<p>Bisogna ammetterlo: il web ha facilitato molto la vita quotidiana di miliardi di persone in tutto il mondo. Oggi è possibile fare – e ottenere – cose che fino a qualche anno fa erano impensabili. Di contro, oggi <strong>il web e i mezzi di comunicazione</strong> a esso legati, possono spesso trasformarsi ; in fonte di ; problemi di ogni sorta. </p>



<p>Come nel caso delle<strong> truffe informatiche</strong>, che organizzazioni malavitose realizzano costantemente creando sempre <strong>nuovi modi per impossessarsi del denaro di ignari consumatori </strong>o dei loro dati sensibili, per poi saccheggiare i loro <strong>conti correnti </strong>o <strong>usare le carte di credito</strong>.</p>



<p>Tra queste truffe, una in particolare deve essere conosciuta al fine di non <strong>cadere nella rete dei delinquenti</strong>, perché si tratta di <strong>azioni di pishing</strong> – le truffe che avvengono attraverso l’invio di email e sms – che possono trarre in inganno molti dal momento che, apparentemente, il mittente sembra essere l’<strong>INPS</strong>. </p>



<p>Non è tutto: ora i truffatori oltre alle finte email, arrivano anche a <strong>contattare telefonicamente le loro vittim</strong>e fingendo di essere funzionari dell’ente previdenziale.</p>



<p>Ecco quindi un approfondimento su questo tipo di truffa che corre sugli algoritmi di Internet e sulle linee telefoniche.</p>



<h2 class="wp-block-heading">La truffa della finta mail e della finta telefonata che arriva dall’INPS</h2>



<p>Non è una novità, ma questo tipo di truffa è ricorrente e sembra andare a ondate. Ora ci risiamo: molti cittadini stanno ricevendo in questo periodo <strong>una mail che sembra arrivare dall’INPS</strong>. </p>



<p>Ma attenzione: non è vero!</p>



<p>Lo stesso <strong>istituto di previdenza</strong>, in considerazione dell’enorme quantità di email, e di segnalazioni ricevute dai cittadini, in relazione alla ricezione di questo tipo di messaggi, ha diffuso – sulla piattaforma istituzionale online a <strong><a rel="noreferrer noopener" href="https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=52541" target="_blank">questo link</a></strong> – una comunicazione che recita: </p>



<blockquote class="wp-block-quote is-layout-flow wp-block-quote-is-layout-flow"><p>“<em>L’Istituto informa i cittadini che si sono verificati nuovi tentativi fraudolenti di richiesta di dati sensibili attraverso invio di email (il cosiddetto phishing) o telefonate. In particolare INPS segnala che alcuni utenti hanno ricevuto un’email contenente l’invito ad aggiornare le proprie coordinate bancarie affinché l’Istituto potesse procedere con l’accredito di un fantomatico bonifico. Per effettuare tale procedura viene fornito un link di un sito internet nel quale inserire i propri dati</em>.”.</p></blockquote>



<p>Chiarito questo punto molto importante, vediamo di comprendere meglio la questione.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come capire se la mail è falsa</h2>



<p>Prima cosa fondamentale: <strong>l’INPS non invia mail per chiedere dati sensibili</strong>. Invia lettere, anche per raccomandata, e in alcuni casi invita il cittadino a recarsi presso la sede territoriale competente.</p>



<p>Di conseguenza, se si riceve questo tipo di email l’unica cosa da fare è <strong>mettere il destinatario tra lo spam</strong> e gettare la mail nel cestino. </p>



<div class="wp-block-image"><figure class="aligncenter"><img src="https://consumatori.blog/wp-content/uploads/2019/05/truffa.jpg" class="wp-image-3333"/><figcaption>Testo Email</figcaption></figure></div>



<h2 class="wp-block-heading">Le finte telefonate </h2>



<p>Il secondo metodo scelto dai delinquenti è ancora più diretto: telefonano a una lista di numeri telefonici <strong>fingendo di essere funzionari dell’INPS</strong> e arrivano a chiedere <strong>dati sensibili come le coordinate bancarie</strong> e anche informazioni relative alle posizioni di associazioni e imprese private.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come difendersi</h2>



<p>Esiste un metodo per difendersi da questo tipo di truffe? Certamente. A patto che si tenga a mente che<strong> mai e poi mai un ente come l’INPS chiede dati sensibili per telefono o per mail</strong>. </p>



<p>Oltre questo, e in caso di dubbi, prima di fare qualsiasi azione meglio contattare il <strong>customer cente</strong>r e farsi confermare che la mail non è stata affatto inviata dall’Ente. </p>



<p>Il numero, gratuito, da contattare per chi chiama da telefono fisso è <strong>803 160 </strong>mentre se si preferisce telefonare da cellulare, la chiamata è a pagamento &#8211; secondo la tariffa del proprio operatore telefonico &#8211; e il numero è il seguente: <strong>06 164 164</strong></p>

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