Diritti dei consumatori

Associazioni a sostegno dei consumatori: a quale rivolgersi

In Italia attualmente, la popolazione adulta e considerata contribuente, è pari a circa 45 milioni di persone. Oltre ad essere “contribuenti” si parla anche di “consumatori” dal momento che, ogni singolo individuo, fa parte di un sistema di mercato molto articolato, che offre quotidianamente una miriade di motivi per acquistare prodotti e servizi.

Molti di questi prodotti e servizi, sono da intendersi voluttuari, in quanto rappresentano ciò che le persone decidono di acquistare seguendo le proprie necessità e desideri. Altri invece, sono – in special modo per ciò che riguarda la voce “servizi” – acquisti imprescindibili, come ad esempio l’acquisto di un abbonamento per ottenere il servizio di energia elettrica, o del gas o del telefono.

L’offerta è davvero consistente, le aziende di vario tipo sono in numero che non è possibile contare. E’ quindi possibile a volte, subire qualche problema nel rapporto azienda-consumatore, e sentire la necessità di essere supportati nel processo di risoluzione delle criticità.

Per questa ragione, in special modo negli ultimi anni, sono nate molte di quelle che vengono denominate “Associazioni a sostegno dei consumatori”, realtà che operano a livello nazionale ma anche locale, e che si prefiggono lo scopo di farsi portavoce dei diritti dei consumatori.

Attenzione però, perché – come purtroppo può sempre accadere – tra le tante associazioni a sostegno dei diritti dei consumatori, possono anche nascerne alcune per scopi non proprio etici, e la truffa può arrivare quando meno te lo aspetti.

Quindi: nell’intricato mondo di queste associazioni, quale e come scegliere?

Leggi di seguito, e scopri l’associazione che può fare al caso tuo!

Associazioni a sostegno dei consumatori: cosa sono

Innanzitutto, è bene ricordare che, se si vuole maggior garanzia, sarà meglio scegliere una grande associazione, che operi a livello nazionale e che sia tra quelle conosciute e riconosciute a livello legale.

A volte infatti, dietro al nome di “Associazione di consumatori”, in special modo se a livello locale, possono nascondersi truffatori che sono in grado di far cadere nella rete ignari cittadini, che si ritrovano così ad essere truffati due volte.

Per riconoscere un’associazione seria, si può partire intanto dalla sua presenza sul territorio: quelle a livello nazionale offrono spesso più garanzie rispetto alle piccole realtà locali.

Inoltre, è bene sapere che esiste un registro – presso il Ministero dello Sviluppo Economico ora rinominato Ministero delle Imprese e del Made in Italy  – nel quale vengono registrate le associazioni, senza scopo di lucro, che fanno parte del CNCU, il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti.

La registrazione presso il CNCU è di per se una garanzia per i consumatori, dal momento che per potersi iscrivere, le associazioni devono essere in grado di dimostrare di avere determinati requisiti di Legge, come ad esempio:

  • essere attive da almeno tre anni;
  • avere un numero di iscritti pari ad almeno il 5×1000 della popolazione nazionale;
  • avere sedi in almeno cinque regioni italiane;
  • aver stilato uno statuto che garantisca un regime democratico tra le persone.

Le più conosciute associazioni a sostegno dei consumatori

Tra le associazioni di categoria più conosciute e registrate presso il CNCU, troviamo:

  • Altroconsumo: fondata nel 1973, opera a livello nazionale e offre consulenze gratuite di vario tipo;
  • Federconsumatori: fondata nel 1988, propone informazione e tutela ai consumatori;
  • Aduc: fondata nel 1990, fornisce consulenza, anche legale, ai consumatori;
  • Codacons: fondata nel 1986, particolarmente attiva con denunce, petizioni e class action anche contro le istituzioni;
  • Unione Nazionale Consumatori: fondata nel 1955, fu la prima associazione a sostegno dei diritti dei consumatori. La sede centrale si trova a Roma e questa realtà organizza molti eventi di formazione e informazione sul tema della tutela dei consumatori;
  • Adusbef: nata nel 1986, l’Adusbef è specializzata nella tutela dei consumatori con particolare attenzione ai servizi bancari

Attenzione alle frodi

Attenzione però: esistono anche grandi associazioni a tutela dei consumatori, che per statuto sono “senza scopo di lucro” e hanno il vantaggio, per esempio, di poter ottenere alcuni benefici economici come i finanziamenti pubblici a loro dedicati.

