<p>In Italia le persone che percepiscono un<strong> trattamento pensionistico</strong> sono attualmente 17,8 milioni. È quanto emerge da un recente <strong>studio realizzato dall’INPS</strong>.  ;La somma di tutte le pensioni erogate annualmente, è molto alta: si tratta di circa<strong> 204 miliardi di euro</strong>.</p>



<p>Altro dato interessante: circa 14 milioni delle pensioni totali, sono di <strong>natura previdenziale</strong>. Significa che sono maturate grazie al<strong> versamento dei contributi previdenziali </strong>effettuato nel corso dell’attività lavorativa. Il restante, per arrivare ai 17,8 milioni, è composto da <strong>assegni assistenziali</strong>. </p>



<p>In questo caso, si tratta dei <strong>trattamenti a sostegno degli invalidi </strong>in condizione d’indigenza, oppure delle <strong>pensioni sociali</strong> e gli <strong>assegni sociali</strong>. </p>



<p>12,6 milioni di pensioni sono <strong>al di sotto dei 1.000 euro</strong>, anche se è bene ricordare che non sono pochi i casi di <strong>pensionati che percepiscono più di un trattamento previdenziale</strong>.</p>



<p>Tornando al tema centrale di questo articolo: rare sono le persone che sono al corrente della possibilità di <strong>chiedere un aumento della pensione</strong>. Questo aumento può arrivare, in alcuni casi, a 300 euro anche se la media è di circa 80 euro. Cifre non di poco conto per chi ha a che fare con un bilancio non esattamente da nababbi.</p>



<p>Ecco perché abbiamo deciso di trattare questo argomento: per far scoprire ai <strong>pensionati con pensione minima</strong> se rientrano nel diritto di poter chiedere i cosiddetti <em>Diritti inespressi</em>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Chi può richiedere i diritti inespressi</h2>



<p><strong>L’aumento delle pensioni più basse</strong> non scatta automaticamente. È il pensionato che deve farne richiesta, ma se non è al corrente di questo diritto, difficilmente potrà farlo…</p>



<p>Per scoprire se si rientra in questo diritto, poiché con la <strong>digitalizzazione </strong>molti anziani restano tagliati fuori dal poter accedere direttamente al <strong>portale online dell’INPS</strong> a causa della scarsa, o nulla, <strong>conoscenza informatica</strong>, sarà bene recarsi presso un <strong>patronato</strong> o un <strong>CAF</strong>, che per pochi euro potrà verificare la sussistenza dei requisiti.</p>



<p>In generale, hanno diritto ai diritti inespressi i <strong>pensionati che percepiscono un assegno mensile inferiore ai 750 euro</strong>. </p>



<h2 class="wp-block-heading">Il modello ObisM</h2>



<p>Per chi volesse provare a verificare personalmente la sussistenza dei requisiti, accedendo al <strong><a rel="noreferrer noopener" href="https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx" target="_blank">sito dell’INPS</a></strong>, dopo aver inserito il PIN e la password, è possibile visionare – e scaricare sul proprio PC – il <strong><a rel="noreferrer noopener" href="https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?itemdir=50019&;lang=IT" target="_blank">modello ObisM</a></strong> che corrisponde alla <strong>busta paga del pensionato</strong>. In questo prezioso documento, sono infatti elencate le eventuali maggiorazioni riconosciute per legge.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Attraverso quali misure può aumentare l’importo della pensione minima</h2>



<p>Passiamo ora all’individuazione delle eventuali misure che,
una volta accettata la domanda di adesione, possono concorrere all’aumento
della pensione.</p>



<p>Ecco la lista completa:</p>



<ul class="wp-block-list"><li><strong><a href="https://consumatori.blog/naspi-assegni-familiari/">assegno nucleo familiare</a></strong></li><li>integrazione al minimo</li><li>le maggiorazioni sociali</li><li>la maggiorazione per ex combattenti</li><li>la 14esima mensilità</li><li>le prestazioni in favore degli<strong> invalidi civili</strong></li></ul>



<p>Attraverso la verifica della propria <strong>situazione pensionistica</strong>, sarà quindi possibile capire se una di queste <strong>agevolazioni di sostegno al reddito</strong> fanno parte di quelle a cui si ha diritto.</p>



<p>Meglio, in ogni caso, farsi spiegare bene tutto da un patronato, da un CAF o anche da un <strong>sindacato</strong>, dal momento che anche queste organizzazioni, da poco tempo, prendono in carico questo tipo di pratiche.</p>

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