Requisiti, documenti richiesti e come fare domanda per l’assegno sociale

Da alcuni anni in Italia siamo abituati a parlare di bonus quando dal Governo viene lanciato un nuovo tipo di sostegno economico dedicato a determinate categorie di cittadini.

Dopo l’avvento della pandemia, a causa della crisi economica aggravatasi di molto rispetto a prima, la parola bonus è entrata a far parte in pianta stabile nel nostro lessico. A furia di utilizzare questo termine è andata però a finire che anche per altri tipi di misure economiche a sostegno delle famiglie italiane, si utilizzi genericamente questa parola, come nel caso dell’assegno sociale che in molti chiamano “Bonus casalinghe/casalinghi“.

In realtà è corretto chiamarlo assegno sociale, ed è pensato per una particolare categoria di persone, come scoprirai continuando a leggere i prossimi paragrafi.

La figura del caregiver in Italia

Hai mai sentito, o letto, il termine inglese caregiver? Si può tradurre con persona che si prende cura. In pratica, si tratta di quei cittadini che non lavorano alle dipendenze e con un regolare stipendio, quindi non versano i contributi da lavoro, ma prestano la loro opera quotidiana per le incombenze domestiche e, spesso, per curare uno o più familiari ammalati.

Non è facile contare in maniera precisa i caregiver in Italia, anche se da alcune statistiche pubblicate dall’Istat nel 2018 sappiamo che la cifra è vicina a oltre 12 milioni di persone.

Tra di essi, però, molti hanno anche un’attività lavorativa, ma in questo articolo di approfondimento affrontiamo la situazione di quei cittadini che non hanno mai lavorato “ufficialmente” e quindi non hanno mai potuto versare i contributi che danno diritto alla pensione.

Ma ecco che interviene l’assegno sociale, o bonus casalinghe e casalinghi, a rimediare su una situazione che presentava un vuoto normativo e anche in relazione ai diritti civili.

Cos’è l’assegno sociale?

Come abbiamo visto, in Italia milioni di persone ogni giorno lavorano per mantenere la casa e per accudire le persone care ammalate o disabili. Un lavoro enorme, che non è però riconosciuto a livello salariale e contributivo.

Queste persone, quindi, quando raggiungono l’età pensionabile, pur avendo lavorato per anni, si ritrovano nella situazione di non avere diritto alla meritata pensione, quell’assegno che viene erogato ai lavoratori che raggiungono i limiti di età stabiliti per legge.

Grazie alla riforma Dini varata nel 1995, la Legge 335/95, la vecchia pensione sociale è stata sostituita dall’assegno sociale.

Proprio per non lasciare nessuno indietro e per sostenere le persone in difficoltà economica, è stata varata questa misura erogata dall’INPS e dedicata a chi, pur lavorando ogni giorno, non ha mai potuto versare i contributi che danno diritto alla pensione.

Requisiti per richiedere l’assegno sociale

I destinatari dell’assegno sociale sono donne e uomini in possesso dei seguenti requisiti:

  • età dai 67 anni in su;
  • cittadinanza italiana;
  • cittadini extracomunitari – art. 19 commi 2 e 3 del DL 30/2007;
  • cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno per lungo periodo;
  • residenti in Italia da almeno 10 anni;
  • cittadini apolidi o stranieri che rientrano in un programma di protezione sussidiaria o sono rifugiati politici.

Se sei in possesso dei requisiti richiesti hai diritto all’assegno sociale. Ora scoprirai come inoltrare la domanda continuando con la lettura dei prossimi paragrafi.

Documenti necessari per richiedere l’assegno sociale

Per ottenere l’assegno sociale è necessario presentare i seguenti documenti:

  • autocertificazione dei dati personali;
  • dichiarazione di responsabilità in relazione a eventuali ricoveri presso strutture sanitarie la cui retta sia a carico dello Stato;
  • dichiarazione della propria situazione reddituale.

