<p>Hai mai sentito parlare di “<strong>obsolescenza programmata</strong>”? Probabilmente no, e il motivo per cui questo termine è poco diffuso, deriva – con molta probabilità – dal fatto che molte industrie che producono articoli di vario genere, in special modo quelli alimentati elettricamente, ma anche <strong>Smartphone</strong>, Tablet e tutto il <strong>settore dell’elettronica di consumo</strong>, da molti anni applicano una strategia molto particolare durante la fase produttiva: riescono cioè, a produrre articoli con una sorta di “<em>data di scadenza</em>”.</p>
<p>Spiego meglio: avrai notato che, dopo aver comprato una lavatrice, uno Smartphone, ma anche una <strong>lampadina</strong> piuttosto che un auricolare per il tuo cellulare, dopo qualche tempo, si verifichino malfunzionamenti e persino la totale <strong>rottura del congegno</strong>.</p>
<p>La colpa è del prezzo magari basso che hai pagato per questo o quel dispositivo? No. Alla base di questo “strano” limite nel perfetto funzionamento di milioni di prodotti – specialmente tecnologici – che ogni giorno fa si che i consumatori si vedano costretti a <strong>ricorrere a un tecnico specializzato</strong> per far effettuare una riparazione, o addirittura a gettare prodotti con una vita media breve per poi esser costretti a riacquistarli, si chiama <strong>obsolescenza programmata</strong> e non è cosa nuova, visto che fin dall’inizio del secolo scorso si pensò di mettere in atto questa vera e propria strategie industriale, come spiegato in <strong><a href="http://www.gliscomunicati.it/content.asp?contentid=2563">questo articolo</a> </strong>di qualche anno fa.</p>
<p>E’ una pratica che, a tutti gli effetti, limita il <strong>diritto del consumatore</strong> a poter usufruire appieno degli acquisti effettuati. E, come è immaginabile, fa guadagnare un mucchio di denaro alle aziende produttrici, che possono così contare su un aumento esponenziale delle vendite dei loro prodotti.</p>
<p>Prova a immaginare se lo Smartphone che hai appena acquistato funzionasse egregiamente…per sempre. O se le lampadine che acquisti per illuminare la tua casa, avessero <strong>il dono della vita eterna</strong>. Le aziende si ritroverebbero con un notevole abbattimento del volume di affari, e sarebbero costrette – quantomeno – a creare sempre nuovi prodotti da proporre alla clientela mondiale.</p>
<p><img class="aligncenter size-full wp-image-1204" src="https://consumatori.blog/wp-content/uploads/2018/01/batterie-ihpne-difettose-aggiornamento.jpg" alt="Batterie ihpne difettose aggiornamento" width="1319" height="811" /></p>
<h2>iPhone e obsolescenza programmata: il caso francese</h2>
<p>Che scoppiasse il caso, e lo scandalo, dell’obsolescenza programmata proprio in casa <strong>Apple</strong>, non era davvero previsto.</p>
<p><strong>La vicenda:</strong> a un certo punto si scopre che <strong>le batterie dei vecchi modelli di iPhone</strong> non tengono più la carica e che, genericamente, alcuni <strong>modelli di iPhone</strong> presentino rallentamenti nel funzionamento.</p>
<p>Il caso si apre in <strong>Francia</strong>, nazione particolarmente attenta e sensibile a certi temi e alla <strong>salvaguardia dei diritti dei consumatori.</strong> L’inchiesta è stata aperta dalla <strong>magistratura francese</strong>, e mira a verificare se, a tutti gli effetti, vi sia o meno una<strong> frode ai danni dei consumatori</strong> da parte del gigante industriale statunitense.</p>
<p>L’<strong>ipotesi di reato</strong> quindi è quella di <strong>truffa ai danni dei consumatori</strong>, e interessa i seguenti modelli di iPhone: le <strong>versioni 6, 6 S, SE e 7</strong> che, secondo la procura parigina, dopo l’ultimo <strong>aggiornamento del sistema operativo</strong>, presenterebbero un inspiegabile usura delle batterie.</p>
<p>Ma da cosa deriva questa inchiesta? Da un esposto, presentato dall’associazione francese HOP &#8211; <a href="https://www.halteobsolescence.org/"><strong>Halte à l&#8217;Obsolescence Programmée</strong></a>, che tradotto significa<em> Stop all’Obsolescenza Programmata</em> – che si occupa proprio di <strong>svelare eventuali frodi</strong>, da parte delle industrie produttrici, attraverso l’uso della strategia dell’<em>obsolescenza programmata</em>.</p>
<p>Al link seguente, l’esposto in lingua originale: <strong><a href="https://fr.scribd.com/document/367959494/Plainte-Apple-obsolescence-programme-e-27-12-17">esposto HOP contro Apple</a></strong>.</p>
<p>Ma a ben guardare la Francia non è l’unica nazione ad essersi scagliata contro la famosa azienda di Cupertino: precedentemente, denunce di questo genere sono partite dagli stessi USA e da <strong>Israele</strong>, solo che in Francia l’obsolescenza programmata è un <strong>reato penale</strong> a tutti gli effetti, caso quasi unico al mondo, cosa che fa riflettere sulla scarsa attenzione riferita alla <strong>tutela dei diritti dei consumatori</strong>, in tutto il mondo.</p>
<p>Grazie alla ratifica di una legge risalente al 2016, questo tipo di strategie in Francia è considerato un reato.</p>
<h2>La risposta di Apple per tutelare i consumatori</h2>
<p>Come ha risposto <strong>Apple</strong> a questa inchiesta? Innanzitutto, ammettendo di aver <strong>deliberatamente rallentato il sistema operativo dei vecchi modelli</strong>, adducendo a sua discolpa, il fatto che – qualora la batteria sia vecchia oppure usurata &#8211; sia meglio un rallentamento del sistema piuttosto che lo spegnimento del congegno, provocato appunto dalle batterie fuori uso.</p>
<p>Con ciò però, ha ammesso – almeno in parte – la propria responsabilità. Vedremo come andrà a finire la vicenda giudiziaria.</p>
<p>Per sopperire ai problemi riscontrati dalla clientela che ancora possiede e utilizza i vecchi modelli, la Apple offre quindi – per tutto il 2018 – nuove batterie al costo di 29 euro, un prezzo significativamente più basso rispetto a quello corrente. Attenzione però: lo sconto non è automatico. Il consumatore deve infatti poter dimostrare che, effettivamente, il suo iPhone presenti anomalie.</p>
<p>Basterà a sedare la rabbia di molti consumatori e a far chiudere un occhio ai magistrati francesi?</p>
<h2>Conclusioni</h2>
<p>La strategia dell’obsolescenza programmata è davvero significativa, sia per chi produce che per chi acquista. Da un lato infatti, dobbiamo considerare i <strong>maggiori guadagni</strong> assunti dalle aziende produttrici, dall’altro i maggiori esborsi da parte dei consumatori. Che se è pur vero che in molti amano appropriarsi dell’ultimo modello si <strong>Smartphone griffato</strong> o di altri articoli tecnologici, meriterebbero di essere maggiormente cautelati.</p>
<p>Anche tu sei in possesso di uno dei <strong>modelli di iPhone</strong> oggetto di questa storia? Scrivici utilizzando il modulo che trovi alla pagina <a href="https://consumatori.blog/storie-di-consumatori/"><strong>storie di consumatori</strong></a>. Pubblicheremo le testimonianze più interessanti.</p>

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