Ti piacerebbe coltivare un orto in città? Prendilo in affitto!

Giornate stressanti da trascorrere tra impegni di lavoro, famiglia, circolazione nel traffico cittadino, altri impegni e appuntamenti

Vivere in città ha le sue note positive, ma anche i suoi lati negativi. Ogni tanto sarebbe bello avere a disposizione un’oasi di pace che ci riporti alle cose naturali, a tempi e ritmi più umani, a qualcosa che impegni maggiormente il corpo e meno la mente.

Il periodo delle vacanze spesso non è sufficiente per rintremprarci, non sempre peraltro si trascorrono giornate in pieno relax e serenità. L’aspettativa di tutti noi è sempre alta, ma la realtà spesso è diversa.

Ciò di cui ha necessità, genericamente parlando, l’umanità moderna e stressata da ritmi di vita deliranti, è un ritorno alla normalità. Una normalità che si può ritrovare rientrando in contatto con la natura. Una passeggiata in campagna, ma anche l’idea di poter coltivare un orto e produrre ciò che serve per l’alimentazione della propria famiglia, con la garanzia di portare in tavola cibi freschi e genuini.

Un sogno? Non esattamente. Oggi esistono soluzioni sorprendenti che consentono ai cittadini desiderosi di fare questo tipo di esperienza di farla a costi contenuti e nel territorio di residenza. Una boccata di ossigeno che fa bene al corpo, allo spirito e persino al portafoglio.

Si tratta dei cosiddetti progetti di agricoltura urbana, che sono utili anche per riqualificare le aree verdi delle città italiane.

Cenni storici

Coltivare un orto in affitto, oppure utilizzare un terreno non di proprietà per organizzare attività all’aperto, non è un’idea nuova. Nell’800 i primi esempi di questo genere furono sperimentati in Germania anche se in realtà si trattava di giardini messi a disposizione per le feste dei più piccoli.

Si chiamavano Kleingarten, termine che tradotto dalla lingua tedesca significa piccolo giardino o giardinetto.

In Nord Europa questo tipo di attività sorgono sempre in tempi non sospetti, giungendo fortunatamente fino a noi anche se con ritardo.

In Italia i primi orti urbani apparvero durante la Seconda Guerra Mondiale. Si trattava degli Orticelli di Guerra e il progetto prevedeva che tutto il verde pubblico venisse messo a disposizione della popolazione italiana affinché potesse coltivare quanto era necessario per garantirsi l’alimentazione di base. Nemmeno un lembo di terra fu lasciato incolto.

A conflitto mondiale terminato, questa esperienza cadde nel dimenticatoio per decenni. Per essere rivalutata ai nostri giorni.

Rientrare in contatto con la natura: si può fare

Se pensi che sia arrivato il momento di staccare, di cambiare un po’ il tuo stile di vita e di intervallare le giornate fitte di impegni con un’attività che ti rimetta davvero in sesto e in contatto con la natura, esiste una soluzione ma patto che tu ami la terra, i suoi frutti e ti vedi bene nel ruolo di piccolo coltivatore.

Non stiamo parlando di imprese agricole, bensì di un piccolo lotto di terra per cui non dovrai impegnare una fetta dei tuoi risparmi per farlo tuo: esiste una soluzione geniale e si chiama “orto in affitto“.

Forse ne hai già sentito parlare, forse qualche conoscente o qualche amico hanno già affittato il loro pezzetto di terreno e ti raccontano la loro esperienza e la grande soddisfazione di portare in tavola i frutti di un piccolo lotto di terreno preso in affitto.

Se questo tipo di attività già rasserena la tua mente al solo immaginarla, se senti dentro di te la spinta a voler contribuire alla tutela dell’ambiente ma anche se semplicemente ti piace l’idea di mangiare ciò che hai coltivato, troverai utili le informazioni che abbiamo deciso di raccogliere in questa guida di approfondimento sugli orti in affitto.

Scoprirai come funzionano, dove si trovano, quanto costa affittare un lotto di terra da coltivare e come trovare i posti che permettono questo tipo di attività.

Se invece hai un terreno agricolo di tua proprietà ma che non utilizzi e stai pensando di entrare nel business degli orti in affitto, troverai più avanti qualche informazione utile per avviare la tua impresa.