BUONO A SAPERSI: chi ottiene l’assegno sociale è soggetto alle verifiche reddituali annuali. Se la situazione reddituale dovesse cambiare sforando i tetti stabiliti per legge, l’assegno può essere infatti sospeso.

A questo punto, non ti resta che procedere con la richiesta.

Verifica della situazione reddituale

Questo sostegno economico viene riconosciuto non solo in base all’attività volontaria di caregiver familiare e secondo i limiti anagrafici stabiliti dalla normativa in vigore: è anche necessario sottoporsi all’analisi reddituale secondo i seguenti parametri che saranno verificati prima dell’approvazione dell’istanza:

  • reddito personale nel caso in cui il richiedente non sia coniugato
  • reddito totale – personale più il reddito del coniuge – se il richiedente è coniugato

Oltre alla situazione reddituale personale o di coppia, si procederà anche alla verifica e analisi di:

  • redditi assoggettabili all’IRPEF al netto dell’imposizione fiscale e contributiva (redditi da lavoro dipendente e assimilati (compresi gli arretrati soggetti a tassazione separata);
  • redditi da terreni e fabbricati;
  • redditi da lavoro autonomo;
  • redditi diversi;
  • redditi esenti da imposta, come le pensioni di guerra;
  • redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (da giochi di abilità, concorsi a premi etc);
  • redditi soggetti a imposta sostitutiva (interessi postali e bancari);
  • redditi di terreni e fabbricati;
  • rendite vitalizie che sono erogate dall’INAIL;
  • pensioni dirette erogate dagli Stati esteri;
  • pensioni e assegni mensili che vengono erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
  • assegni alimentari.

Redditi esclusi dalla verifica

Non saranno invece analizzati e presi in considerazione i redditi derivanti da:

  • casa di abitazione;
  • TFR – Trattamento di Fine Rapporto;
  • indennità di accompagnamento per gli invalidi civili, i ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra del 15/18;
  • eventuali competenze arretrate che sono soggette a tassazione separata (Per esempio le competenze derivanti da una causa giuridica).

Limiti di reddito per ottenere l’assegno sociale

L’assegno sociale è destinato a persone che nel corso della vita non hanno versato contributi perché si sono dedicati alla cura della casa e dei cari.

Esiste anche un limite reddituale da comprovare per accedere a questa agevolazione, in quanto è comunque destinata alle persone che versano in difficili condizioni economiche.

Essi sono:

  • 6.085,43 euro (se chi presenta la domanda non è coniugato)
  • 12.160,86 (se il richiedente è coniugato)

BUONO A SAPERSI: i limiti reddituali sopra esposti saranno importanti per stabilire l’importo dell’assegno mensile secondo altri parametri reddituali che saranno calcolati caso per caso.

Importo dell’assegno sociale e numero di mensilità

L’importo dell’assegno è pari a 468,11 euro per 13 mensilità: questa cifra viene erogata alle persone coniugate o non coniugate che non hanno altri redditi.

Se il richiedente percepisce altri redditi, l’importo dell’assegno viene ridotto attraverso un calcolo che sottrae tale reddito all’importo annuale dell’assegno sociale.

Facciamo un paio di esempi pratici:

  • Antonio non è coniugato e percepisce un reddito annuo pari a 4.000 euro
  • per verificare l’importo del suo assegno mensile è necessario fare questo calcolo: 6.085,43 euro – 4.000 = 2.085,43. Questa cifra va poi divisa per 13 mensilità e si ottiene la cifra mensile: 160,00 euro.

Ora passiamo all’esempio di un beneficiario coniugato e con reddito:

  • Carla è coniugata e il suo reddito annuo è pari a 3.000 euro mentre quello del marito è di 5.000 euro: raggiungono quindi un reddito annuo complessivo pari a 8.000 euro
  • Il calcolo per l’importo dell’assegno sociale mensile: 12.170,86 – 8.000 = 4.170,86 che diviso per 13 mensilità da questa cifra: 321,00 euro.

BUONO A SAPERSI: negli esempi riportati sopra, le cifre 6.085,43 e 12.170,86 utilizzate per i calcoli corrispondono ai tetti reddituali annui massimi per le persone non coniugate e per quelle sposate.

