<p>Il 25 Novembre di ogni anno si celebra la <strong>Giornata Internazionale per l&#8217;eliminazione della violenza contro le donne</strong>. L’esigenza di proclamare una giornata come questa nasce dalla necessità di creare momenti e spazi di riflessione su un tema molto delicato: la <strong>violenza di genere</strong>.</p>



<p>Ogni anno, solo in Italia, le donne vittime dei vari tipi di<strong> violenza</strong> <strong>sessuale, psicologica, economica e fisica</strong>, sono in aumento, e il numero dei casi non è su base certa, in quanto sono ancora troppe le donne che non denunciano.</p>



<p>Alla base delle mancate denunce, la<strong> paura di ritorsioni peggiori</strong> <strong>da parte degli uomini</strong>, ma anche la<strong> dipendenza economica</strong>, che non permette a molte donne di prendere la decisione di <strong>lasciare un aguzzino</strong>.</p>



<p>Ogni anno ci sono poi i casi di <strong>omicidio</strong>, che a livello mediatico sono denominati <em>femminicidi</em>. La violenza di genere è, a tutti gli effetti, uno degli <strong>allarmi sociali </strong>da trattare con urgenza. Non mancano i casi di <strong>violenza contro gli uomini</strong>, ma è un tema trattato in maniera marginale, anche perché gli uomini sono tradizionalmente meno inclini a denunciare quando le vittime sono loro.</p>



<p>Tornando al tema centrale, per<strong> dare un sostegno economico alle donne vittime di violenza </strong>che entrano a far parte del programma di protezione a loro dedicato dopo aver denunciato, nel 2020 il Governo italiano ha deciso di dedicare un reddito a queste donne. Il fine è quello di sostenerle, almeno un poco, nel difficile momento in cui decidono di <strong>uscire dal tunnel della violenza</strong>, e si ritrovano con <strong>una vita da ricostruire</strong>, la loro.</p>



<p>Il termine deciso per questo sostegno è<strong> reddito di libertà</strong>, e in questa guida di approfondimento scoprirai a chi è destinato, come si richiede, a quanto ammonta e molte altre informazioni utili.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Perché è stato creato il reddito di libertà</h2>



<p>Come già accennato nell’introduzione, uno dei primi motivi che portano certe donne a <strong>subire violenza all’interno delle mura domestiche</strong> è la<em> dipendenza economica</em>.</p>



<p>Molto spesso, infatti, sono donne che dipendono totalmente dall’uomo che hanno accanto. Da notare anche un altro aspetto fondamentale: gli uomini che usano violenza contro le loro donne sono strateghi per ciò che riguarda il fatto che<strong> la donna non debba avere un’indipendenza economica</strong>. Sanno perfettamente che questo è l’elemento che, nella maggior parte dei casi, garantirà loro che la compagna non corra via a gambe levate.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Donne vittime di violenza e reddito di libertà: a chi è dedicato</h2>



<p>Nel 2020 il Governo ha varato il <strong>Decreto Legge N° 34</strong>, denominato “<em>Decreto rilancio</em>” e che contiene una serie di<strong> misure economiche e fiscali per sostenere l’economia del paese</strong>, dei nuclei familiari e delle imprese. Al suo interno si trova anche il <strong>finanziamento del fondo per le donne vittime di violenza</strong>.</p>



<p>Il<strong> Decreto del Presidente del Consiglio</strong> che regola l&#8217;emissione dei fondi è quello varato il 17 Dicembre 2020. Nell&#8217;ultimo paragrafo sono riportati i riferimenti normativi in originale.</p>



<p>Tutto questo si integra con il Codice Rosso, il sistema di protezione a tutela delle donne vittime di violenza lanciato nel 2018 attraverso il varo della<strong> Legge 69/2019</strong>.</p>



<p>Ricapitolando: il <strong>reddito di libertà</strong> <strong>è dedicato alle donne vittime di violenza di genere</strong>, <strong>che abbiano denunciato gli abusi e siano entrate nel circuito di protezione previsto dal Codice Rosso e che si trovino in</strong> <strong>precarie condizioni economiche</strong>.</p>



