<p>L’avvento del <strong>Covid-19 in Italia</strong>, la nazione più colpita al mondo dalla diffusione del contagio, ha generato problematiche che non sono riconducibili esclusivamente all’emergenza sanitaria . Il recente <strong>Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri</strong>, denominato &#8220;<strong><a href="http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa">Io resto a casa</a></strong>&#8221; e varato lo scorso 11 Marzo 2020, ha imposto a tutta la cittadinanza italiana un <strong>isolamento che durerà</strong> per un periodo di 14 giorni, dal 12 al 25 Marzo, salvo diverse disposizioni.</p>



<p>Significa che è consentito uscire solo per questo motivi: <strong>recarsi al lavoro, andare in farmacia, fare la spesa</strong>, ed è necessario essere forniti di <strong><a href="https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/modulo_autodichiarazione_10.3.2020.pdf">autocertificazione</a></strong> (cliccare sul link per scaricare il modulo originale da stampare, compilare e tenere nel portafogli in caso fosse necessario uscire di casa) da presentare se le forze dell’ordine dovessero effettuare controlli. </p>



<p>Nel caso in cui non si abbia con se il modulo, saranno gli stessi funzionari di polizia a fornirlo al momento, ma i nostri lettori possono scaricarlo sul proprio PC dal link appena fornito.</p>



<p>Ovviamente, con l’imposizione di non uscire, l’attività che si sta svolgendo maggiormente nelle case delle famiglie italiane, è quella di <strong>acquistare online articoli alimentari</strong> e per la casa.</p>



<p>Questo ha però provocato un<strong> rallentamento nel servizio di consegna</strong>, provocato dall’aumento esponenziale delle richieste. Negli ultimi giorni gli ordini sono triplicati, e l’aumento delle richieste è stato valutato di circa 9 volte rispetto il normale. In tal modo si è creato un dissesto generale, con <strong>consegne che possono ritardare fino a oltre 5 giorni</strong> dopo aver effettuato l’ordine.</p>



<p>Cerchiamo quindi di comprendere meglio cosa sta accadendo e quali sono i <strong>servizi di vendita online di generi alimentari</strong> che, al momento, non sono in grado di garantire consegne in tempi stretti.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Esselunga</h2>



<p>Esselunga è molto conosciuto per il <strong>servizio di spesa alimentare online</strong> in special modo nelle <strong>regioni del Nord-Italia</strong>, e con <strong>consegne gratuite per gli over 65</strong>.</p>



<p>Purtroppo, con un <strong>aumento esponenziale delle richieste di consegna a domicilio</strong> della spesa, si registrano grosse criticità sia per quanto riguarda l’accesso alla piattaforma web sia per ciò che concerne le consegne. Sembra però che stiano pensando a un <strong>potenziamento dei serve</strong>r, per consentire a tutti di accedere agevolmente al sito, e anche la parte logistica sarà rafforzata. </p>



<p>La situazione è ingestibile sotto tutti i punti di vista, tanto che <strong>Esselunga ha annunciato che potrebbero trovarsi costretti a limitare a un solo ordine a settimana per singolo utente</strong>. D’altro canto, non è giusto che alcuni si riempiano le dispense lasciando gli altri a bocca asciutta.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Amazon Prime Now</h2>



<p>Problemi per I clienti del servizio <strong>Amazon Prime Now</strong>, attivo per ora a Milano, alcuni quartieri di Roma e di Torino, e che normalmente garantisce la <strong>consegna della spesa in fasce di 2 ore</strong> e per acquisti con un importo minimo di 15 euro per singolo negozio e senza costi aggiuntivi. </p>



<p>In questi giorni, però, a causa dell’altissimo numero di richieste, il<strong> servizio Amazon Prime Now</strong> sta subendo contraccolpi e registra problemi sulla tempistica di consegna: esaurite le finestre di due ore, che sono comunque scarse, non si può effettuare l’ordine e si è costretti ad attendere lo scoccare della mezzanotte, e quindi del giorno successivo, quando vengono riaperti gli ordini e per le 48 ore successive. </p>



<p>Ciò non sta comunque garantendo a tutti di potersi aggiudicare una slot tra quelle disponibili.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Carrefour</h2>



<p>La <strong>piattaforma online di Carrefour</strong> non è più in grado di sostenere l’altissimo numero di utenti che si connettono. Spesso non si riesce ad accedere e quando si ha la fortuna di poter entrare, la navigazione appare molto rallentata. </p>



<p>Anche in questo caso, tutto questo è provocato dall&#8217;altissimo numero di utenti che accedono, intasando la rete e causando <strong>problemi sui server</strong> che non sono pensati per un incremento così notevole di accessi quotidiani.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Coop </h2>



<p>Anche <strong>la Coop sta riscontrando problemi a onorare le consegne</strong> <strong>di spesa a domicilio</strong>. </p>



<p><strong>Coop Lombardia</strong> ha addirittura registrato un aumento delle vendite pari a +90%, ma ora le criticità si fanno sentire. Eppure <strong>i magazzini sono ben riforniti di merci alimentari di ogni genere</strong>, ma la situazione attuale ha fatto emergere un problema di logistica, con consegne che addirittura possono slittare di settimane.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Unes e PAM</h2>



<p><strong>Unes e PAM</strong> hanno stretto accordi, precedentemente al <strong>caso Coronavirus</strong>, con Amazon per la distribuzione degli <strong>ordini online di spesa alimentare</strong>. Per le stesse ragioni esposte per le catene di supermercati precedenti, il servizio di consegna di spesa a domicilio non è garantito agli utenti in tempi brevi.</p>



<h2 class="wp-block-heading">Conclusioni</h2>



<p>Consigliamo vivamente a tutti gli utenti del web di <strong>non esagerare con gli ordini di spesa alimentare onlin</strong>e: è un momento drammatico per tutti, sovraffollare il web con richieste di accesso alle piattaforme di <strong>spesa alimentare online</strong> non fa bene a nessuno. Cerchiamo di fare le cose con buonsenso, o si rischierà di mettere in crisi l’intera popolazione.</p>



<p>Cerchiamo di <strong>non cadere prede dell&#8217;ansia</strong>, non mancano le scorte, manca semmai un poco di <strong>buonsenso da parte di tutti</strong>. Far arrivare le grandi catene di distribuzione a dover <strong>contingentare gli acquisti</strong>, è una situazione che si poteva evitare. </p>



<p>Sarebbe stato sufficiente ascoltare, anche, le rassicurazioni diramate attraverso i media: le scorte ci sono, inutile<strong> andare all’arrembaggio dei generi alimentari </strong>e riempire le case di articoli di ogni sorta, o formare <strong>lunghe file fuori dai supermercati</strong> tradizionali.</p>



<p>Se vuoi raccontarci un’esperienza personale con la spesa consegnata a domicilio, o più semplicemente vuoi dirci come la pensi su quanto sta accadendo, scrivici compilando il modulo online <strong><a href="https://consumatori.blog/storie-di-consumatori/">Storie di consumatori</a></strong>. </p>



<p>Come sempre siamo sempre ; interessati all’opinione e alle vicende dei nostri lettori, e pubblichiamo sulle pagine di questo sito quelle di interesse comune.</p>



<p>E se qualche dubbio vi assale scriveteci: insieme, tutti insieme, possiamo farcela.<strong> #iorestoacasa </strong></p>

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