<p>È denominato <em>Sisma bonus 2018</em>, o più semplicemente <strong>Casa Sicura</strong>, e si tratta di un’agevolazione fiscale – con detrazioni fino all’80% &#8211; per i contribuenti che sosterranno spese edilizie atte alla messa a norma per ciò che riguarda il <strong>rischio sismico</strong>, un tema che – nel nostro paese – è molto sentito, a causa del fatto che il territorio nazionale è, praticamente e a più livelli, a rischio terremoto.</p>
<p>La misura, varata dal governo e inserita nella <strong><a href="http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/aree+tematiche/casa/agevolazioni/sisma+bonus/aree+tematiche+sisma+bonus">recente legge di stabilità</a></strong>, permette agevolazioni fiscali per ciò che riguarda le detrazioni Irpef. E’ una delle tante misure governative che sostengono la <strong>messa in sicurezza degli appartamenti e dei locali</strong> presenti sul territorio nazionale.</p>
<p>Ecco cosa è necessario sapere per presentare la domanda di accesso a questa agevolazione.</p>
<h2>Sisma bonus: come funziona</h2>
<p>La <strong>detrazione Irpef</strong> prevista per i contribuenti che decideranno di mettere in sicurezza dal <strong>rischio sismico</strong> appartamenti, locali o interi edifici, comprende il periodo che va dal 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021.</p>
<p>Anche per il 2018 quindi, questa <strong>agevolazione fiscale</strong> è stata confermata. Questo bonus, è una sorta di rivisitazione del tradizionale bonus dedicato alle <strong>ristrutturazioni edilizie generiche</strong>.</p>
<p>Le detrazioni previste vanno <strong>dal 50% all’85%</strong> a seconda dei casi che vedremo in dettaglio più avanti. I contribuenti che realizzeranno i lavori edili necessari, seguendo le normative vigenti, e quindi possono accedere al bonus, potranno poi detrarre – dalla dichiarazione dei redditi che presentano annualmente attraverso il <strong>modello 730</strong> – le spese sostenute per i lavori di messa in sicurezza dal rischio sismico.</p>
<h2>A chi è dedicato il Sisma Bonus 2018</h2>
<p>Possono fare richiesta del bonus, i contribuenti che effettueranno i lavori necessari a mettere in sicurezza:</p>
<ul>
<li><strong>Appartamenti residenziali</strong>, prima e seconda casa</li>
<li><strong>Le parti comuni</strong> che si trovano nei condomini</li>
<li>Locali ed edifici destinati ad <strong>attività di produzione</strong></li>
<li>A chi effettua i lavori entro il <strong>31 Dicembre 2021</strong></li>
<li>Locali, stabili e locali per attività produttive che si trovano nelle<strong> zone a rischio sismico 1, 2 e 3</strong></li>
</ul>
<h2>Quali sono i lavori edili oggetto del bonus?</h2>
<p>Come è intuibile, solo i lavori di ristrutturazione edile atti a <strong>mettere in sicurezza</strong> una delle tipologie di strutture architettoniche descritte in precedenza, possono usufruire di questa agevolazione. Ecco quali:</p>
<ul>
<li>Tutti gli interventi strutturali atti a<strong> ridurre la vulnerabilità al rischio sismico</strong></li>
<li>I lavori preliminari necessari a <strong>classificare il rischio sismico</strong></li>
</ul>
<p>A quest’ultimo riguardo, sarà necessario rivolgersi a uno <strong>studio tecnico</strong>, che sia in grado di valutare – con professionalità – il grado di rischio che presenta l’appartamento o lo stabile in cui si intenda procedere ai<strong> lavori di messa in sicurezza</strong>.</p>
<p>La certificazione che verrà rilasciata, dopo la cosiddetta <strong>diagnosi sismica</strong>, conterrà la relativa <strong>classe di rischio sismico</strong>, che è valutata su una scala che va da <strong>A+ a G</strong></p>
<p>Dopo la <strong>diagnosi</strong>, sarà necessario l’intervento di un tecnico specializzato, che sarà in grado di stabilire quali tipi di interventi saranno necessari per mettere in sicurezza i locali.</p>
<p>Una volta effettuati i lavori, lo stesso tecnico dovrà <strong>certificare</strong> – dopo aver valutato la messa in opera dei lavori – che gli stessi sono conformi alle normative vigenti in materia di sicurezza contro il rischio sismico.</p>
<h2>Le detrazioni fiscali: quanto si può detrarre?</h2>
<p>Come accennato,<strong> le detrazioni vanno dal 50% all’85%</strong>, e la variabilità dipende da quanto i lavori di messa in sicurezza siano effettivamente efficaci contro il rischio sismico. A seconda di quanto incidano i lavori in questione, si può affermare che:</p>
<ul>
<li>per <strong>spese sostenute per l’adeguamento antisismico</strong> degli edifici che si trovano nelle zone 1 e 2 è prevista una detrazione pari al 50% delle spese con un soglia massima di spesa di 96 mila euro da suddividere in 5 quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui si sono sostenute le spese</li>
<li>per gli<strong> interventi di riduzione di rischio sismico</strong> di immobili che si trovano nelle zone 1, 2 e 3, spetta una detrazione delle spese al 70 nel caso in cui si sia ridotto il rischio di una classe</li>
<li>detrazione all&#8217;80% se i lavori determinano la riduzione di 2 classi di rischio</li>
</ul>
<p>Per ciò che riguarda gli interventi di riduzione rischio sismico effettuati sulle <strong>parti comuni dei condomini</strong> di un intero edificio, spetta:</p>
<ul>
<li>una detrazione del 75% a patto che gli interventi portino al passaggio di una classe inferiore</li>
<li>una detrazione fino all&#8217;85% se il passaggio è pari a due classi</li>
</ul>
<p>Queste detrazioni si scalano nell’arco di tempo di 5 anni, con <strong>quote fisse annuali</strong> e calcolate su un importo massimo di 96.000 euro.</p>
<h2>Documenti necessari per accedere al Sisma bonus 2018</h2>
<p><strong>ATTENZIONE</strong>: per presentare la domanda di accesso al bonus sismico, è necessario che tutti i lavori siano <strong>pagati tramite bonifico bancario</strong>, sulla cui causale è necessario fare riferimento ai lavori effettuati, o altro <strong>sistema di pagamento tracciabile</strong>, che consenta poi di risalire al motivo del pagamento.</p>
<p>Alla domanda vanno allegate le seguenti documentazioni:</p>
<ul>
<li>tutte le autorizzazioni e certificazioni</li>
<li>le copie di bonifici e fatture</li>
<li>le ricevute di pagamento IMU</li>
<li>La delibera assembleare di approvazione dell’intervento in caso di lavori condominiali e tabella millesimale di ripartizione delle spese</li>
<li>La notifica preliminare ASL ove prevista dalla normativa</li>
</ul>
<p>Per <strong>presentare la domanda</strong>, si consiglia di rivolgersi a un <strong>Centro di Assistenza Fiscale</strong> &#8211; CAF &#8211; o a un commercialista.</p>
<h2><strong>Conclusioni</strong></h2>
<p>Finalmente in Italia si comincia a fare qualcosa di concreto contro il rischio sismico. Sappiamo, purtroppo, come il territorio sia a rischio e come, per molti anni, si sia fatto poco o nulla per <strong>garantire sicurezza a tutti i cittadini</strong>.</p>
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