Bonus fiscali

Le misure di sostegno al reddito: non esiste solo il reddito di cittadinanza

&NewLine;<p>Da diversi mesi si parla solo di <strong>reddito di cittadinanza<&sol;strong> nel nostro paese&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Questo sussidio&comma; che per molti è divenuto una boccata di ossigeno nei nuclei familiari a rischio <strong>povertà assoluta<&sol;strong>&comma; e che per altri è una speranza per tentare di <strong>ottenere un posto di lavoro<&sol;strong> – in attesa che si sviluppino gli ulteriori passaggi dati dalla formazione del gruppo dei <em>Navigator<&sol;em> e dalla <strong>riforma dei centri per il lavoro<&sol;strong> – è a metà tra un <strong>sostegno al reddito <&sol;strong>per i meno abbienti e un elemento che potrebbe portare a trovare una collocazione lavorativa più o meno stabile&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Potrebbe&comma; perché è ancora presto per comprendere come verrà&nbsp&semi; organizzata la fase più importante&colon; quella legata proprio alle famose<strong> tre proposte lavorative<&sol;strong>&period; Staremo a vedere&comma; e racconteremo puntualmente gli sviluppi&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Non esiste&comma; però&comma; solo il <em>reddito di cittadinanza<&sol;em> per sostenere chi si trova in difficoltà economiche oppure ha perso il posto di lavoro&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In questo articolo&comma; analizziamo due misure in essere da tempo nel nostro paese&colon; la <strong>NASPI <&sol;strong>e gli <strong>assegni familiar<&sol;strong>i&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h2 class&equals;"wp-block-heading">La NASPI&colon; che cos’è e chi la percepisce<&sol;h2>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Un tempo si chiamava semplicemente &OpenCurlyDoubleQuote;<em>indennità di disoccupazione<&sol;em>”&period; Oggi si chiama NASPI – acronimo di <strong>Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego <&sol;strong>– e viene erogata&comma; mensilmente&comma; dietro domanda di quei cittadini che&comma; per <strong>motivi che non sono dipendenti alla propria volontà<&sol;strong>&comma; vengono<strong> licenziati <&sol;strong>dal posto di lavoro&period; Vale per tutti coloro che hanno perso il posto a partire dal 1° Maggio 2015&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La NASPI sostituisce le prestazioni precedenti&comma; denominate <strong>ASPI<&sol;strong> e <strong>MiniAspi <&sol;strong>ed è stata introdotta con il <strong>Jobs Act<&sol;strong> durante il <strong>Governo Renzi<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Come si chiede la NASPI<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Per farne richiesta&comma; si può scegliere tra tre modalità&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list"><li>Collegandosi alla <strong><a rel&equals;"noreferrer noopener" href&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;inps&period;it&sol;nuovoportaleinps&sol;default&period;aspx" target&equals;"&lowbar;blank">piattaforma online dell’INPS<&sol;a><&sol;strong>&comma; essendo già dotati di PIN e password&period; <&sol;li><li>Affidandosi a un <strong>CAF<&sol;strong><&sol;li><li>Telefonando al<strong> contact center dell’INPS<&sol;strong> ai seguenti numeri&colon; da rete fissa il numero gratuito da digitare è l’<strong>803 164<&sol;strong>&period; Se&nbsp&semi; si telefona da cellulare&comma; il numero da comporre è lo <strong>06 164164<&sol;strong>&period; In questo caso la telefonata è a pagamento&comma; con tariffazione stabilita dal proprio gestore telefonico&period;<&sol;li><&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Accedendo a <strong><a href&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;informazionefiscale&period;it&sol;IMG&sol;pdf&sol;fac&lowbar;simile&lowbar;domanda&lowbar;naspi&lowbar;2019&period;pdf">questo link<&sol;a> <&sol;strong>si può scaricare il modulo per presentare la domanda&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Tra le cose importanti da sapere&colon; <strong>l’importo mensile della NASPI <&sol;strong>non può essere superiore ai 1&period;300 euro&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In ogni caso&comma; il calcolo delle somme che verranno erogate saranno calcolate&comma; in percentuale&comma; sulla base della <strong>contribuzione mensile media ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Chi ha diritto alla NASPI<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La platea delle persone che possono <strong>avere diritto alla NASPI<&sol;strong> dopo essere state licenziate è variegata&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ecco le categorie&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list"><li>apprendisti&semi;<&sol;li><li>soci lavoratori di cooperative con rapporto di&NewLine;lavoro subordinato con le medesime cooperative&semi;<&sol;li><li>personale artistico con rapporto di lavoro subordinato&semi;<&sol;li><li>dipendenti a tempo determinato delle pubbliche&NewLine;amministrazioni&period;<&sol;li><&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Termini per chiedere la NASPI<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È necessario ricordare che&comma; per poter presentare la domanda&comma; <strong>non si devono superare i 68 giorni<&sol;strong>&comma; calcolati a partire da&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list"><li>la <strong>data di cessazione del contratto di lavoro<&sol;strong><&sol;li><li>la data del <strong>periodo di maternità indennizzato <&sol;strong>nel caso in cui questa situazione si presenti durante il lavoro che successivamente viene a cessare<&sol;li><li>la data di <strong>cessazione del periodo di malattia<&sol;strong> &lpar;vedi sopra&rpar;<&sol;li><li>la data di <strong>definizione della vertenza sindacale<&sol;strong><&sol;li><li>la data di fine del periodo che corrisponde all’indennizzo per <strong>mancato preavviso<&sol;strong><&sol;li><li>dal 30° giorno successivo al <strong>licenziamento per giusta causa<&sol;strong><&sol;li><&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Chi non ha diritto alla NASPI<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Infine&comma; citiamo le categorie di lavoratori che non rientrano nel <strong>diritto a chiedere la NASPI<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ecco la lista&colon; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list"><li>dipendenti a tempo indeterminato<&sol;li><li>dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni&semi;<&sol;li><li>operai agricoli a tempo determinato e indeterminato&semi;<&sol;li><li>lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale&comma; per i quali resta confermata la specifica normativa&period;<&sol;li><li>lavoratori titolari di trattamento pensionistico diretto&period;<&sol;li><&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h2 class&equals;"wp-block-heading">ANF&colon; Assegno per il Nucleo Familiare<&sol;h2>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ecco un altro dei sostegni al reddito&comma; in questo caso previsto per i <strong>lavoratori italiani<&sol;strong>&comma; i titolari di trattamenti previdenziali e i pensionati&colon; gli assegni familiari&comma; o per meglio dire <em>ANF<&sol;em> – <strong>Assegno per il Nucleo Familiare<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Esiste un’altra categoria interessata a questa prestazione&colon; i<strong> lavoratori assistiti da un’assicurazione contro la tubercolosi<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Anche in questo caso è l’<strong>INPS<&sol;strong> a erogare il sostegno&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Scopriamo insieme cosa sono&comma; come funzionano e come vanno&NewLine;richiesti&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Chi ha diritto a ricevere gli assegni familiari<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Iniziamo con la lista dei <strong>lavoratori che hanno diritto a richiedere l’erogazione degli assegni familiari<&sol;strong> <strong>in busta paga<&sol;strong>&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list"><li>lavoratori <strong>dipendenti del settore privato<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>lavoratori <strong>dipendenti agricoli<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li><strong>lavoratori domestici <&sol;strong>e somministrati&semi;<&sol;li><li>lavoratori iscritti alla <strong>Gestione Separata<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li><strong>lavoratori dipendenti di ditte cessate<&sol;strong> e fallite&semi;<&sol;li><li>titolari di <strong>pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti<&sol;strong>&comma; dei fondi speciali ed ex ENPALS&semi;<&sol;li><li>titolari