In alcuni casi si possono presentare situazioni particolari, anche se fortunatamente sporadiche, in cui il consumatore che si rivolge loro non ottiene i servizi previsti.

Ciò può accadere quando da una grande realtà è composta di molte sedi distaccate che potrebbero operare in regime di poca trasparenza e arrivare anche a chiedere denaro in maniera illecita. Come già accennato in precedenza, non accade spesso e se ci si rivolge alle associazioni riconosciute dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy si ha garanzia di non incorrere in problemi di questo genere.

E’ comunque meglio, anche se si decide di associarsi a una delle realtà certificate a livello ministeriale, aderire rivolgendosi direttamente alla sede centrale, anche attraversi il sito online i cui riferimenti, almeno tra quelle certificate dal Ministero, si trovano alla seguente sezione dedidata al CNCU, che è il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti.

Conclusioni

Usare cautela non è mai una cattiva idea, anche quando si parla di associazioni a tutela dei consumatori. Prendere le giuste informazioni, parlare magari con un parente o un amico che già conosce queste realtà, usare il web per verificare l’attendibilità…sono tutte azioni che garantiscono la buona riuscita di qualsiasi rapporto tra I consumatori e le organizzazioni a tutela dei diritti, che sono riconosciuti da normative europee.

Hai necessità di maggiori informazioni sulle Associazioni a tutela dei consumatori? Hai avuto un problema con una di queste realtà e ti farebbe piacere rendere nota la tua esperienza?

Scrivici compilando il modulo online Storie di consumatori. Se il tuo racconto è di interesse generale lo pubblicheremo per permettere ai nostri lettori di ottenere altre informazioni utili sul tema trattato in questo articolo.

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Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog. Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it Sociologa Esperta di comunicazione Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto I suoi libri sono in vendita su Amazon

Leggi commenti

  • Buona sera, un anno fa circa mi sono rivolta all'associazione Bolletta Selvaggia per un problema con la telecom.
    Durante tutto questo periodo per avere notizie riguardanti la mia situazione ho sempre chiamato io mai una comunicazione informativa da parte loro.
    Il mese scorso mi contatta uno dell'associazione dicendo che devo fare loro un bonifico di 50 euro altrimenti loro non procedono e io rimango con il mio debito verso la tim. Di questa quota non mi hanno detto niente in precedenza.
    Mi hanno anche detto che avevano già avuto un incontro con la controparte ma non avevano accettato la proposta fatta.
    Anche di questo non sono stata informata. Quando ho chiesto perché allora i 50 euro non me li avevano chiesti prima di procedere come invece facevano ora ho avuto risposte poco chiare.
    Come mi devo comportare adesso?
    Mi devo fidare?

    • Salve Monica. Se l'associazione di cui parla è questa https://bollettaselvaggia.wordpress.com/info/
      sul loro sito appaiono questi paragrafi:

      COSA CHIEDIAMO NOI E QUALI SONO I VANTAGGI?

      Visto lo scopo per cui è nata la nostra azienda ed i nostri ideali, vogliamo che questo servizio rimanga gratuito.
      Non esiste nessuna azienda/associazione che gestirà per te la pratica di conciliazione gratuitamente senza chiederti nemmeno 1 euro. Anche le più valide associazioni di consumatori ti chiederanno giustamente almeno 35 euro per il costo della tessera annuale alla loro associazione nazionale.
      Noi lo facciamo gratis e ci prendiamo tutti i rischi amministrativi!

