Potremmo titolare questo articolo “La storia infinita”. Sto parlando della questione fatturazione a 28 giorni che gli operatori telefonici nazionali non hanno alcuna intenzione, a quanto pare, di rendere disponibile alla propria clientela che, eppure, ne ha pieno diritto.
Storia vecchia: se c’è da pagare, da risarcire, allora possiamo star pur certi che sarà necessario attendere, e chissà per quanto tempo. Non fa onore, questo comportamento, ad aziende che – proprio grazie alla corposa clientela che possono vantare – sono diventati veri bisonti dell’industria del settore delle telecomunicazioni.
Un peccato. Ma che fare? D’altra parte abbiamo tutti necessità di poter utilizzare i servizi di telefonia fissa e mobile, e proprio per questo gli operatori possono persino permettersi di fare orecchie da mercante di fronte alle richieste non solo della clientela, ma addirittura dell’Agcom, che più volte nel corso del tempo, ha sanzionato le aziende in questione proprio per la pratica della fatturazione a 28 giorni, che ha fruttato un bel po’ di quattrini con una strategia che lascia davvero senza parole: rosicchiando un paio di giorni al mese, si ricava una tredicesima mensilità di guadagni, senza fornire nulla. Mica scemi…
Ecco quindi un aggiornamento della situazione, per tutti coloro che ancora attendono, invano, di ricevere quanto dovuto.
Innanzitutto chiariamo un punto: non si tratta di un rimborso in denaro, ma del ritorno alla fatturazione mensile. Si attendeva la decisione del Consiglio di Stato per Marzo, ma ecco che è stato deciso un nuovo slittamento: sarà necessario attendere la fine del mese di Maggio 2019.
I rimborsi erano stati congelati, proprio dal Consiglio di Stato, che aveva chiesto – prima di pronunciarsi – di conoscere la motivazione della sentenza emessa dal TAR del Lazio. La sentenza emessa, ha in realtà confermato l’obbligo di restituire agli utenti quanto ingiustamente fatto pagare con il giochetto della fatturazione a 28 giorni. Di contro, sono state annullate le sanzioni che l’Agcom aveva comminato a TIM, Vodafone, Wind3 e Fastweb, a causa della mancata cadenza mensile delle bollette.
Dove risiede, quindi, il problema e l’ulteriore attesa che questa vicenda trovi soluzione? Dal fatto che le motivazioni della sentenza, relativa alla TIM, non sono state pubblicate integralmente.
Ecco perché il Consiglio di Stato ha dovuto chiedere una proroga: per poter leggere il documento integrale. Per agire in maniera globale, quindi, invece di procedere intanto con la clientela di Vodafone, Wind3 e Fastweb, ecco che tutti i clienti del comparto telecomunicazioni dovranno attendere ancora, sperando che non si verifichino ulteriori slittamenti.
Vi terremo comunque aggiornati.
Cosa ne pensi di questa storia? Pensavi di ricevere un rimborso o ti era chiaro che si sarebbe trattato del ripristino delle bollette a scadenza mensile? Vuoi scriverci la tua esperienza su questo tema? Compila il modulo Storie di consumatori. Se ciò che ci invierai sarà interessante per tutti i nostri lettori, pubblicheremo il tuo scritto sulle pagine del nostro sito.
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