35 euro il bolletta

Energia elettrica: tutta la verità sulla storia dei 35 euro in bolletta

Negli ultimi tempi, nel nostro paese, si è acceso un grande dibattito tra i cittadini e sui social, in relazione a una notizia fornita dalla stampa e attraverso la televisione: quella relativa al fatto che, tutti i cittadini che pagano regolarmente la bolletta dell’energia elettrica, si sarebbero visti costretti a pagare – direttamente in bolletta – i debiti di chi le bollette della luce non le paga.

Detto così, ha ovviamente sortito la riprovazione di tutta la popolazione, o – almeno – di quella gran fetta di popolazione che è sempre in regola coi pagamenti.

Si è persino iniziato a divulgare notizie in merito all’ammontare delle somme che tutti avremmo subito di dover pagare in più: 35 euro. Una situazione davvero allarmante e inaccettabile. Se fosse davvero così.

Ma quanto c’è di vero in tutto questo? E soprattutto: di cosa si tratta realmente?

Morosità bollette elettricità: facciamo chiarezza

Innanzitutto, facciamo un poco di chiarezza. Le morosità già da anni vengono “spalmate” sulle bollette di tutti i cittadini paganti.

E’ una cosa importante da sapere, per tutti, dal momento che l’importo totale di ogni bolletta, non rappresenta solo i consumi, siano essi di energia elettrica, gas, acqua o telefono.

Molto di ciò che paghiamo, effettivamente, è rappresentato da oneri di vario tipo. Questi oneri, non sono solo le imposte, ma anche – ad esempio – il recupero dei crediti che le aziende che forniscono i vari servizi fondamentali, non riescono a incamerare.

In questo caso specifico invece, questi oneri dovevano essere incamerati dallo Stato. Sono i cosiddetti oneri di sistema, che le aziende che forniscono energia elettrica sono tenute a versare nelle casse dello Stato. Lo Stato non li riceve, e a chi li chiede? Ai contribuenti.

E’ un meccanismo inquietante, e il suo protrarsi è in qualche modo legato al fatto che i cittadini non vengono mai informati in maniera approfondita del significato delle tante voci che vengono riportate sulle bollette dei servizi.

Se ciò venisse fatto regolarmente, la cittadinanza – oltre ad essere informata – potrebbe finalmente comprendere ciò che è giusto e cosa è sbagliato. Invece…

Una mezza fake news

Tornando al tema centrale: davvero pagheremo 35 euro in più in bolletta per sanare i crediti non riscossi dalle aziende che forniscono l’energia elettrica? Si e no.

Nel senso che, la storia è questa: l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – il cui acronimo è A.R.E.R.A. – ha diffuso poco tempo fa, una delibera che avvisava relativamente una consultazione per decidere il da farsi sui crediti non esigibili: le bollette di energia elettrica non pagate, per una cifra pari a circa 250 milioni di euro.

Ma questi soldi, chi non li ha pagati? Non sono debiti collezionati da cittadini morosi, e nemmeno da aziende che non hanno pagato le bollette.

In realtà, si tratta di oneri parafiscali, che sono stati generati dalla crisi di alcune società del settore elettrico che, per cattiva amministrazione commerciale, sono andate in crisi. In pratica, queste aziende non hanno pagato gli oneri di sistema, quelle somme cioè che devono essere versate allo Stato, e questo per varie cause: errori commerciali, insoluti da parte della clientela o condizioni di mercato sfavorevoli.

Ecco quindi sfatata la diceria secondo la quale dovremmo ora pagare le bollette non pagate da altri cittadini o da aziende morose.

Quanto dovremmo pagare in più?

La seconda mezza fake news, consiste nella cifra che ci ritroveremo nella bolletta dell’energia elettrica, che non sarà affatto pari a 35 euro l’anno, bensì  – probabilmente – ammonterà a circa 2 o 3 euro. L’anno.

Non sono ancora stati fatti i conteggi esatti, ed è per questo che – ancora oggi – nessuno conosce davvero l’importo dell’aumento.

Inoltre, non si sa da quando saranno immessi in bolletta questi oneri, semmai ciò dovesse accadere: secondo A.R.E.R.A. comunque, ci vorrà almeno un anno ancora.

Cosa possono fare i cittadini contro questa misura

In considerazione del fatto che, come chiarito, questi oneri non versati lo Stato italiano vuole pretenderli da chi non ha colpe, e non è un comportamento degno di uno Stato civile, molte associazioni stanno consigliando ai contribuenti di opporsi, scrivendo direttamente all’A.R.E.R.A.

Seguiremo questa vicenda, e vi terremo informati sugli sviluppi.

Emilia Urso Anfuso

Giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica.
Collabora con Novella2000, il settimanale Visto (interviste a personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo) e per altre testate giornalistiche, tra cui il quotidiano Libero per i settori politica, economia e attualità
Scrive da diversi anni per i siti di informazione online del Gruppo Puntoblog Media: consumatori.blog, assistenza-clienti.it e lavoratori.blog.
Fondatrice e direttore responsabile, dal 2006, della testata giornalistica di informazione online: www.gliscomunicati.it
Sociologa
Esperta di comunicazione
Ideatrice e conduttrice della trasmissione video MediaticaMente e del ciclo di trasmissioni "Racconti investigativi" insieme al Luogotenente dei crimini violenti del ROS dei Carabinieri Rino Sciuto
I suoi libri sono in vendita su Amazon

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