Quando si parla di convivenza si pensa quasi esclusivamente alle coppie che decidono di vivere insieme e di creare una famiglia. Pochi riflettono sul fatto che al termine convivenza si può abbinare una condizione molto particolare, che è quella rappresentata, per esempio, dalla convivenza tra estranei all’interno dei condomini.
I centri urbani pullulano di palazzi, palazzine e comprensori che ospitano migliaia e migliaia di appartamenti dentro ai quali vivono altrettanti cittadini.
Estranei convivono, più o meno civilmente, tra le mura di palazzi e palazzine di ogni comune italiano e dentro agli appartamenti coabitano anche gli amati amici a 4 zampe: cani e gatti. La popolazione italiana apprezza molto la compagnia di questi veri e propri amici che diventano, in molti casi, componenti del nucleo familiare a tutti gli effetti.
In questo articolo parliamo di:
Italiani amanti degli amici a 4 zampe: i dati del rapporto Eurispes
Secondo i dati del rapporto Eurispes 2022, il 44,7% dei cittadini italiani convive con almeno un cane. I gatti sono preferiti dal 34,5% degli Italiani, con uno scarto di circa 11 punti percentuali rispetto a chi preferisce adottare un cane.
Fin qui, tutto bene. L’amore per gli animali è una gran bella cosa, in alcuni casi viene addirittura consigliata l’adozione di un cane o di un gatto per sentirsi meno soli, curare stati depressivi di lieve entità e, in generale, vivere meglio.
Ma attenzione, cosa accade quando un cane che vive in condominio o che circola nel giardino privato dell’appartamento, abbaia senza sosta oppure, peggio ancora, lo fa durante la notte e non consente il riposo?
Esistono normative in vigore a cui attenersi? Si possono denunciare i proprietari di un cane che abbaia in condominio e quali sono le tendenze delle sentenze più recenti?
In considerazione dell’alto numero di lettori che chiedono informazioni su questo tema, abbiamo pensato di sviluppare questo approfondimento che ti fornirà tutte le informazioni utili sulle normative in vigore, su come devi comportarti se subisci l’abbaiare di un cane nel tuo condominio e come puoi difenderti.
Il cane abbaia spesso? Ecco i motivi fondamentali
Interroghiamoci anche sui motivi che portano i cani ad abbaiare spesso.
Generalmente, un cane amato e accudito non abbaia di frequente. Se questo succede si tratta fondamentalmente di situazioni di questo genere:
- il cane resta troppo a lungo da solo;
- l’animale è stressato malgrado sia accudito dal padrone.
Questi sono i motivi principali che portano un cane ad abbaiare con frequenza.
Ci sono poi cani che soffrono di disturbi del comportamento e altri che, a causa della razza, sono portati ad abbaiare più spesso di altri. Esistono specialisti che possono aiutare a risolvere queste problematiche e a far vivere meglio tutti, padroni dei cani e vicini di casa.
Cani in condominio: ai padroni spetta l’onere di custodia e vigilanza
Abbaiare e latrare sono aspetti naturali di qualsiasi cane ma attenzione: il proprietario di un cane si rende responsabile del comportamento del suo amico a quattro zampe, di conseguenza, se si vive in un condominio, è necessario conoscere bene e adottare, le regole della civile convivenza.
La prima cosa da ricordare quando si decide di adottare un cane, è che il padrone lo prende in custodia e si assume l’onere di vigilare sul comportamento dell’animale.
Non è infatti sufficiente procedere con la regolare registrazione presso l’anagrafe canina entro i primi due mesi di vita e seguire il piano vaccinale come da normativa in vigore. Chi sceglie di accogliere in casa uno o più cani, deve prendersi la responsabilità di custodia e vigilanza.
Ciò significa, molto semplicemente, che il padrone deve vigilare affinché il cane non rovini le proprietà condivise che si trovano nel perimetro condominiale ma anche che sia tenuto con cura e in condizioni di salute e pulizia.
Cosa dice il Codice Civile sulla presenza di cani in condominio
Il Codice Civile affronta il tema dei danni cagionati da animali all’articolo 2052, ribadendo che quando un animale cagiona danni di qualsiasi genere, sia quando è custodito dal padrone sia se si fosse momentaneamente perso, la responsabilità ricade sempre sui proprietari.
Questo criterio nasce da quello relativo al dovere di custodia di chi adotta un cane, ma anche altri tipi di animali domestici, assume.
Per poter giungere a una considerazione sul piano civile quando ci si trova di fronte a una situazione di disturbo condominiale generato dal un cane che abbaia anche durante le fasce degli orari del riposo, è necessario abbinare all’articolo 2052 l’articolo 844 del Codice Civile che regola il tema dei rumori provenienti dai vicini di casa.
“Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi.”
Non sono dettate, in realtà, regole precise sui disturbi causati dai rumori, si parla però del criterio di tollerabilità, un punto fondamentale che può portare ad aver ragione in sede civile se si vive in un condominio in cui uno o più cani abbaiano troppo frequentemente e disturbano anche durante le ore del riposo.
Passiamo quindi ad approfondire il tema della tollerabilità: come si determina? Esistono dei metodi per stabilire dei gradi di tollerabilità dei rumori? Scoprilo leggendo il prossimo paragrafo.
Cani che abbaiano e livelli di tollerabilità
Passiamo ora ai rumori in condominio. Facciamo parte di una società che, a volte, perde il senso della civile convivenza. Quando si decide di vivere in un condominio, la base fondamentale sarebbe rispettare chi ci abita: troppo spesso, invece, ci sono problemi che degenerano in vere e proprie liti.
