Diritti dei consumatori

Buste biodegradabili a pagamento: tutte le informazioni utili e corrette

<p>L’anno appena iniziato&comma; ci ha portato immediatamente un fiume di polemiche su un tema che&comma; in poche ore &&num;8211&semi; specialmente attraverso i social &&num;8211&semi; è diventato argomento di accesi dibattiti&comma; arrabbiature e proposte molto creative&colon; le <strong>buste di plastica biodegradabili<&sol;strong> al 40&percnt; che&comma; dal primo Gennaio 2018&comma; ci troviamo <strong>costretti a pagare<&sol;strong>&comma; sia nei supermercati – sono le bustine che utilizziamo per contenere frutta&comma; verdura&comma; pane e altri generi alimentari – sia <strong>nelle farmacie<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;<p>La normativa appena entrata in vigore ha recepito una <strong>direttiva europea<&sol;strong>&comma; ma attenzione&colon; è necessario sapere che&comma; tra la direttiva europea e la normativa nazionale&comma; esistono diverse differenze&comma; a cominciare proprio dal fatto che l’Italia – insieme alla Francia – hanno deciso di <strong>far pagare ai consumatori le bustine<&sol;strong> in questione&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Eh si&comma; perché nella<strong> direttiva UE<&sol;strong> non vi è traccia di questa gabella&comma; il cui <strong>peso economico annuo<&sol;strong> – valutato da diverse <strong>associazioni a tutela dei consumatori<&sol;strong> – va da circa 6 euro a 30 euro e oltre&comma; a seconda del numero dei componenti di una famiglia&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Come era immaginabile&comma; i <strong>consumatori<&sol;strong> si sono ribellati – almeno verbalmente e con una serie infinita di post sui maggiori social network – anche a causa del fatto che&comma; nei primi giorni dalla messa in atto della normativa&comma; le informazioni che giravano&comma; anche sui media nazionali&comma; non erano affatto chiare ed esaustive&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Vediamo quindi di fare chiarezza&period;<&sol;p>&NewLine;<h2>La direttiva Europea<&sol;h2>&NewLine;<p><strong>Secondo la <a href&equals;"http&colon;&sol;&sol;eur-lex&period;europa&period;eu&sol;legal-content&sol;IT&sol;TXT&sol;PDF&sol;&quest;uri&equals;CELEX&colon;32015L0720&amp&semi;from&equals;EN">direttiva europea 720 del 2015<&sol;a>&comma; <&sol;strong>viene chiesto – a tutti gli stati membri – la <strong>progressiva riduzione<&sol;strong> dell’uso delle comuni buste di plastica&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Due le possibilità&colon;<&sol;p>&NewLine;<ul>&NewLine;<li>Che l’utilizzo annuo non superi le 90 buste di materiale leggero pro capite entro il 31 dicembre 2019 e di 40 buste pro capite entro il 31 Dicembre 2025<&sol;li>&NewLine;<&sol;ul>&NewLine;<p>Oppure&colon;<&sol;p>&NewLine;<ul>&NewLine;<li>Che si mettano in atto strumenti utili ad assicurare che&comma; al 31 Dicembre 2018&comma; le buste di plastica vengano fornite a pagamento all’interno dei punti vendita&period; A meno che&comma; vengano messe in atto altre misure di pari efficacia&period;<&sol;li>&NewLine;<&sol;ul>&NewLine;<p>Cosa significa&quest; Che la UE non ha chiesto agli stati membri di far <strong>pagare le buste biodegradabili<&sol;strong> – che si utilizzano per contenere i <strong>generi alimentari freschi<&sol;strong> che si acquistano nei supermercati – direttamente ai consumatori&comma; bensì di <strong>abbattere l’utilizzo delle buste di plastica<&sol;strong>&comma; per gli ovvi motivi di ordine ambientale&comma; e di monitorare anche il consumo di buste di materiale leggero&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Inoltre&comma; come si legge nella direttiva europea&colon; &OpenCurlyDoubleQuote;<em>Gli Stati membri possono scegliere di esonerare le borse di plastica con uno spessore inferiore a 15 micron&comma; le cosiddette borse di plastica ultraleggere<&sol;em>”&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Si parla quindi esclusivamente di <strong>abbattimento del volume globale dei sacchetti di plastica<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;<h2>Cosa dice la normativa nazionale<&sol;h2>&NewLine;<p>Ma come ha