri appartamenti, non consegna un solo articolo.
Ovviamente, a questo punto deve scattare una denuncia, però se si vuole che l’azione di recupero del proprio denaro o del diritto di ottenere quanto si è pagato risulti maggiormente incisivo, unirsi in una Class Action può – effettivamente – rendere più facile esercitare i propri diritti.
Affinché si possa concretizzare una Class Action, è necessario che più persone si mettano d’accordo per attivarla: se, come descritto prima, le persone frodate decidono di agire contro l’azienda che non ha onorato i propri impegni, se lo faranno in gruppo otterranno maggiori garanzie di successo dell’azione giudiziaria.
In massima sintesi, si può dire che la Class Action è la soluzione principe che i consumatori possono mettere in atto per far si che i propri diritti vengano onorati.
In questo articolo parliamo di:
Contro chi si può avviare una Class Action
Secondo la normativa vigente in Italia, la Class Action può essere avviata sia nei confronti di imprese private che della pubblica amministrazione.
Il cuore della Class Action è il diritto del consumatore. Qualora questo diritto venisse alienato, ecco che si può procedere con l’attivazione di un’azione collettiva per esercitare i propri diritti.
Come si avvia una Class Action
Una volta compreso cosa sia la Class Action, passiamo alla fase pratica. Come avviare una Class Action?
Due le possibilità:
- Farsi rappresentare da uno studio legale
- Affidarsi a un’associazione per i diritti dei consumatori
Nel primo caso, non è necessario che tutti i consumatori si rivolgano allo stesso studio legale: ognuno può farsi rappresentare dall’avvocato di fiducia.
Nel secondo caso, sarà sempre lo studio legale o i singoli avvocati che si faranno a loro volta rappresentare dall’associazione a tutela dei diritti dei consumatori.
Chi può aderire a una Class Action?
Essendo a tutti gli effetti un tipo di tutela rivolto ai consumatori privati, i professionisti non possono aderirvi quando sono vittime di raggiri di ogni sorta nell’espletamento della professione.
In pratica: solo i privati cittadini hanno diritto a unirsi in una Class Action.
Avvio della Class Action
Entriamo nel vivo della procedura. Una volta deciso a chi affidare la pratica di richiesta di risarcimento tramite Class Action, lo studio legale o l’associazione a tutela dei diritti dei consumatori, invieranno un atto di citazione all’azienda o alla pubblica amministrazione che ha cagionato i danni.
ATTENZIONE: l’atto di citazione va notificato sia all’azienda o alla pubblica amministrazione, sia al Pubblico Ministero del tribunale competente.
A questo punto parte il procedimento, che prevede in una prima fase la verifica della fondatezza della richiesta di risarcimento,
Se il tribunale ravvede e conferma le ragioni dei consumatori, vengono fissati i termini affinché i consumatori possano essere informati del procedimento e decidere se aderire o meno all’azione collettiva.
Dopodiché, si procederà con tutte le fasi processuali, fino alla determinazione dell’eventuale diritto di risarcimento da riconoscere a ogni singolo consumatore.
Conclusioni
In Italia la Class Action, pur essendo possibile già da qualche anno, non è mai davvero decollata. La causa di questo affanno nell’utilizzo di uno strumento molto valido per la tutela dei consumatori, è certamente la scarsissima informazione che viene data alla cittadinanza.
Eppure, se venisse attivato con più frequenza l’inalienabile diritto del cittadino-consumatore a far valere i propri diritti, molte cose in questa nazione andrebbero probabilmente molto meglio…
Buongiorno, sto cercando di individuare famiglie che come la mia, abbiano avuto difficoltà a rapportarsi con il reparto di ematologia dell’ospedale di Legnano. Non voglio risarcimenti né denunce , vorrei far sapere al primario come la sua mancanza di empatia sia un grosso demerito per tutto il reparto.
Non so se questa possa essere la sede corretta al mio appello, ma ne sto parlando a chiunque mostri di ascoltarmi e possa consigliarmi
Grazie, saluti Di Falco Franca
Buongiorno Franca e grazie per il suo commento
Questo è un sito di informazione online, e l’articolo che sta commentando è sulla Class Action, la normativa che permette ai contribuenti e ai consumatori di presentare un’azione collettiva quando se ne presentano le motivazioni
Diverso è il suo caso, che semmai le consiglio di rendere noto direttamente alla direzione sanitaria del nosocomio se lei ha ravvisato comportamenti anomali e che possono davvero aver cagionato problemi ai ricoverati
La mancanza di empatia, come sa, non è un’azione condannabile come atto contro la persona.
E’, semmai, una carenza caratteriale. Esistono persone che ne sono fornite e altre no.
Un caro saluto