<p>Il periodo storico in cui viviamo è ricco di <strong>sviluppi tecnologici </strong>che toccano ogni ambito della nostra esistenza. </p>



<p>C’è stato un tempo in cui molti guardavano con sospetto alle <strong>tecnologie informatiche</strong> e, più in generale, al cosiddetto <em>mondo virtuale</em>. Con passare del tempo per fortuna tutta questa diffidenza, dovuta per lo più alla scarsa conoscenza di un settore complesso, è defluita, permettendo lo <strong>sviluppo di sistemi digitali</strong> che possono avvantaggiare moltissimo le persone, le aziende, i nuclei familiari.</p>



<p>In <strong>campo informatico</strong> tutto o quasi è ormai possibile. I <strong>servizi proposti dalle istituzioni ai cittadini </strong>si servono sempre più spesso anche degli <strong>algoritmi dell’AI</strong>, l’intelligenza artificiale.</p>



<p>Se un tempo era necessario recarsi fisicamente a compiere determinate azioni, come per esempio le <strong>operazioni bancarie e postali</strong>, o la richiesta di certificazioni pubbliche, oggi tutto questo fa parte del passato grazie alla <strong>digitalizzazion</strong>e.</p>



<p>Tra le più recenti soluzioni rese disponibili ai<strong> contribuenti italiani</strong>, il <strong>domicilio digitale</strong> merita un doveroso approfondimento. In questo articolo scoprirai quindi di cosa si tratta, come attivarlo e come funziona.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Che cos’è il domicilio digitale</h2>



<p>La <strong>digitalizzazione della pubblica amministrazione</strong> è stata lanciata in Italia, a tutti gli effetti, nel 2011, quando fu varato il <strong>decreto legge 70/2011</strong> in materia di urgenti <em>misure economiche per la promozione della competitività dell’Italia</em>. </p>



<p>Già dal 2009, però, alcune categorie di contribuenti sono obbligati a dotarsi, per esempio, di una casella di <strong>Posta Elettronica Certificata</strong> (PEC): i <strong>professionisti iscritti agli ordini nazionali</strong>, le imprese, i lavoratori con partita i.v.a. </p>



<p>Dal 2015 le persone che risultano essere iscritte agli <strong>ordini professionali</strong> &#8211; <strong>giornalisti</strong>, architetti, <strong>medici</strong> etc &#8211; così come le ; imprese, ricevono sulla PEC le <strong>notifiche delle cartelle esattoriali e gli atti giudiziari</strong>: questo ha cambiato nettamente non solo le <strong>abitudini dei contribuenti </strong>quanto le <strong>procedure di notifica degli atti</strong>. </p>



<p>Il <strong>domicilio digitale</strong> fa parte del pacchetto delle <strong>domiciliazioni virtuali</strong> che sono utilizzate fondamentalmente per la ricezione di questi documenti ufficiali: <strong>atti giudiziari e cartelle esattoriali</strong>. </p>



<p>Non si deve però confonderlo con la PEC, in quanto anche per la sua attivazione la procedura è diversa ed è dedicato a tutti i cittadini italiani.</p>



<p><strong>ATTENZIONE</strong>: il domicilio digitale <strong>non è obbligatorio</strong>, almeno al momento attuale, per tutti i cittadini. Solo le imprese e chi lavora con partita i.v.a deve fornirsene obbligatoriamente.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Come attivarlo</h2>



<p>Per <strong>attivare il domicilio digitale </strong>la procedura è abbastanza semplice, ecco come fare:</p>



<ul class="wp-block-list"><li>Per chi non ne è ancora fornito è necessario attivare una PEC –<em>Posta Elettronica Certificata</em></li><li>Fornire quindi al <strong>Comune di residenza</strong> la propria casella di posta certificata</li></ul>



<p>Dopo aver fornito la PEC al Comune di residenza, questo a sua volta la comunicherà all’ufficio anagrafe. </p>



<p>Nel momento in cui <strong>la casella di posta elettronica certificata viene registrata dall’anagrafe</strong>, tutte le comunicazioni della pubblica amministrazione, e degli enti pubblici nazionali, saranno recapitati al cittadino via mail, in quanto la mail certificata entra a far parte delle cosiddette “<em>liste pubbliche</em>”.</p>



<p><strong>ATTENZIONE</strong>: per i cittadini che non hanno una PEC esistono molte aziende che le propongono in acquisto, a un costo di <strong>pochi euro l’anno</strong>. Cercare la soluzione migliore alle proprie esigenze su un motore di ricerca digitando <em>acquisto PEC online</em>.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Conclusioni </h2>



<p>I vantaggi derivanti dall’attivazione del <strong>domicilio digitale</strong> sono di due ordini: uno relativo all’abbattimento dell’invio di <strong>documentazione cartacea</strong>, l’altro riguarda l’immediatezza nella ricezione degli atti.</p>



<p>Attualmente, come già riportato sopra, per i cittadini non è obbligatorio – tranne professionisti e imprese, esserne forniti, ma il governo già da tempo sta vagliando la possibilità di <strong>estendere l’obbligatorietà a tutti</strong>. </p>

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