di <strong>prestazioni previdenziali<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>lavoratori in altre situazioni di <strong>pagamento diretto<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>lavoratori che percepiscono prestazioni dall’Inps &lpar;esempio la Naspi&comma; maternità&comma; congedo&rpar;<&sol;li><&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Come richiederli<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Passiamo alla parte pratica&colon; <strong>come si chiedono gli assegni familiari&quest; <&sol;strong><&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>La domanda va presentata esclusivamente online&comma; almeno per quanto concerne i <strong>dipendenti delle aziende private<&sol;strong>&comma; attraverso la <strong><a href&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;inps&period;it&sol;nuovoportaleinps&sol;default&period;aspx">piattaforma online dell’INPS<&sol;a><&sol;strong>&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In pieno sviluppo dell’era digitale&comma; questa appare essere la metodica ormai utilizzata per molte delle pratiche che&comma; quotidianamente&comma; vengono inoltrate agli <strong>enti nazionali<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In precedenza&comma; la richiesta andava fatta direttamente al<strong> datore di lavoro<&sol;strong>&comma; cosa che è rimasta immutata per ciò che riguarda i <strong>lavoratori dipendenti di aziende agricole<&sol;strong>&comma; che possono ancora consegnare&comma; direttamente al datore di lavoro&comma; la copia cartacea del modello <strong>ANF&sol;DIP SR16<&sol;strong>&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È necessario&comma; quindi&comma; compilare l’apposito modulo scaricabile sul proprio PC cliccando su questo link&colon; <strong><a rel&equals;"noreferrer noopener" href&equals;"https&colon;&sol;&sol;www&period;informazionefiscale&period;it&sol;IMG&sol;pdf&sol;istanza&lowbar;attribuzione&lowbar;assegno&lowbar;nucleo&lowbar;familiare&period;pdf" target&equals;"&lowbar;blank">modulo di richiesta degli assegni familiari<&sol;a><&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Se non si è troppo pratici con le questioni burocratiche&comma; meglio <strong>chiedere aiuto a un patronato o a un CAF<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Familiari per cui spettano gli assegni familiari<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>È importante sapere quali sono i <strong>familiari che rientrano nel cosiddetto &OpenCurlyDoubleQuote;Nucleo ANF”<&sol;strong>&comma; per capire se si è nella condizione di poter richiedere gli assegni familiari&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Ecco la lista completa dei <strong>familiari che possono essere messi a carico del lavoratore<&sol;strong>&colon; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list"><li>il <strong>coniuge<&sol;strong> non legalmente &&num;8211&semi; ed effettivamente-&nbsp&semi; separato&semi;<&sol;li><li>i<strong> figli legittimi o legittimati <&sol;strong>ed equiparati &lpar;adottivi&comma; affiliati&comma; naturali legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati&comma; nati da precedente matrimonio del coniuge&comma; affidati dai competenti organi a norma di legge&comma; anche ai servizi sociali&comma; anche non conviventi&comma; in caso di separazione dei coniugi&rpar;&comma; di età inferiore a 18 anni o <strong>maggiorenni inabili senza limiti di età<&sol;strong>&comma; purché non coniugati&semi;<&sol;li><li>i <strong>figli ed equiparati&comma; studenti o apprendisti&comma; di età superiore ai 18 anni compiuti ed inferiore ai 21 anni compiut<&sol;strong>i&comma; a patto che facciano parte di &&num;8220&semi;<em>nuclei numerosi<&sol;em>&&num;8220&semi;&comma; nuclei familiari con almeno 4 figli e tutti di età inferiore ai 26 anni&semi;<&sol;li><li>i figli maggiorenni ed equiparati che si trovino&comma; a causa di <strong>infermità o difetto fisico o mentale<&sol;strong>&comma; nella assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro&semi;<&sol;li><li><strong>i fratelli&comma; le sorelle e i nipoti del richiedente<&sol;strong> &lpar;collaterali o in linea retta non a carico dell&&num;8217&semi;ascendente&comma; figli di fratello o di sorella&rpar;&comma; minori o maggiorenni inabili&comma; solo nel caso in cui essi siano orfani di entrambi i