recepito questa direttiva europea il <strong>governo italiano<&sol;strong>&quest; Imponendo l’obbligo&comma; ai consumatori&comma; di pagare le suddette buste che peraltro – almeno fino al 2019 – saranno biodegradabili solo al 40&percnt;&period; Sbaglia quindi chi pensa che dette bustine siano totalmente biodegradabili o che l’UE ci abbia imposto di pagare le buste a causa di una &OpenCurlyDoubleQuote;<em>procedura di infrazione<&sol;em>” dal momento che&comma; come descritto precedentemente&comma; la direttiva europea descrive altro&period;<&sol;p>&NewLine;<p>La misura&comma; in Italia&comma; è stata inserita nella <strong><a href&equals;"http&colon;&sol;&sol;www&period;gazzettaufficiale&period;it&sol;eli&sol;id&sol;2017&sol;08&sol;12&sol;17G00139&sol;sg">Legge per il Mezzogiorno 2017<&sol;a><&sol;strong>&comma; grazie a un emendamento di una deputata del PD&comma; <strong>Stella Bianchi<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Ecco le misure inserite nel decreto per il Mezzogiorno&colon;<&sol;p>&NewLine;<p>&&num;8211&semi; <strong>divieto di commercializzare di borse di plastica<&sol;strong> fornite ai consumatori per il trasporto di merci e prodotti con spessori variabili in ragione delle tipologie di maniglia e di esercizio commerciale&comma; anche quelle con spessore assai superiore a quelli indicati dalla direttiva 2015&sol;720&sol;UE &lpar;50 micron&rpar;&semi;<&sol;p>&NewLine;<p><strong>&&num;8211&semi; nessun limite nell’uso di sacchetti di plastica biodegradabile<&sol;strong> date ai consumatori per l’asporto di merci e prodotti&comma; le quali che vengono sottratte ai divieti previsti per la plastica&semi;<&sol;p>&NewLine;<p>&&num;8211&semi; viene esteso a tutte le borse date ai consumatori per l’asporto di merci e prodotti il divieto di cessione gratuita&comma; indipendentemente dallo spessore&semi;<&sol;p>&NewLine;<p>&&num;8211&semi; per un’altra categoria di imballaggi&comma; cioè <strong>i sacchi a contatto diretto con i cibi<&sol;strong> che non servono per l’asporto bensì per l’igiene oppure per i cibi sfusi&comma; dice che quelli con spessore inferiore ai 15 micron <strong>devono essere a pagamento<&sol;strong> e devono essere biodegradabili e compostabili&comma; con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile con percentuali incrementate nel corso del tempo&period;<&sol;p>&NewLine;<h2>Quanto ci costano le bustine biodegradabili<&sol;h2>&NewLine;<p>Il costo di queste bustine può variare <strong>da 0&comma;01 a 0&comma;07 centesimi l’una<&sol;strong>&period; Supermercati e farmacie hanno l’obbligo di battere anche il <strong>costo delle bustine sullo scontrino<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;<p>Il <strong>Ministero della Sanità<&sol;strong> ha comunicato che i consumatori possono anche<strong> usare bustine portate da casa<&sol;strong>&comma; a patto che siano &OpenCurlyDoubleQuote;<em>identiche a quelle utilizzate nei supermercati e monouso<&sol;em>” e ciò toglie qualsiasi possibilità di non pagarle&comma; visto che in tal caso vanno comunque acquistate ed è molto difficile che possano essere identiche a quelle fornite dai commercianti&period;<&sol;p>&NewLine;<h2>Conclusioni<&sol;h2>&NewLine;<p>Insomma&comma; se è pur vero che è assolutamente necessario mettere in atto – collettivamente – <strong>strategie a tutela dell’ambiente<&sol;strong>&comma; ciò che manca palesemente è una <strong>corretta informazione<&sol;strong>&period; Inoltre&comma; si comprende poco la ragione per cui solo l’Italia e la Francia abbiano deciso di <strong>far ricadere il costo sui consumatori<&sol;strong>&comma; motivo per cui&comma; in molti&comma; si è pensato a qualche favore alle aziende produttrici di queste <strong>bustine semi biodegradabili<&sol;strong>&period;<&sol;p>&NewLine;<p>A pensar male si fa peccato&comma; ma&&num;8230&semi;<&sol;p>&NewLine;

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Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog. Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it Sociologa Esperta di comunicazione Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto I suoi libri sono in vendita su Amazon

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