<p>In Italia, da alcuni anni, il governo produce alcune <strong>agevolazioni fiscali</strong> che sono dedicate ai <strong>contribuenti</strong> che &#8211; eseguendo determinati lavori atti a migliorare le strutture architettoniche in base a criteri di miglioramento, o dell’efficienza energetica, o del <a href="https://consumatori.blog/bonus-sisma-2018/"><strong>rischio sismico</strong></a> – consentono una messa in pratica di <strong>lavori di manutenzione straordinaria </strong>dei caseggiati, così da migliorare sia il livello di sicurezza che quello relativo all’impatto ambientale.</p>
<p>Tra questi bonus, ce n’è uno nuovo: il <strong>Bonus verde</strong>, dedicato alle opere di miglioramento delle aree verdi private e pubbliche.</p>
<h2>Bonus verde 2018: a chi spetta</h2>
<p>Introdotto nella <strong><a href="http://www.governo.it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-51/8278">Legge di Bilancio 2018</a></strong> recentemente approvata, il Bonus Verde è un’agevolazione economica che permette <strong>detrazioni Irpef pari al 36%</strong> e per un <strong>importo massimo pari a 5.000 euro</strong>. Questa agevolazione fiscale, si aggiunge ad altre mirate a <strong>sostenere i contribuenti</strong> che decidono di <strong>ristrutturare la casa</strong>, metterla in sicurezza dal rischio sismico oppure di migliorare <strong>l’impatto ambientale</strong> e la dispersione energetica, con lavori strutturali eseguiti da professionisti.</p>
<p>In pratica, il governo ha pensato a una soluzione per <strong>riqualificare le zone verdi private o i giardini di interesse storico</strong>. In tal modo, coloro che hanno appartamenti forniti di balconi, terrazzi – anche condominiali – e giardini, possono realizzare lavori di miglioramento, potendo contare su uno sgravio fiscale interessante.</p>
<p>Ecco quali sono i lavori di miglioramento che rientrano nel Bonus verde 2018:</p>
<ul>
<li>sistemazione del verde, relativo a: giardini, terrazzi, balconi (anche condominiali)</li>
<li>sistemi di irrigazione</li>
<li>recupero del verde per i giardini di interesse storico</li>
<li>fornitura di piante o arbusti</li>
<li>riqualificazione di prati</li>
<li>spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi</li>
<li>lavori e interventi per la trasformazione di un’area da incolta in aiuole e piccoli prati</li>
</ul>
<p>Per ciò che riguarda invece le<strong> piante in vaso</strong>, secondo quanto affermato dall’<strong>Agenzia delle Entrate</strong>: “<em>Nel bonus verde 2018 rientrano le opere che si inseriscono in un intervento relativo all’intero giardino o area interessata, consistente nella sistemazione a verde ex novo o nel radicale rinnovamento dell’area esistente</em>&#8220;.</p>
<p>Significa che, le piante in vaso, rientrano nell’agevolazione fiscale esclusivamente se gli interventi – nei giardini e nei balconi – sono radicali.</p>
<p>Restano esclusi dal bonus i <strong>lavori di manutenzione ordinaria</strong>.</p>
<h2>Come funziona?</h2>
<p>Al pari degli altri bonus, il <strong>Bonus verde 2018</strong> &#8211; entrato in vigore il primo Gennaio 2018 &#8211; permette di <strong>detrarre il 36% dall&#8217;Irpef</strong> sulle spese sostenute per sistemare e recuperare le aree verdi private.</p>
<p>La detrazione avviene in <strong>ratei fissi</strong> che si scaricano dalla dichiarazione dei redditi, per un periodo pari a dieci anni.</p>
<p>Facendo un esempio pratico: se si eseguono lavori di riqualificazione delle aree verdi e si spendono in tutto 5.000 euro, si possono <strong>detrarre 1.800 euro</strong>, ma in dieci ratei ognuno di 180 euro.</p>
<p>Interessante sapere che, poiché questo bonus è applicabile agli immobili e non alla persona fisica, chi ad esempio è proprietario di due appartamenti potrà dedurre il 36% per un tetto massimo di spesa pari a 5.000 euro per ogni immobile presso il quale siano state effettuate le migliorie.</p>
<h2>I documenti necessari</h2>
<p>Per accedere a questa <strong>agevolazione fiscale</strong>, il consumatore deve ricordare che i lavori di miglioramento delle aree verdi devono essere pagati attraverso le seguenti modalità:</p>
<ul>
<li>Ricevuta del pagamento dei lavori effettuati tramite “<em>bonifico parlante</em>” (Significa che deve contenere la causale in cui si chiarisce che quel pagamento è stato eseguito per migliorare l’area verde di cui si è proprietari e riportare tutti i riferimenti delle somme pagate: numeri delle fatture, nome della ditta che ha effettuato i lavori, estremi del pagatore…)</li>
<li>Assegni</li>
<li>Carte di credito</li>
<li>Bancomat</li>
<li>Bonifico ordinario</li>
</ul>
<p>Da notare quindi come – per entrare a far parte di coloro che hanno diritto a usufruire di questa nuova agevolazione fiscale, non sia possibile il <strong>pagamento in contanti</strong>.</p>
<p>Una volta in possesso di tutte le <strong>fatture</strong> e delle <strong>ricevute di pagamento</strong>, queste potranno essere allegate alla<strong> dichiarazione dei redditi</strong>.</p>
<h2>Conclusioni</h2>
<p>Per chi ha la fortuna di <strong>possedere un giardino</strong>, balconi e terrazze – anche condominiali – ed è amante del verde, questa <strong>misura fiscale</strong> è molto interessante. Contribuisce, peraltro, a rendere migliori le città in cui viviamo.</p>

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