genitori&comma; non abbiano conseguito il diritto alla pensione ai superstiti e non siano coniugati<&sol;li><li>Il <strong>coniuge non legalmente ed effettivamente separato<&sol;strong> non deve aver abbandonato la famiglia<&sol;li><&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Familiari che non rientrano nella normativa<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Per maggior chiarezza&comma; ecco l’elenco completo di chi non è possibile ritenere &OpenCurlyDoubleQuote;<em>familiare a carico<&sol;em>” ai fini dell’ottenimento degli <strong>assegni familiari<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Essi sono&colon;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<ul class&equals;"wp-block-list"><li>Il <strong>coniuge legalmente ed effettivamente separato<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>il <strong>coniuge che ha abbandonato la famiglia<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>i figli minorenni&comma; o maggiorenni&comma; inabili&comma; che sono<strong> coniugati<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>i figli ed equiparati maggiorenni &lpar;età superiore a 18 anni&rpar;&comma; non inabili&comma; anche se studenti o apprendisti <strong>facenti parte di un nucleo familiare non numeros<&sol;strong>o &lpar;meno di 4 figli&rpar;&semi;<&sol;li><li>i figli naturali&comma; riconosciuti da entrambi i genitori&comma; che <strong>non convivono con il richiedente<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>i figli naturali del richiedente coniugato che <strong>non sono inseriti nella sua famiglia legittima<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>i figli affidati all’altro coniuge o ex coniuge <strong>in caso di separazione legale o divorzio<&sol;strong>&semi;<&sol;li><li>i genitori ed equiparati&comma; e gli altri ascendenti&comma; anche se inabili&semi;<&sol;li><li>i fratelli&comma; le sorelle e i nipoti&comma; ad eccezione dei nipoti viventi a carico dell’ascendente&comma; anche se minorenni o inabili&comma; che <strong>sono organi di un solo genitore<&sol;strong> o titolari di pensione ai superstiti oppure che si sono sposati<&sol;li><li>i <strong>familiari di cittadino straniero non residenti in Italia<&sol;strong>&comma; tranne nel caso di un cittadino di uno Stato membro dell’Unione Europea o di uno Stato convenzionato&period;<&sol;li><&sol;ul>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h3 class&equals;"wp-block-heading">Familiari a carico residenti all’estero<&sol;h3>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Uno degli interrogativi che&comma; con maggiore frequenza&comma; vengono posti ai consulenti del lavoro in merito agli assegni familiari&comma; è quello relativo ai <strong>familiari a carico che risiedono all’estero<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In casi del genere&comma; si ha sempre diritto a riceverli&quest; La risposta è positiva&period; <strong>L’importante è che il lavoratore richiedente sia italiano<&sol;strong>&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Se&comma; invece&comma; è un cittadino straniero che risiede in Italia e ha i parenti a carico in un’altra nazione&comma; allora non esiste il diritto agli assegni familiari&comma; a meno che si tratti di un <strong>cittadino nativo di una nazione europea<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<h2 class&equals;"wp-block-heading"><strong>Conclusioni<&sol;strong><&sol;h2>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>In Italia&comma; malgrado si pensi che il <em>Welfare<&sol;em> sia praticamente ridotto a nulla&comma; esistono <strong>sostegni economici<&sol;strong> per coloro che hanno necessità di una mano&period; <&sol;p>&NewLine;&NewLine;&NewLine;&NewLine;<p>Parleremo prossimamente di altre tipologie di sostegni&comma; anche in virtù di una proposta recente da parte del governo in carica&colon; quella di <strong>unificare in un solo sostegno economico<&sol;strong> <strong>quelli attualmente attivi<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;

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Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog. Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it Sociologa Esperta di comunicazione Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto I suoi libri sono in vendita su Amazon

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