L’esasperazione dovuta al mancato riposo causato dai rumori reiterati durante il giorno può portare a conseguenze critiche, in special modo se l’amministratore di condominio “dimentica” una delle attività in suo potere e che fanno parte della professione che ha scelto di svolgere: la sensibilizzazione al rispetto delle regole della civile convivenza.
Queste regole, che normalmente sono contenute nel regolamento condominiale, prevedono anche il rispetto delle ore del silenzio per consentire il riposo ai nuclei familiari residenti. Nel caso in cui il regolamento condominiale non contenga gli orari dedicati al riposo, va fatto riferimento alle fasce che sono stabilite ogni anno dal comune di residenza.
Detto questo, non esiste una legge che preveda precise regole in tema di cani che abbaiano in condominio. Esistono però diverse sentenze scaturite da denunce presentate da persone esasperate dai rumori e, in questo caso, da cani che abbaiano in condominio a tutte le ore.
Le sentenze in questione hanno stabilito una sorta di tendenza giuridica che non ammette di sforare oltre i 3 decibel l’emissione consentita di rumori durante la notte e di 5 decibel durante il giorno. Oltre questi range si configura il reato di inquinamento acustico, in special modo se i rumori sono metodici, non sporadici e peggio ancora, se avvengono di notte.
Ovviamente, quando si vive in condominio è necessario che i padroni dei cani mantengano un comportamento rispettoso delle esigenze altrui, così come chi non ha cani deve avere una certa tolleranza se il cane abbaia durante il giorno ma magari mai durante la notte.
Nel caso in cui, invece, il cane – o i cani – abbaino anche durante la notte e i padroni non si adoperino per farli smettere, allora si supera il livello di tollerabilità che può essere sancito dalla legge che tutela il diritto al riposo di tutti i cittadini.
Un altro elemento che viene valutato quando si parla di rumori in condominio, è il luogo in cui esso si trova. Se lo stabile è situato in una zona centrale di una città, i rumori durante il giorno sono obiettivamente più tollerabili rispetto a chi vive in un condominio che si trova in una zona isolata o addirittura in campagna.
BUONO A SAPERSI: quando in un condominio vive un cane che abbaia a tutte le ore, la cosa da tenere in considerazione per presentare una regolare denuncia è il numero degli abitanti del palazzo che subiscono il disturbo. Se diverse persone lamentano il fastidio si configura il reato di disturbo della quiete pubblica.
Quando è il caso di denunciare se il cane non smette di abbaiare
Il tentativo di parlare – sempre educatamente – con i vicini per tentare di risolvere il problema di un cane che abbaia a ogni ora è fallito miseramente? Il cane disturba l’intero condominio? In questo caso si configura un reato ed è il caso di passare all’azione presentando una regolare denuncia che in molti casi diventa di natura penale.
E’ infatti l’articolo 659 del Codice Penale a ricordarci che: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309”.
Trattandosi di reati che scaturiscono da comportamenti incivili, non è nemmeno necessario presentare una querela alle Forze dell’Ordine, in quanto scatta direttamente la procedibilità d’ufficio.
BUONO A SAPERSI: se si arriva al processo penale, le vittime dei rumori molesti derivanti in questo caso dal cane dei vicini, possono costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento economico dei danni subiti.
L’importanza delle prove
E’ importante iniziare a collezionare prove dei cani che abbaiano apportando fastidi continui. Per far questo è sufficiente registrare e conservare le registrazioni che poi saranno messe a disposizione delle autorità competenti e su loro richiesta dopo aver presentato la denuncia.
Specialmente in casi simili è fondamentale non cadere nel girone infernale del “La tua parola contro la mia“. Le prove tolgono ogni dubbio, sopratutto agli inquirenti…
Sentenze della Corte di Cassazione
E’ interessante conoscere anche alcune sentenze della Corte di Cassazione in materia di cani e disturbi condominiali.
Come nel caso della sentenza 715 del 14 gennaio 2011 che conferma che il proprietario che di un animale che non ne impedisce rumori molesti al punto da disturbare il riposo notturno, nonostante le continue richieste di smetterla da parte dei vicini, è sanzionabile con un’ammenda secondo quanto stabilisce l’ex articolo 659 del Codice Civile.
Al seguente link si può leggere la sentenza con la spiegazione giuridica: Il cane abbaia di notte? Ne risponde il padrone.
Un’altra sentenza della Corte di Cassazione (54531/2016) chiarisce molto bene come i giudici della Suprema Corte gestiscano casi di disturbi condominiali generati da padroni di cani che non li accudiscono in maniera sana, così da generare anche disturbi ai vicini.
Il caso in questione parla di un esposto presentato dai vicini della padrona di 3 cani tenuti da anni in cattive condizioni igieniche e con pulsione ad abbaiare continuamente.
La prima decisione intrapresa dalla Corte fu quella di sequestrare preventivamente i tre cani, costituendo così una sorta di sanzione preventiva. Il resto della sentenza può esser letto cliccando qui.
Conclusioni
Il condominio è un microcosmo all’interno del quale accadono le stesse cose che ogni giorno si verificano nel mondo: più esteso è il perimetro condominiale, maggiori sono i rischi che accadano cose anche negative, come le liti condominiali scaturite dai rumori o dall’abbaiare di un cane
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