<p>Per troppi anni gli <strong>operatori del settore telecomunicazioni</strong> hanno imposto le loro regole alla clientela, in special modo per ciò che riguarda l’<strong>acquisto e l’utilizzo dei dispositivi necessari a collegarsi al web</strong> o ai decoder per poter usufruire della visione dei contenuti video on demand.</p>
<p>I clienti che si abbonano a un servizio che rende possibile il collegamento al web, devono necessariamente sottostare o all’acquisto di<strong> modem e router</strong> venduti dagli stessi operatori telefonici, oppure possono semmai scegliere la formula del <em>comodato d’uso</em>, che – pagando in rate mensili per il solo utilizzo del device – impone, di fatto, di aumentare la spesa per usufruire del servizio. Praticamente, <strong>nessuna libertà di scelta</strong> è mai stata concessa ai clienti in tal senso.</p>
<p>Tutto ciò, nello scontento generale e senza che i <strong>consumatori</strong> abbiano mai potuto far nulla per non permettere questo <strong>dominio nel mercato delle telecomunicazioni</strong>. Per quanto l’<strong>AGCOM</strong> più volte abbia ammonito gli operatori telefonici, un nulla di fatto era la risposta. Ma solo fino a qualche tempo fa, quando addirittura si è costituita un’organizzazione – la Free Modem Alliance – di cui avevamo parlato in <strong><a href="https://consumatori.blog/intervista-vtke-modem-libero/">questo articolo</a></strong> con una mia intervista ai dirigenti dell’organizzazione.</p>
<p>In pratica, in considerazione dell’andamento di questa situazione, si chiedeva alle autorità competenti di chiedere agli operatori del settore di smettere di imporre i loro <strong>modem, router e decoder</strong>, e di lasciare liberi i consumatori di sceglierli, e acquistarli, liberamente.</p>
<h2>La delibera dell&#8217;AGCOM che rende liberi i consumatori di scegliere</h2>
<p>Dopo un primo periodo di verifica e di riflessione da parte dell’AGCOM, ecco arrivare la<strong> delibera</strong>: gli operatori telefonici devono <strong>smettere di imporre l’uso dei device</strong> proprietari.</p>
<p>Ovviamente, si è pensato che in tal modo la questione fosse risolta, e in molti hanno ritenuto di poter addirittura rimandare al mittente i congegni presi in comodato d’uso o di richiedere addirittura indietro le somme pagate per l’acquisto.</p>
<p>Nulla di tutto questo era però verosimile, innanzitutto perché la delibera dell’AGCOM era solo il primo step di un processo di cambiamento, e poi perché in ogni caso era stato dato un termine, agli operatori telefonici, per poter adeguarsi al nuovo regolamento.</p>
<h2>Slittano i tempi di attuazione</h2>
<p>Arriva però una cattiva notizia: la richiesta di adeguarsi entro novembre 2018 slitta, per ora di ulteriori 30 giorni. Significa che, almeno per ora, si continua col vecchio metodo.</p>
<p>A monte dello slittamento, la richiesta corale da parte degli operatori che a loro dire hanno necessità di più tempo per riorganizzarsi secondo le nuove regole. A conferma di quanto affermato, si cita anche il fatto che la delibera fu diffusa durante i mesi estivi, dando poco tempo materiale per effettuare le dovute modifiche.</p>
<p>A molti però, a cominciare dai <strong>produttori di modem, router e decoder</strong>, e alle <a href="https://consumatori.blog/associazioni-consumatori-quale-rivolgersi/"><strong>associazioni a tutela dei diritti dei consumatori</strong></a>, sembra una scusa bella e buona per non perdere le enormi entrate che si registrano durante il periodo natalizio.</p>
<p>Non basta: proprio l’AGCOM, redigendo la delibera, ha posto eventuali possibilità di <strong>ulteriori proroghe</strong>. Insomma, non appare essere una misura risolutiva e che rispetti i diritti dei consumatori, quanto una mezza misura per metterli tranquilli…</p>
<h2>Conclusioni</h2>
<p>Il settore delle telecomunicazioni è uno dei più ricchi al mondo. D’altronde, oggi come oggi, a parte certi territori non ancora sviluppati tecnologicamente, chi può<strong> fare a meno del cellulare e della connessione al web</strong>? Praticamente nessuno. Ed è proprio per questo che chi opera nel settore può permettersi di decidere e imporre. Come sempre accade sulle cose di cui non si può più fare a meno.</p>

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