Come si presenta la domanda

Per presentare la domanda di assegno sociale puoi scegliere tra le seguenti modalità:

  • telefonando da telefono fisso al call center dell’Inps al seguente numero: 
    • 803 164 
  • oppure da linea mobile al numero:
    • 06 164164 
  • accedendo alla piattaforma web dell’Inps tramite lo SPID o le altre soluzioni digitali di accesso disponibili
  • recandoti presso un CAF o un Patronato portando con te i documenti necessari

Dopo aver inoltrato la domanda l’esito arriva solitamente entro 30 giorni, ma in alcuni casi può passare un po’ di tempo in più. Il pagamento mensile viene attivato a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

BUONO A SAPERSI: nel caso in cui la tua richiesta dovesse essere rigettata potrai presentare un ricorso presso il Comitato provinciale dell’Inps entro 90 giorni dalla data di ricezione del rigetto della domanda.

Assegno sociale: quando può essere sospeso

Come è già stato accennato, dopo aver acquisito il diritto all’assegno sociale, per mantenerlo sarà necessario presentare ogni anno la situazione reddituale e confermare la residenza sul territorio italiano per non correre il rischio di sospensione di questa agevolazione economica.

Esiste però un’altra situazione che può far rischiare di perdere l’assegno sociale: quando il beneficiario dovesse trasferirsi all’estero per un periodo superiore ai 29 giorni.

Inoltre, nel caso in cui, dopo la sospensione dell’assegno, non si dovesse procedere alla richiesta di reintegro entro un anno, questo sarà revocato.

Corsi di formazione dedicati ai percettori di assegno sociale

Il Ministero delle Pari Opportunità e la Famiglia ha previsto corsi di formazione gratuiti dedicati ai percettori dell’assegno sociale. Questi corsi, per cui è stato stanziato un fondo pari a 3 milioni di euro, sostengono la formazione sull’uso del PC e della navigazione sul web.

ATTENZIONE: Al momento della realizzazione di questo articolo di approfondimento non è stato reso noto come si deve inoltrare la domanda per la partecipazione a questi corsi. Aggiorneremo l’approfondimento non appena queste informazioni saranno rese pubbliche.

Fondo previdenziale Inps casalinghe e casalinghi

Se la tua occupazione primaria è quella di occuparti delle incombenze domestiche e della cura dei tuoi cari e dei familiari invalidi o malati, e quindi non hai mai versato contributi da lavoro dipendente, prima del compimento dell’età pensionabile puoi iscriverti al Fondo Inps Casalinghe e Casalinghi.

Questo fondo previdenziale è dedicato a tutte le persone dai 16 ai 65 anni che non prestino attività lavorativa e che non percepiscano pensione diretta.

Puoi scoprire maggiori informazioni accedendo direttamente alla piattaforma dell’Inps cliccando sul seguente link: fondo previdenziale casalinghe e casalinghi.

Conclusioni

Prendersi cura della casa e della famiglia, curare i familiari disabili o ammalati è un grande lavoro che, purtroppo, non viene adeguatamente riconosciuto, a volte nemmeno a livello familiare.

Ai nostri tempi anche molti uomini assumono il ruolo di casalingo, permettendo così alle donne di svolgere attività lavorative retribuite al di fuori delle pareti domestiche.

Fai anche tu parte dell’esercito di caregiver che in Italia sostengono con la loro opera il buon andamento della famiglia? Conoscevi già l’assegno sociale e le regole per accedere a questo beneficio? Ci piacerebbe conoscere la tua esperienza o leggere le tue riflessioni in merito a questo tipo di misure a sostegno delle fasce più deboli. Facci sapere come la pensi inoltrandoci il modulo online Storie di consumatori.

Pubblichiamo sempre molto volentieri le esperienze dirette dei nostri lettori, anche per aprire dibattiti pubblici che arricchiscono la riflessione collettiva su temi importanti per la società.

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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