Risarcimenti

Facebook: attenzione alle truffe che svuotano il credito telefonico

Le truffe online sono ormai all’ordine del giorno, e conoscerle tutte diventa difficile per l’utente medio che, quotidianamente, deve combattere con le mille trovate di chi vive pensando a come frodare il prossimo.

Cellulari, mail, ma anche i social network sono diventati la nuova frontiera delle malefatte dei pirati informatici, e utilizzati per escogitare nuove forme di furto, siano essi di preziosi dati personali o di denaro.

Tra le più recenti, eccone una che viene perpetrata attraverso Facebook utilizzando come piattaforma di transazione economica MobilePay, un prodotto di Danske Bank, un importante gruppo bancario danese.

Sia chiaro: l’istituto finanziario non ha alcuna colpa su quanto sta accadendo: ha semplicemente sviluppato una sorta di hub attraverso la quale gli utenti che accedono a determinati servizi a pagamento possono acquistarli tramite cellulare integrando una o più carte di credito.

Molti consumatori, anche italiani, scelgono di utilizzare questa piattaforma per le loro transazioni economiche da realizzare tramite cellulare: è un metodo comodo, immediato e sicuro.

Il problema, però, nasce dal fatto che certe bande di criminali la utilizzano per frodare milioni di utenti in tutto il mondo. Nei paragrafi successivi scoprirai come funziona una delle tante truffe operate dai cybercriminali, e cosa fare per cautelarsi…

Ecco come funziona la truffa su Facebook

Le vittime designate sono persone titolari di utenze mobili TIM, Wind-Tre e Vodafone. Come funziona questa nuova truffa? È presto detto.

Quando ci si appresta a navigare sui social attraverso lo Smartphone, capita con frequenza di imbattersi in link con contenuti di vario tipo: notizie di attualità, sport, politica oppure contenuti visuali, come immagini e video.

Anche i meno curiosi e le persone più attente, prima o poi possono avere la tentazione di cliccare su uno di questi link. Poco male, a patto che – al loro interno – non si nasconda uno script che è in grado di far cadere in trappola vittime ignare.

Si accede al link per leggere la notizia, si scorre la pagina e, senza rendersene conto, si clicca su un punto particolare dello schermo: è quello che permetterà ai truffatori di svuotare il credito della SIM.

Tutto accade in pochi secondi, ci si ritrova abbonati a qualche servizio a pagamento che non ci si sognerebbe mai di acquistare, ed ecco che la truffa è compiuta.

A questo punto si riceverà un sms che conferma l’attivazione del servizio.

I più gettonati sono Meet Travel, TV Live Smart e altri. Che guaio! Anche perché si tratta di cifre variabili che possono arrivare anche a 10 euro per abbonamento.

I cyberpirati, oltretutto, basano il loro metodo sul fatto che, su migliaia di vittime, sono poche quelle che corrono ai ripari, un po’ perché non sanno cosa fare, un po’ per pigrizia.

Pochi euro, moltiplicati per migliaia di persone, fanno però cifre da capogiro. Anche per questo motivo è bene attivarsi per sconfiggere questi sistemi.

ATTENZIONE: una volta attivato uno di questi abbonamenti, la cifra sarà scalata settimanalmente dal credito residuo della SIM. E’ bene quindi risolvere subito la situazione, come descritto nei paragrafi successivi.

Come difendersi e cosa fare per bloccare gli addebiti

Anche le persone più smaliziate, e che hanno un buon livello di conoscenza informatica, non sono al riparo da questo tipo di trabocchetto.

Esiste però la possibilità di proteggersi e anche di ottenere il rimborso. Ecco come fare.

Per bloccare gli addebiti

Una volta attivato l’abbonamento, la cifra continuerà a essere scalata dal credito residuo. È quindi assolutamente necessario bloccare questo sistema all’origine.

Contattare il servizio clienti del proprio operatore telefonico e chiedere di bloccare tutti i “servizi a sovraprezzo”. In tal modo si cessa di rischiare di essere vittime di queste vere e proprie truffe digitali.

Per farsi riaccreditare l’importo

Gli operatori telefonici, in casi del genere, possono rimborsare l’importo scalato ma lo faranno una sola volta. Contattare quindi il servizio clienti dell’azienda che fornisce il servizio di telefonia mobile, spiegando il problema riscontrato.

ATTENZIONE: potrebbero tentare di negare il rimborso: continuate a chiedere che vi risarciscano l’importo sottratto fraudolentemente. Fa parte dei diritti dei consumatori richiederlo e ottenerlo.

La piattaforma di MobilePay: come disattivare i servizi a pagamento non richiesti

Collegarsi alla piattaforma online di MobilePay può essere utile per verificare gli eventuali abbonamenti attivati senza aver prestato il consenso. Quest’azione permetterà anche di avere prove del fatto che questi servizi sono stati effettivamente attivati, in che giorno e a che ora.

Dopo aver fatto l’accesso alla propria area personale, si può disattivare ogni abbonamento togliendo la spunta accanto al nome del servizio.

Se, come accade spesso, le organizzazioni malavitose hanno utilizzato questa piattaforma per scaricare il credito telefonico sui loro conti, ogni operazione sarà visibile dal panel online riferito al proprio numero telefonico.

Il consiglio, per tutti, e se non si ha necessità di acquistare servizi premium, è quello di far disattivare all’origine gli abbonamenti a pagamento: in tal modo non si rischia più nulla e si dormiranno sonni tranquilli.

Conclusioni

La digitalizzazione, e l’utilizzo ormai estremo della connessione al web anche attraverso gli Smartphone, se da un lato ha facilitato la vita di tutti noi per molte delle azioni che compiamo quotidianamente, dall’altro lato ci rende sempre più vulnerabili ed esposti a rischi di ogni genere.

Non è un caso se i guru del web, come Mark Zuckerberg e lo stesso Steve Jobs, abbiano sempre avuto l’abitudine di non essere dipendenti dagli stessi strumenti che hanno fatto la loro fortuna. Bisogna prendere esempio…

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Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog. Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it Sociologa Esperta di comunicazione Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto I suoi libri sono in vendita su Amazon

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