Nell’ottobre 2020 ho stipulato un contratto telefonico con Vodafone: mi è stato inviato un modem che non ha assicurato alla mia famiglia una connessione adeguata facendomi perdere più di una settimana di lavoro corrispondente al periodo in cui ho usufruito del loro (dis)servizio.
Dal momento che le mie richieste di assistenza sono state ignorate, mi sono rivolto ad un’altra compagnia, che ha inviato un tecnico per installare un nuovo modem e con la quale ho firmato un nuovo contratto. Quest’ultimo includeva il cambio del numero di telefono, ma Vodafone ha continuato per mesi a fatturare le sue bollette sul vecchio numero ormai da tempo inesistente, trascurando che non fossi più loro cliente e che avessi un nuovo
numero telefonico.
Ho pagato il primo bimestrale, ma dopo aver tentato invano di risolvere telefonicamente il problema dei successivi bimestrali, ho inviato una e mail certificata di disdetta. Il risultato? Oltre all’ennesima bolletta di 88,25 euro, si è aggiunto anche il costo di disattivazione, che ammonta 387,63 euro.
In sostanza per una settimana di disservizi e avendo già pagato la prima bolletta di euro 88,25, dovrei pagare ancora un’altra e in aggiunta le spese di disattivazione di euro 387,63, per un totale di 475,88 euro, per un contratto durato poco più di una settimana che mi ha procurato solo disservizi e problemi lavorativi.
Se non è truffa, che cos’è?
Alla faccia della pubblicità televisiva di Vodafone “Cambia come vuoi e quando vuoi”!
E’ possibile che in questa giungla selvaggia non esistano leggi serie che tutelino noi consumatori?
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