A sostegno dei nuclei familiari in stato di povertà, il governo ha pensato di riconfermare la Social card – o Carta REI – e di inserire alcune novità.
Con la crisi economica che perdura ormai da circa 10 anni – la più lunga e pesante della storia moderna – questi aiuti possono fare la differenza per chi stenta, addirittura, a mettere insieme il pranzo con la cena.
Vediamo insieme a chi è dedicata, quali sono i requisiti richiesti per ottenerla e come presentare la domanda.
In questo articolo parliamo di:
La Social Card REI 2018, rientra tra le misure di governo per la lotta alla povertà, tanto da aver istituito – presso il Ministero del Lavoro e per le Politiche Sociali – un Fondo per la Lotta contro la Povertà.
La nuova misura a sostegno delle famiglie povere, accorpa praticamente le precedenti misure previste, come ad esempio la Social Card o il SIA – Sostegno Inclusione Attiva – e anche l’ASDI – Assegno di Disoccupazione – facendo così in modo che, con un’unica misura, rientri un più ampio scenario di cittadini.
ATTENZIONE: non bisogna però confondere questa misura con il cosiddetto “Reddito di cittadinanza” che è, a tutti gli effetti, una misura economica universale, mentre la Social Card REI 2018 è dedicata alle famiglie che versano in stato di povertà assoluta.
Per poter fare domande e ottenere questo importante contributo economico, è necessario essere in possesso di determinati requisiti, che sono:
Oltre ai requisiti economici, almeno fino al primo Luglio 2018, giorno in cui la Social Card REI 2018 sarà richiedibile da tutti i nuclei familiari con redditi e patrimonio immobiliare e immobiliare al di sotto di determinate soglie, esistono requisiti relativi alla composizione familiare, e prevedono che – all’interno del nucleo familiare – sia presente almeno:
La persona disoccupata, deve rientrare comunque in una delle seguenti situazioni:
Come accennato, questi requisiti spariranno a partire dal primo Luglio 2018.
Requisiti a parte, coloro che rientrano nel diritto di ottenere questo sostegno economico, devono sapere che gli importi saranno erogati per un massimo di 18 mesi.
Si potrà poi chiedere un rinnovo, ma a distanza di sei mesi dalla scadenza della prima assegnazione, sapendo però che l’eventuale rinnovo durerà non più 18 ma 12 mesi.
Inoltre, le famiglie beneficiarie dovranno comunque dimostrare di attivarsi per trovare un lavoro, oppure utilizzare il sussidio per mandare i figli a scuola.
Poiché l’importo erogato viene stabilito in base alla composizione familiare e al reddito, non è possibile stabilire in maniera netta un importo unico, che va comunque da un minimo di 187,50 euro a un massimo di 534 euro mensili.
L’importo viene caricato mensilmente sulla carta elettronica, e metà di esso può essere prelevato presso gli sportelli bancomat di Poste Italiane. La somma restante, può invece essere utilizzata per effettuare acquisti e quindi, attraverso l’uso della carta di pagamento.
Gli importi vengono erogati dall’INPS e a questo Ente va presentata la domanda.
È necessario quindi compilare il modulo, che si può scaricare dal link modulo reddito di inclusione. Il modulo, debitamente compilato, va poi presentato al proprio Comune di residenza.
Se la domanda sarà accolta, dal mese successivo si dovrebbe ricevere il sostegno economico attraverso la creazione, da parte di Poste Italiane, della tessera magnetica, su cui mensilmente verrà caricato l’importo a cui si ha diritto.
L’INPS infatti, dopo aver verificato la sussistenza dei requisiti necessari, invierà a Poste Italiane – che si occupa della creazione delle card e del loro invio postale – l’ordine di emettere la card e di contattare il nucleo familiare per far si che ci si possa recare presso la sede postale a ritirarla.
Per semplificare la procedura di richiesta, ci si può affidare a un CAF – Centro di Assistenza Fiscale – che con pochi euro si occuperà del disbrigo della pratica.
ATTENZIONE: qualora nel corso dell’anno avvenissero variazioni relative alla situazione patrimoniale o lavorativa all’interno del nucleo familiare che ha ottenuto questo sostegno economico, è obbligatorio comunicare queste variazioni compilando questo modulo e consegnandolo in Comune o affidando la pratica al CAF.
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