Orto in affitto: qualche dato per capire un fenomeno dilagante

Consumare ortaggi a Km 0 e coltivati con le proprie mani. Un progetto che da qualche anno è stato lanciato anche in Italia e sta conoscendo una crescita notevole.

Esistono gli orti urbani, denominazione che solitamente indica i terreni messi a disposizione dai Comuni per la coltivazione da parte di privati cittadini, oppure gli orti in affitto che sono proposti da privati, da aziende o da associazioni.

Secondo i dati più recenti diffusi dall’Istat, pubblicati nel 2017, nel nostro paese per ciò che concerne gli orti urbani nel quinquiennio 2012/2017 questo trend è aumentato del +18% in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio nazionale. E’ grande la diffusione dei terreni utilizzati a questo scopo, che sono arrivati a un’estensione che è di oltre 2 milioni di mq, cifra che sarà presto superata in considerazione della grande richiesta da parte dei cittadini di ogni regione.

Coldiretti ha realizzato uno studio che fa emergere altri dati interessanti: 4 Italiani su 10 coltivano un orto in affitto o un orto urbano e rappresentano il 44% della popolazione, che tradotto in numeri significa 1,2 milioni di persone.

Sempre da Coldiretti ecco un dato relativo crescita esponenziale di questo trend, che è aumentato del +34% su tutto il territorio nel quinquennio 2013/2018.

Le regioni più coinvolte in queste attività? In testa troviamo l’Emilia-Romagna seguita da Lombardia e Toscana. Al quarto e quinto posto troviamo il Veneto e il Piemonte.

In un altro studio realizzato dall’Insitute for Sustainable Food dell’Università di Sheffield, e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Food nel 2020, dal titolo “The Hidden Potential of urban Horticulture”, si stima che gli orti urbani potrebbero un giorno diventare la fonte primaria di autosufficienza alimentare per gli abitanti delle città.

Secondo i ricercatori che hanno partecipato allo studio e che hanno analizzato il caso della cittadina inglese Sheffield, trasformando il 45% del terreno cittadino in orti urbani si potrebbero produrre ortaggi e frutta sufficienti ad alimentare la metà della cittadinanza.

Insomma: su questo tema c’è grande fermento e attenzione. I cambiamenti climatici e i problemi ambientali sono ormai al centro del dibattito mondiale e si cercano soluzioni valide per mantenere la garanzia di alimentazione umana sul pianeta Terra.

I motivi di questa scelta

Tra i motivi che spingono gli Italiani a coltivare un orto prendendolo in affitto, non ci sono solo motivazioni legate al desiderio di tornare ad uno stile di vita più “umano”.

La crisi economica, aggravatasi col l’esplosione della pandemia da Covid-19, ha generato una percezione collettiva di paura di non essere in grado di affrontare le difficoltà. Anche i prolungati periodi di restrizione della circolazione delle persone e i circa tre mesi di lockdown hanno contribuito a instillare una gran voglia di vivere all’aperto e condividere attività tra il ludico e l’utile.

Qualunque sia la motivazione che ti sta spingendo a prendere questa decisione, sappi che è più semplice di quanto tu possa immaginare e nemmeno particolarmente onerosa, come scoprirai nel prossimo paragrafo.

Cosa si intende per “orto in affitto”

Stai già immaginando: te, i tuoi cari, l’orto…voi che zappettate la terra e seminate ortaggi e frutta. Il raccolto che verrà e ciò che mangerete. Ti manca solo di avere qualche informazione in più su cosa devi attenderti prendendo questa decisione.

Innanzitutto, sappi che solitamente i terreni che vengono messi a disposizione da privati, aziende, associazioni e Comuni, si trovano nelle zone periferiche e comunque all’interno delle aree urbane.

Esistono due tipi diversi di orto in affitto: quelli concessi su proprietà pubblica e quelli su aree private.

Per ciò che riguarda gli orti urbani messi a disposizione dai Comuni, non esiste una normativa nazionale: ogni amministrazione locale decide i regolamenti per le assegnazioni e provvede a pubblicare i bandi periodici. In questo caso, solitamente viene data priorità ai cosiddetti soggetti svantaggiati, come le persone anziane o disabili, ma anche le famiglie a basso reddito.

La gran parte delle richieste sono per lotti dai 50 ai 80 mq che sono più semplici da gestire, ma si possono trovare lotti fino a 200 mq. Ogni lotto viene delimitato in maniera netta in maniera tale da non confonderlo con quelli accanto.