      Ovviamente se otteniamo un risultato positivo della pratica con storno o recupero dell’importi previsti e degli indennizzi, andremo a prendere una % su tale importo (che definiremo prima di iniziare la tua pratica) così che tutto sia nero su bianco e tutti noi lavoreremo nel solo unico interesse comune di avere un risultato positivo!

      PERCHE’ AFFIDARE IL TUO CONTENZIOSO TELEFONICO A NOI?

      Perché siamo dei professionisti seri in questo settore da anni e lavoriamo per i clienti e non per le compagnie telefoniche.
      Perché abbiamo uno studio legale che fa questa attività a tempo pieno e che ha moltissima esperienza nelle conciliazioni.
      Perché gestiremo la tua pratica gratis e ci pagherai solo una % sugli importi recuperati/stornati, quindi solo a risultato positivo ottenuto!
      Perché invece di aspettare anni aspetterai solo alcune settimane per risolvere la problematica con il gestore telefonico o i gestori telefonici in questione.

      ********
      In pratica, dicono che chiedono una percentuale calcolata sugli importi recuperati, ma solo DOPO aver risolto la questione e recuperato le somme

      Inoltre: ha stipulato un contratto con loro? Quali erano i termini dell'accordo?

      Oltretutto, avrebbero dovuto informarla della trattativa in corso, e dei motivi per cui - eventualmente - non hanno accettato la proposta fatta da TIM

      Le rammento che la chiarezza e la disponibilità devono essere il primo criterio delle associazioni a tutela dei consumatori

      Si rivolga sempre ad associazioni che operano a livello nazionale, e che dichiarino in maniera chiara i termini delle pratiche che vengono loro affidate

      Mi faccia sapere, e continui a seguirci

      Buona giornata

  • Buonasera, dal 2 settembre 2017 ho cambiato gestore telefonico ed ho già pagato in anticipo la prima fattura. Solo che il 10 novembre ho ricevuto una fattura dal precedente gestore in cui mi fattura l'abbonamento fino al 21 settembre ed il pagamento di 35 euro per attività di migrazione servizio verso altro operatore. Poiché ritengo ingiusto quanto fatturato dal vecchio gestore, ho inviato una lettera (non riuscendo a telefonare) spiegando le ragioni del reclamo, chiedendo anche di annullare la fattura e considerare solo i tempi in cui ho utilizzato il loro servizio e tener conto del decreto Bersani convertito in legge. Contemporaneamente ho revocato la domiciliazione bancaria. Chiedo ho fatto bene o devo fare altro ? devo rivolgermi ad un'associazione consumatori ? Grazie per la risposta

  • Buonasera Giovanni, per comprendere meglio la sua situazione, sarebbe necessario conoscere il contenuto del contratto che ha firmato a suo tempo con il vecchio operatore telefonico.

    Forse la fattura che ha ricevuto dal vecchio operatore telefonico è relativa agli ultimi consumi che ha realizzato? Il fatto che la fattura in questione sia per l'abbonamento fino al 21 settembre fa pensare che sia, a tutti gli effetti, l'ultima fatturazione.

    Non conoscendo peraltro l'operatore telefonico, ho difficoltà a capire cosa sia successo.

    In ogni caso, rivolgersi a un'associazione a tutela dei diritti dei consumatori è buona norma. Le consulenze peraltro, sono generalmente gratuite.

    Ci tenga aggiornati

    Un cordiale saluto e continui a leggerci

  • .
    .La tim mi ha bloccato il telefono portatile da sabato 18.11.2017 alle ore 21,30 fino a martedi' 21.11.2017, solo perche' io faccio pubbliche relazioni ed immobiliare e parlo spesso in conference in quanto per il mio lavoro devo santire piu' persone in contemporanea.Alcuni operatori del 119 mi hanno detto che e' per prevenzione terrorismo. Con una persona posso parlare quanto voglio, avendo chiamate illimitate, se faccio conference scatta il blocco.E' come se al tassista che trasporta piu' di una persona gli tolgono.....LA BENZINA.
    CHI MI SA DARE UNA SPIEGAZIONE?

