<p>Negli ultimi tempi uno dei temi più discussi ruota intorno il denaro e al suo utilizzo. O meglio: ai <strong>metodi alternativi per spendere il denaro</strong>.</p>



<p>Tra una diatriba politica sulla <strong>cancellazione del denaro contante</strong> (in Svezia però, nazione europea capofila di una sperimentazione che a quanto pare non ha funzionato, sono tornati all’uso delle tradizionali banconote), e i vari e <strong>nuovi metodi di pagamento digitale</strong>, in questo articolo affrontiamo invece un elemento poco conosciuto: l’<strong>uso del bancomat senza il PIN</strong>.</p>



<p>Si può fare? Sì, in alcuni casi e in certe situazioni. Vediamo insieme quali nei prossimi paragrafi.</p>



<h2 class="wp-block-heading">PIN: che cos’è</h2>



<p>Il PIN – <em>Personal Identification Number</em> – è un <strong>codice numerico identificativo personale</strong> assegnato ai titolari di <strong>carte di credito e bancomat</strong>, e che permette di operare <strong>pagamenti nei negozi fisici e in quelli online</strong>, e di<strong> prelevare denaro contanti</strong> presso i dispositivi elettronici installati negli <strong>istituti bancari</strong> o negli <strong>uffici postali</strong>.</p>



<p>È un <strong>codice riservato </strong>che identifica in maniera univoca il nome del titolare del bancomat, a cui è necessario prestare molta attenzione: è bene <strong>memorizzarlo in un posto sicuro </strong>ed è consigliabile <strong>non tenere questo codice vicino al bancomat o alla carta di credito</strong>, perché in caso di <strong>furto o smarrimento</strong> si possono passare guai seri e ritrovarsi col conto corrente svuotato.</p>



<p>A maggior garanzia per il cliente, gli <strong>istituti finanziari che emettono le carte di pagamento</strong> inviano il PIN attraverso una missiva separata da quella che contiene <strong>il bancomat o la carta di credito</strong>, così da poter essere sicuri di non rischiare danni nel caso in cui qualche malintenzionato riuscisse ad appropriarsi della preziosa busta.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Tecnologia contactless</h2>



<p>Il primo metodo arriva dalle nuove tecnologie: una di esse è denominata <strong>RFID</strong> – <em>Radio Frequency IDentification </em>– ed è quella attualmente utilizzata per i <strong>pagamenti digitali contactless</strong> che non necessitano cioè dell’inserimento nel <strong>POS</strong> della carta di pagamento, e nemmeno dell’inserimento manuale del PIN.</p>



<p>Per effettuare il pagamento alla cassa è sufficiente <strong>avvicinare la carta digitale al terminale</strong>. Questa innovazione è stata introdotta in Italia di recente, e si pensa che sia una soluzione che è in grado di abbreviare i tempi di attesa alle casse tra un cliente e quello successivo.</p>



<p>Esiste però un limite a questo tipo di transazione finanziaria: <strong>i pagamenti accettati con la</strong> <strong>tecnologia contactless non devono superare la soglia dei 25 euro per singolo pagamento</strong>. </p>



<p>Questo limite è stato fissato per <strong>tutelare i possessori delle carte di pagamento </strong>ed è una funzione che si può disattivare accedendo all’area personale online della propria carta di credito, banca o applicazione nel caso di carte di pagamento gestite esclusivamente tramite APP.</p>



<h2 class="wp-block-heading">NFC: trasferire denaro tramite smartphone</h2>



<p>Tra le nuove tecnologie approdate nel nostro paese in fatto di trasferimento di denaro, l’<strong>NFC</strong> è da conoscere in quanto si tratta di una vera novità per l&#8217;Italia. L’acronimo sta per <em>Near Field Communication</em> &#8211; campo di comunicazione dati tra due dispositivi vicini &#8211; e consente di <strong>mettere in comunicazione uno smartphone con un POS</strong> a patto che sia abilitato a questo tipo di pagamento. </p>



<p>Nei negozi si segnala alle casse la presenza di POS abilitati a questa funzione. È pero necessario acquistare un cellulare o un altro tipo di device elettronico che integri la <strong>tecnologia NFC</strong>.</p>



<h2 class="wp-block-heading"><strong>Cardless: serve il PIN ma non il bancomat fisico</strong></h2>



<p>In ultimo, un accenno a un nuovo tipo di sistema per prelevare denaro dal bancomat. Da non confondere con il termine <em>cordless</em>, che significa senza cavo e indica per esempio i telefoni fissi senza filo, il <strong>sistema Cardless </strong>permette di uscire di casa senza portare con sé il bancomat e di <strong>prelevare agli sportelli ATM semplicemente avvicinando al monitor il proprio cellulare</strong> su cui sia stata preventivamente scaricata l’apposita applicazione.</p>



<p>In questo caso, però, vanno inserite le credenziali di accesso e quindi è necessario <strong>inserire il PIN</strong>.</p>

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