Bonus fiscali a pioggia sui contribuenti italiani. Eccone uno nuovo che sarà lanciato, in via sperimentale per tre anni, a partire dal 2020: il bonus impianti elettrici.
Si tratta di un’agevolazione pensata per dar modo ai condomini di poter procedere con il rinnovamento dei vecchi impianti elettrici interni, sia per migliorarne l’efficienza energetica, sia per migliorare l’aspetto legato alla sicurezza.
L’ARERA – l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti – ha diramato la delibera attraverso la quale sono state diffuse le regole stabilite.
Di seguito tutte le informazioni utili, dedicate a chi sarà interessato a far parte della platea dei beneficiari.
In questo articolo parliamo di:
Valore del bonus impianti elettrici
Il contributo sarà erogato a coloro che decideranno di rinnovare gli impianti elettrici interni ai condomini, al fine di renderli più sicuri ed efficienti.
Chi rientra nella rosa dei beneficiari otterrà un rimborso per i lavori effettuati, con i seguenti importi:
- Fino a 900 euro: per ogni piano oggetto di rinnovo degli impianti
- Fino a 1200 euro: per singolo appartamento coinvolto nelle opere di rinnovamento
Gli interventi oggetto del bonus impianti elettrici
Vediamo ora quali sono gli interventi tecnici oggetto del bonus impianti elettrici, così come stabilito dalla delibera di ARERA.
Tecnicamente parlando, si tratta di lavori sulla “Linea di sviluppo prevalentemente verticale che attraversa parti condominiali”. Si tratta, cioè, della parte impiantistica che comprende i cavi che si diramano fino ai contatori elettrici che si trovano all’interno di ogni singolo appartamento.
Nei casi in cui i condomini sono dotati di pannelli con contatori unici, si intende questo tipo di impiantistica.
Quando partirà la fase sperimentale
Secondo quanto stabilito, si tratterà – almeno per ora – di una fase sperimentale della durata di tre anni, a partire dal primo Gennaio 2020 e fino al 31 Dicembre 2022, salvo proroghe.
Gli impianti protagonisti di queste opere di rinnovo sono quelli realizzati prima del 1970 o che rientrano nella fascia di anni dal 1979 al 1985, qualora siano ritenuti in stato di criticità.
Erogazione del contributo
Per ottenere il contributo economico, il condominio dovrà svolgere direttamente i lavori sugli impianti elettrici. Gli importi sono di questa natura: dai 400 ai 600 euro per piano e dai 700 ai 900 euro per singola utenza.
Queste somme possono però subire un aumento in quei casi in cui il condominio dovesse decidere di far realizzare la centralizzazione di tutti i contatori in un unico pannello. In tal caso si possono ottenere contributi fino a 900 euro per piano e fino a 1.200 euro per singola utenza.

Un’ulteriore agevolazione
Non è tutto, in quanto per facilitare l’accordo tra condominio, amministratori di condominio e distributori di energia elettrica, e al fine di poter procedere all’ammodernamento degli impianti elettrici di vecchia data, è stato stabilito un rimborso di ulteriori 100 euro al metro, e fino a un massimo di 1.500 euro, per la parte di cavo eventualmente destinata a essere collegata alla colonna montante, al confine della parte di proprietà.
Nota importante: tutto ciò non contribuirà solo a ottenere maggiore sicurezza ed efficienza, ma permetterà anche eventuali concessioni di aumento della potenza fino a 6Kw.
Modalità di accesso al bonus
In questo caso non è il contribuente a dover presentare la domanda, bensì il condominio, che avrà l’obbligo:
- Di predisporre e conservare la documentazione contenente i costi sostenuti da presentare al distributore di energia per ottenere il rimborso
- Sarà il distributore a erogare i contributi economici stabiliti
- Il distributore deve fornire al condominio un’informativa preliminare, e proporre la sottoscrizione di un accordo che corrisponde a un preventivo sui costi, i tempi e le modalità dei lavori di ammodernamento
- Entro il 30 Giugno 2020 ai distributori è chiesto di definire una versione di contratto-tipo, in via sperimentale, per il biennio 2021/2022
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