Da diverso tempo nel mondo della politica nazionale si dibatte molto su due punti: la lotta all’evasione fiscale e uso del denaro contante.
Sono due cose collegate tra loro, in quanto si ritiene che, limitare l’uso del contante, in favore dei diversi tipi di pagamento tracciabile, possa essere la soluzione migliore per monitorare ogni trasferimento di denaro, in maniera da limitare eventuali illeciti e abusi.
È un dibattito controverso, che come sempre spacca non solo il mondo della politica tra favorevoli e contrari, ma anche l’opinione pubblica.
Sta di fatto che, negli ultimi anni, ogni nuovo governo ha deciso o di aumentare o di abbassare la soglia del limite di legge per i pagamenti in contanti, e questo è indicativo anche di un andamento non esattamente lineare per ciò che concerne il punto focale della questione, rappresentato appunto dall’evasione fiscale.
In realtà, la lotta contro chi trova mille modi per aggirare il fisco dovrebbe essere fatta iniziando dai grandi evasori, che continuano ancora oggi a portare le loro ricchezze nei paradisi fiscali, o comunque ad avvalersi di fiscalisti in grado di consigliare loro come pagare meno tasse, cagionando problemi a tutta la popolazione.
Il limite ora è stato nuovamente ribassato, e in quest’articolo scoprirai le nuove regole, per non rischiare sanzioni amministrative e verifiche fiscali.
In questo articolo parliamo di:
Dal primo luglio 2020 scatterà il nuovo limite all’uso del denaro contante, che fino al 31 Dicembre 2019, e per effetto della legge di bilancio del 2016, varata durante il governo Renzi, era stato aumentato a 3.000 euro.
Nella manovra economica 2020 sono contenute due diverse misure, ecco quali:
Per pagare somme maggiori ai limiti stabiliti, sarà quindi necessario utilizzare uno dei metodi di pagamento tracciabile, a scelta tra:
Per evitare le sanzioni amministrative previste, è quindi consigliabile attenersi alle nuove normative.
Per chi supera i limiti previsti per legge, il rischio sarà quello di vedersi recapitare una sanzione amministrativa, che – a seconda della gravità – può andare dai 3.000 ai 50.000 euro.
Le multe non riguarderanno solo chi paga ma anche chi riceve il denaro in pagamento.
È bene ricordare che i limiti non riguardano i prelievi e i versamenti che si effettuano sul conto corrente. In questo caso, semmai, si può parlare di controlli fiscali che, da un po’ di tempo, sono effettuati attraverso speciali algoritmi utilizzati per valutare che non vi siano troppe discrepanze tra quanto si dichiara e quanto transita, o resta in giacenza, sul conto.
La lotta all’evasione fiscale è un tema di grande importanza, anche perché il suo peso si scarica sulle spalle di ogni singolo cittadino attraverso gli aumenti di tasse e imposte.
Se tutti fossimo ligi al dovere potremmo arrivare a pagarne meno, ma a quanto pare fa un po’ parte della tradizione del belpaese restare in una situazione al limite del sopportabile e dell’accettazione.
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