E’ sempre presente un impianto di irrigazione e le strutture all’interno delle quali potrai riporre gli attrezzi agricoli. In alcuni casi sono disponibili anche le compostiere per generare il concime.

BUONO A SAPERSI: chi organizza gli orti in affitto deve predisporre tre diverse aree, una per la suddivisione dei lotti, una per installare gli appositi ripostigli dove riporre gli attrezzi agricoli e una zona per consentire il parcheggio.

I costi di un orto in affitto

Vorrai ora scoprire quali sono i costi da affrontare per poter coltivare il tuo orto in affitto e attendere di portare a casa la tua cesta di ortaggi e di frutta.

La media a livello nazionale va da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro da versare annualmente. Il costo dipende da diversi fattori, come per esempio la grandezza del lotto e la zona in cui risiedi. In alcuni casi il costo è mensile, ma tutto dipende dall’organizzazione che concede il lotto di terreno.

Esistono anche soluzioni ibride, quando per esempio i Comuni concedono l’uso di un terreno gratuitamente in cambio del lavoro svolto per mantenere in ordine l’area. Se hai interesse ad avviare questo tipo di attività, se desideri prendere in affitto un piccolo orto, chiedi al tuo comune di residenza oppure cerca online le opportunità di questo genere.

BUONO A SAPERSI: nel prezzo di affitto annuale sono solitamente compresi i semi, gli attrezzi per la coltivazione e il consumo dell’acqua per l’irrigazione.

Trova il tuo orto in affitto

Non esiste un portale web unico che contenga le informazioni relative ai tanti orti in affitto dislocati sul territorio nazionale. Se hai preso la decisione di affittare un piccolo lotto di terreno per coltivare frutta e ortaggi per il consumo familiare, il consiglio è quello di cercare su internet inserendo la chiave di ricerca orto in affitto + il nome della tua città sul tuo browser.

Scoprirai dove si trovano le associazioni, le imprese agricole o gli enti che mettono a disposizione dei cittadini questo tipo di soluzione. Puoi anche entrare in contatto con il tuo Comune e chiedere informazioni dettagliate.

Sei titolare di un terreno agricolo? Entra nel business degli orti in affitto

Prendiamo ora il tema dell’orto in affitto ma dalla parte opposta: da quella di chi possiede un terreno agricolo o sta pensando di acquistarne uno e desidera creare lotti di terreno da affittare.

Sei tra questi? Bene, ma attenzione, devi conoscere alcune regole fondamentali che trovi di seguito:

  • il terreno non deve essere inferiore ai 10.000 mq: è la metratura necessaria a creare un centinaio di lotti di circa 100 mq ognuno più gli spazi per consentire di riporre gli attrezzi e di parcheggiare le automobili;
  • è necessaria la presenza di acqua: serve per irrigare il terreno. Meglio se è presente acqua naturale, per esempio da un torrente, o da un pozzo artesiano, per limitare i costi della bolletta idrica;
  • i terreni più indicati sono quelli prossimi ai centri urbani, con media/alta densità di popolazione o comunque ai confini delle aree urbane.

Poiché non esiste una normativa unica nazionale, dovrai rivolgerti al tuo Comune di residenza per prendere tutte le informazioni necessarie all’avvio dell’attività e per conoscere le regole e i requisiti richiesti.

BUONO A SAPERSI: se non sei proprietario di un terreno agricolo, prima di pensare di acquistarne uno puoi chiedere al tuo Comune se ci sono progetti in corso per l’affidamento di terreni urbani da trasformare in orti in affitto.

Conclusioni

Coltivare un orto può essere un’attività rilassante, un modo per risparmiare e portare in tavola cibi genuini ma può anche diventare un business. Solo tu sei nella condizione di conoscere le motivazioni che ti spingono a questo tipo di scelta, ma a noi farebbe piacere conoscere la tua esperienza se già stai raccogliendo i frutti della tua scelta.

Scrivici compilando il modulo Storie di consumatori. Raccontaci come ti è venuta l’idea di prendere un orto in affitto o come hai fatto a crearli tu, su un terreno di tua proprietà. Sarà molto interessante poter pubblicare il tuo racconto sulle pagine di questo sito, per dare ai nostri lettori altre informazioni utili su questo tema. Ti aspettiamo!

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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