<p>Il governo insediatosi lo scorso 1 Giugno, tra le promesse elettorali ha sostenuto la volontà a voler varare il cosiddetto “<strong>reddito di cittadinanza</strong>”. Molte persone, convinte che fosse cosa fatta, si recarono addirittura presso i CAF, <strong>Centri di Assistenza Fiscale</strong>, per chiedere informazioni su quali fossero i criteri di assegnazione.</p>
<p>Questo, a conferma di quanto questo sostegno economico sia atteso.</p>
<p>In realtà, sarebbe stato necessario che la misura venisse varata, all’interno della <strong>Legge di bilancio</strong>, come da iter regolamentare. Nel frattempo però, tra informazioni non troppo chiare da parte dei personaggi politici, le polemiche scaturite dall’opposizione, da<strong> esperti di economia</strong> e anche da molti cittadini in dubbio sulla reale necessità di una simile misura, è scoppiato un vero finimondo.</p>
<p>Insomma: far chiarezza sul reddito di cittadinanza, è un diritto che ogni singolo cittadino, anche se non nella condizione di doverlo richiedere, ha. E non si possono snocciolare notizie a metà, frammentate da dubbi o incertezze.</p>
<p>Cerchiamo quindi di capire di cosa si tratterebbe, e al momento il condizionale è d&#8217;obbligo&#8230;</p>
<h2>Reddito di cittadinanza o reddito minimo garantito?</h2>
<p>Innanzitutto, è doveroso un chiarimento. Quello che viene denominato “<em>reddito di cittadinanza</em>” e di cui tanto si parla in questo periodo, è in realtà un <strong>reddito minimo garantito</strong>. La differenza tra le due agevolazioni è importante: nel primo caso, infatti, il sostegno economico viene corrisposto indipendentemente dalla situazione reddituale o lavorativa.</p>
<p>Il <strong>reddito minimo garantito</strong>, invece, rappresenta un sostegno economico per le persone in difficoltà economica e che si trovino in stato di disoccupazione o di lavoro sottopagato, condizione che non permette di affrontare con dignità la vita quotidiana.</p>
<p>Fatto il dovuto chiarimento, vediamo ora di comprendere di cosa si tratta.</p>
<h2>Come dovrebbe funzionare</h2>
<p>Secondo quanto si è compreso fino a oggi, il reddito minimo garantito – anche se si continua a denominarlo <em>reddito di cittadinanza</em> – funzionerebbe in questo modo:</p>
<ul>
<li>I beneficiari si impegnano ad<strong> accettare lavori proposti attraverso gli uffici per l’impiego</strong></li>
<li>Si impegnano, inoltre, a <strong>garantire otto ore di lavoro socialmente utile a settimana</strong>. In pratica, si accetta di svolgere – gratuitamente – un lavoro per lo Stato</li>
<li>Nel caso in cui il beneficiario dovesse trovare un <strong>lavoro stabile</strong>, il reddito minimo garantito viene immediatamente tolto</li>
<li>Se il beneficiario dovesse <strong>rifiutare le prime tre proposte lavorative</strong> offerte attraverso i centri dell’impiego presso i quali ci si deve rivolgere, il contributo economico viene immediatamente negato</li>
</ul>
<p>Al di là di quanto dal governo viene dichiarato, e a parte le <strong>coperture economiche</strong> necessarie ad avviare questo progetto – per cui è stato persino inserito nel <strong>DEF</strong>, il <em>Documento di Economia e FInanza</em>, un deficit pari a +2,4% &#8211; appare poco chiaro come si stia pensando, innanzitutto, a riformare i centri per l’impiego che, notoriamente, in Italia sono mal organizzati e non sono mai davvero partiti come avrebbero dovuto. Poche sono le persone che, attraverso questi centri, sono riuscite a trovare un collocamento lavorativo.</p>
<h2>I requisiti</h2>
<p>Ecco quali dovrebbero essere i requisiti per accedere a questo sostegno economico:</p>
<ul>
<li>Aver compiuto i 18 anni</li>
<li>Essere disoccupati</li>
<li>Reddito pari alla soglia di povertà (viene stabilito dall’ISTAT)</li>
<li>Essere iscritti presso il Centro per l’impiego</li>
</ul>
<h2>Quanto si percepirà?</h2>
<p>Sulla cifra che verrebbe erogata, c’è confusione. Genericamente si parla di <strong>780 euro</strong>, ma a quanto sembra, questa è la cifra massima che si può ottenere, dal momento che non è ancora chiara l’incidenza della situazione reddituale e patrimoniale.</p>
<p>Sul come verrà erogata, stessa solfa: dal governo, le dichiarazioni parlano di tessera tipo <strong>bancomat</strong>, oppure di tessera del <strong>codice fiscale</strong>, su cui verrebbe caricato l’importo che, stando alle dichiarazioni dello stesso Ministro Di Maio, non potrà essere speso per le cosiddette “<em>spese immorali</em>” – come ad esempio i gratta e vinci – non si potranno trattenere le somme giacenti alla fine del mese (significa che se non si spende tutta la cifra questa viene azzerata a fine mese) e si dovranno acquistare unicamente <strong>prodotti italiani</strong>.</p>
<h2>Conclusioni</h2>
<p>C’è ancora molta confusione, è innegabile, e sarà necessario attendere che questa misura venga realmente varata per comprendere meglio il funzionamento, i <strong>criteri di assegnazione</strong>, le cifre, le modalità di spesa e i requisiti. Oltre, ovviamente, alle coperture finanziarie necessari per concretizzare il tutto.</p>
<p>Ne riparleremo a tempo debito.</p>
<p>Nel frattempo, per chi fosse interessato a leggere i dettagli del DEF, ecco il link: <a href="http://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/def_2018/DEF_2018_-_Sez.3_-_PNR.pdf"><strong>Documento di Economia e Finanza 2018</strong></a></p>

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