  • Buonasera Nicola.
    La sua vicenda può apparire strana, ma le pongo una domanda: alle sue conference call, quante persone partecipano?

    Lo chiedo perchè. con Tim è permesso avviare le conference call, ma con un limite massimo di cinque persone

    Il servizio è gratuito per un periodo di 30 giorni per le numerazioni ricaricabili, e senza scadenza per quelle in abbonamento

    Alla fine dei 30 giorni, per ciò che riguarda le SIM ricaricabili, è necessario richiedere una nuova attivazione del servizio

    Il costo delle chiamate è a carico di chi le effettua.

    Mi faccia sapere se la mia risposta le è stata utile. Nulla invece conferma l'ipotesi "antiterrorismo" che le è stata dichiarata. Almeno, non ufficialmente...

    Un cordiale saluto

  • Emilia, il giorno che me l'hanno bloccato, ho parlato in contemporanea con due persone.
    Il fatto che ogni mese si deve attivare non ha a che fare con il blocco del telefono. A QUESTO PROPOSITO HO SCRITTO SVARIATE VOLTE ALLA TIM PER SEGNALARE L'ASSURDITA' DI QUESTA DIRETTIVA (GLI ALTRI GESTORI UNAVOLTA ATTIVATA NON CHIEDONO RINNOVO)E POSSO CERTIFICARE CHE FINO A POCHI ANNI FA TIM NON CHIEDEVA IL RINNOVO.
    IL costo delle chiamate non centra nulla, poiche' avendo chiamate illimitate non c'e' limite alle chiamate stesse.
    Altra questione dei partecipanti alle conference, non c'e' scritto da nessuna parte che devono essere massimo 5, poiche' le posso garantire che ne ho fatte con parecipanti suleriori a 5.
    Se le faccio queste affermazioni e' perche' vivo con il telefono, mi occupo di immobiliare e p.r. a livello nazionale, (come il tassista vive con l'auto), quindi nel corso degli anni ho imparato a saperne una piu' del diavolo.Purtroppo sono incappato in questa decisione folle della Tim di bloccarmi il telefono.......pero sappia che in italia sono migliaia le persone che hanno avuto lo danno.
    Questa mia risposta per dovere nei suoi confronti che e' stata tanto gentile, saluti cordiali Nicola Maviglia

  • Il fatto che TIM non abbia chiesto il rinnovo, significa che la SIM è in abbonamento, come ho scritto prima. Sono andata a leggere le specifiche, prima di commentare.

    Ad ogni modo, io sono una giornalista, non lavoro per TIM

    Questo è ciò che appare sulla piattaforma di TIM in relazione alle conference call: più di questo non so cosa dirle, Nicola.

    Poi: è anche possibile che la risposta che ha ricevuto sia più credibile di quanto si possa pensare, in questo periodo

    Ad ogni modo: ecco cosa scrivono sul loro sito https://www.tim.it/assistenza/gestione-linea-e-servizi/mobile/attivare-e-disattivare-servizi-contenuto-csp-e-servizi-21

    Buona serata

  • P.S. come potrà leggere, esiste il limite di 5 (cinque) persone in contemporanea
    Saluti

  • Emilia, io ho un ricaricabile, quindi ogni mese devo comporre il 40920 tasto 6 per rinnovare, e,come le dicevo, vivo con il telefono per ragioni professionali, quindi sull'agenda ho le date in cui devo chiedere il rinnovo, questo lo segno da gennaio a dicembre, poiche' per il mio lavoro la conference e' fondamentale.
    Avrei interesse, essendo stato danneggiato da Tim, ad affermare il contrario, ma le posso garantire che ho foatto conference con piu' di 5 persone .
    Chiaramente e' padrona di credermi.
    L'unica cosa di cui non mi hanno dato spiegazioni e' il perche' mi hanno bloccato la linea dalle ore 21,31 del 18.. c.a. alle ore 12,36 del 21.11.c.a..............nessuno si e' fatto avanti per spiegare.

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