<p>Poter contare sull’indipendenza economica permette la libera scelta di andar via e di scappare da situazioni aberranti. Ed è per questo che è giusto considerare un sostegno economico da parte dello Stato nei confronti di donne maltrattate, spesso rimaste senza un tetto sulla testa, e magari anche con uno o più figli a carico.</p>



<h2 class="wp-block-heading">A quanto ammonta il sostegno economico</h2>



<p>La cifra che si ottiene è pari a<strong> 400 euro al mese</strong>, somma erogata in un’unica soluzione. Si tratta quindi di un sostegno di<strong> 4.800 euro</strong> <strong>erogabili per un solo anno</strong>. </p>



<p>Il fondo è finanziato con 3 milioni di euro e una volta distribuito l&#8217;intero importo non vengono più accettate domande.</p>



<p><strong>Sono le Regioni a erogare questo reddito, e la domanda va presentata all&#8217;Inps.</strong></p>



<h2 class="wp-block-heading">Documenti richiesti</h2>



<p>Per presentare la domanda di reddito di libertà è necessario essere in possesso della <strong>certificazione della &#8220;<em>condizione di urgenza e bisogno</em>&#8221; della donna</strong>, documento che deve essere rilasciato dai servizi sociali che seguono il caso specifico. </p>



<p>E&#8217; inoltre necessario che sia dimostrabile il fatto che l&#8217;interessata abbia iniziato un percorso di autonomia e emancipazione. Anche questa certificazione viene redatta dai professionisti dell&#8217;assistenza sociale che hanno in carico il caso.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come si presenta la domanda</h2>



<p>La richiesta va presentata alla Regione di residenza o di domicilio direttamente dall&#8217;interessata, da un suo delegato o da un rappresentante legale recandosi presso i preposti <strong>uffici comunali</strong>.</p>



<p>Si deve<strong> compilare l&#8217;apposito modulo con i dati richiesti</strong>, e l&#8217;interessata deve firmarlo dove richiesto. L&#8217;<strong>Inps</strong> ha diramato una circolare dedicata agli operatori del sistema di inclusione sociale al fine di comunicare le istruzioni per la compilazione della domanda.</p>



<p>Copia del modulo per presentare la domanda, e quello relatovo alla <strong>circolare Inps</strong>, si trovano nell&#8217;ultimo paragrafo intitolato <em>Riferimenti normativi e modulistica</em>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Compatibilità con altri sostegni e sussidi</h2>



<p>E&#8217; importante sapere che <strong>il reddito di libertà è compatibile con altri sussidi</strong> <strong>e sostegni economici</strong>, come per esempio <strong>il Reddito di Cittadinanza, la NASPi, la Cassa Integrazione</strong>, ed è<strong> fiscalmente</strong> <strong>esente dalle imposte sul reddito delle persone fisiche</strong>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Riferimenti normativi e modulistica</h2>



<p>Ecco di seguito i <strong>documenti ufficiali relativi ai riferimenti normativi riferiti al Reddito di Libertà</strong>.</p>



<p>L&#8217;ultimo documento è il modulo da compilare in ogni parte con i dati richiesti per <strong>presentare la domanda presso il Comune di residenza o domicilio</strong>.</p>



<ul class="wp-block-list"><li><a href="https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/07/20/21A04402/sg">Reddito di Libertà: Decreto del Presidente del Consiglio &#8211; 17 Dicembre 2020</a></li><li><a href="https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1154235.pdf?_1573172555581#:~:text=69%20del%202019%20prevede%2C%20a,seguir%C3%A0%20senza%20ritardo%20quella%20scritta.">Legge 69/2019</a></li><li><a href="https://consumatori.blog/wp-content/uploads/2021/11/modello-domanda-reddito-di-liberta-1.pdf">Modello domanda Reddito di Libertà </a></li></ul>

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